Solo nella città di Barletta può
avvenire che per accertare la strage di ulivi (ben 646 ulivi tagliati
con oltre 80 anni di vita) avvenuta sull'area della ex cartiera ci
vogliano da parte degli organi competenti ben 73 giorni, con il
risultato finale di aver sanzionato i proprietari dell'area con una
multa ridicola di 32.000€.
A questo punto sorge spontanea una
domanda: come mai la Polizia Municipale, la Forestale, allertati dai
cittadini durante le operazioni di taglio non hanno bloccato i lavori
per accertare eventuali illeciti, invece di far completare quello
scempio ambientale?
La risposta a questa domanda sta nei
soggetti proprietari dell'area e nella loro capacità di influenzare
e dettare l'agenda politica locale.
Altrimenti non assisteremmo al completo
silenzio su questa vicenda dell'amministrazione Cascella e di
quasi tutta la classe politica, compresi quei consiglieri di
centro-destra che sono solo buoni a dare la caccia al "negro"
quando questi commette un reato come qualsiasi altro cittadino, e
girarsi dall'altro lato quando i reati vengono commessi dai
cosiddetti "colletti bianchi".
E' una vecchia storia su cui ormai
centro-destra e centro-sinistra hanno fatto le loro fortune
politiche, essere forti con i deboli e deboli con i forti.
Dopo questa sanzione ridicola i
proprietari potrebbero decidere di spianare completamente l'intera
area cancellando qualsiasi presenza di essenza arborea, trasformando
completamente lo Sky-line di quel tratto di costa.
Avevamo già scritto in un precedente
comunicato che l'abbattimento degli ulivi sull'area dell'ex cartiera
da parte di una classe padronale sempre più avida di mettere a
profitto pezzi importanti di territorio era un messaggio alla
popolazione per prepararli ad una nuova ondata di cemento a pochi
metri dal mare.
La sanzione di 32.000€ comminata dai
carabinieri e' stato un "incidente di percorso" già
previsto dagli interessati.
La partita importante ora si gioca sul
terreno della cosiddetta riqualificazione di quell'area anche in
virtù dell'approvazione del nuovo PUG dove, nonostante le smentite
del Sindaco Cascella e dell'assessore Pelle, si prevedono nuove
ondate di cemento.
Per questo oggi e' necessario portare
avanti una battaglia per impedire una nuova speculazione sull'area
della ex cartiera, partendo dalla necessità che i movimenti, i
cittadini debbano proporre alla classe politica di tutelarla come
bene comune, attraverso l'imposizione di un vincolo di
inedificabilità.
Questo percorso permetterebbe ai
cittadini di potersi esprimere su questioni che riguardano la
spoliazione e la privatizzazione delle città, dove la ricchezza
sociale detenuta dai comuni(territorio, patrimonio pubblico, beni
comuni e servizi) è nel mirino ormai da tempo degli interessi
finanziari e immobiliari.
Basti pensare che
la Deutsche Bank ha quantificato questa ricchezza in 571 miliardi di
euro, da mettere sul mercato e subito disponibile nelle mani dei
privati per il loro tornaconto personale, con i cittadini che in
futuro non avranno nessun controllo e nessuna voce in capitolo sugli
asset strategici delle loro città.
Alessandro Zagaria -Collettivo EXIT
Nessun commento:
Posta un commento