Sto morendo di malasanità e non solo
io. Mentre tutti sono impegnati alla corsa verso il potere accecante
la Puglia, la mia terra e la mia città sono allo stremo. I cittadini
sono agonizzanti ed hanno perso le forze per lottare contro il
mostro. Nessuna forza più per reagire. Tutte le lacrime sono
esaurite ed asciugate. Cos’altro deve accadere per far smuovere
quelle coscienze che si confondono su visi sorridenti, ironici e
camuffati?
Questa classe politica e dirigente si è
accorta che ogni limite è stato abbondantemente superato, in
negativo?
Sono io, libero cittadino andriese a
lanciare l’allarme e lo faccio non per me che ormai ho subito tutto
quello che di peggio si potesse subire ma lo faccio per altri, per
quei giovani che ancora hanno il coraggio e la voglia di restare
nella loro terra mentre coloro che l’abbandonano, ogni giorno, sono
ormai tantissimi e questo è un dramma della rassegnazione.
Possibile che un sistema possa aver
toccato completamente il fondo e non riesca a dare più risposte?
Mentre il bene pubblico, la sanità ed
i servizi alla persona vengono così disintegrati è difficile
pensare che esista un mondo dorato parallelo dove a nessuno importi
di questi drammi.
La sanità è un fertile terreno di
conquista fatto a macchia di leopardo.
Chi ruota attorno e dentro la sanità
si trova in un campo dove ognuno semina e raccoglie dal proprio
appezzamento, come su di una scacchiera dove ogni quadrato contiene
la sua pedina da giocare mentre i re ed i cavalieri muovono le fila e
decidono chi, di volta in volta, far cadere giù dalla torre. Tanto
loro si sentono “protetti” (ma fino a quando?).
Un gioco talmente astuto e spudorato da
far invidia ai migliori giocatori di dama.
Questa è la classe politica e
soprattutto dirigente asservita che tiene in mano le fila di un Paese
svenduto.
Noi siamo pazienti, non clienti della
sanità ma a chi lo dobbiamo spiegare?
Chi ha deciso di continuare nella
demolizione ha anche deciso di chiudere occhi ed orecchie e di
distruggere tutto ciò che è contrastante e fastidioso, anche se
trattasi di esseri umani.
Non è difficile immaginare quale sia
l’ultimo passo di questa storia. Non è difficile immaginare che il
baratro è ormai vicino e che siamo ad un passo da esso.
Tutti coloro che sinora hanno
maneggiato oro tra le proprie mani non si sono accorti che col tempo
le loro mani hanno toccato troppo metallo prezioso ed ora sono troppo
sporche. Per eliminare quella sporcizia ci vorrebbe la soda caustica
ed acido muriatico, non più semplici saponette deodorate.
Vincenzo
Santovito
Osservatore Civico Andriese
(malato, ma veramente malato)
Nessun commento:
Posta un commento