L’Università
di Bari guarda a Barletta ed Andria resta ancora al palo. In attesa
di comprendere ancora oggi, a distanza di moltissimi anni, quali
fossero le reali finalità dell’enorme finanziamento pubblico
provinciale che avrebbe dovuto far nascere in questa territorio
“l’Università della Bat” (che con UNIBA non c’entra nulla!),
è proprio l’UNIBA a proporre la realizzazione del Progetto
"Contamination Lab" e, guarda caso, chiede di istituire a
Barletta quel Laboratorio. La Giunta accoglie la proposta ed approva
di istituire un "Contamination Lab" rivolto ai giovani di
età compresa tra i 18 e i 35 anni, con l'obiettivo di favorire la
sperimentazione e lo sviluppo di progetti innovativi finalizzati alla
crescita socioeconomica del territorio in una pluralità di ambiti
applicativi. Naturalmente bisognava cercare un luogo “adatto” per
svolgere tale importantissima attività ed ecco che prende forma la
proposta di destinare a tale scopo i locali del capannone chiamato
“Incubatore dell'Innovazione e della Creatività”. Già proprio
quel controverso manufatto gestito da un’Associazione di
Associazioni che si videro riconoscere un finanziamento (deliberato
da se stesse) ancor prima che quell’Incubatore fosse assegnato a
se stesse.
Tutti, tranne chi a quel tempo non aveva compiti e
mansioni di carattere politico o amministrativo e stava a fare
tutt’altro, ricorderanno le scenette che contornarono un bando di
individuazione del Progetto per l’utilizzo dell’Incubatore. Come
non dimenticare l’energica ed instancabile azione di alcuni
portatori di interessi collettivi tra i quali, pensate un po’,
addirittura il fratello del Sindaco di Barletta che sull’intera
vicenda espresse tantissime perplessità fino ad arrivare ad
annunciare azioni eclatanti contro procedure ancora mai chiarite che
coinvolsero una serie di soggetti. Ad una “strana” riunione
convocata dal Sindaco di Barletta nella sala giunta lunedì 1°
dicembre 2014, alla quale partecipai in rappresentanza di UNIBAT, si
arrivò persino ad esprimere la parola “turbativa d’asta”
proprio da parte dell’allora Dirigente di quel Settore che si
consentì anche il potere di abbandonare la riunione mentre era
ancora in corso, in modo ingiustificato a meno che la giustificazione
la conoscesse solamente lei. Una riunione ove si discuteva del bando
pubblico alla presenza di chi poi, come prevedibile, di fatto quel
bando lo vinse vedendosi attribuire il manufatto e il Progetto di
gestione. Gli accadimenti di allora furono ancor più rumorosi quando
fu proprio Nicola Cascella, del Coordinamento barlettano Network
Associativo Apice, a chiedere l’annullamento della discussa
delibera di giunta relativa all'affidamento della gestione
dell'Incubatore ex distilleria. Il Cascella Nicola del
“Coordinamento Network Associativo A.P.I.C.E. (organizzazione
apartitica ma che ricerca momenti di confronto con tutte le forze
politiche e sociali, con i loro rappresentanti istituzionali,
impostando e predisponendo osservazioni, istanze e proposte su dei
pilastri fondamentali quali: Legalità, Correttezza, Integrità e
Trasparenza al di sopra di qualsiasi rapporto amicale e parentale)
denunciò pubblicamente l’andazzo di quell’incontro affermando
che fu poco cordiale, per le continue interruzioni, contestazioni e
reazioni ingiustificate, come quella dell’auto-allontanamento della
dirigente Santa Scommegna, subite dal Nicola Cascella il quale
rincarava la dose affermando e contestando Il Silenzio
dell’amministrazione “Cascella” in merito alle nota
09/07/2014 ( in fase istruttoria) inviata: al Sindaco,
agli Assessori Comunali, ai Dirigenti, al Segretario Comunale
al Presidente del Consiglio, alla Commissione di riferimento,
ai Consiglieri Comunali del Comune di Barletta, nonché al
Comitato Politico Istituzionale PSAV Vision 2020 ad oggetto:
Istanza – Osservazioni - Proposta : OSSERVAZIONI ALLE DELIBERA
DELLA GIUNTA COMUNALE DI BARLETTA N. 111 DEL 22.05.2014 “, ritenuta
inevasa. In fase propositiva, inoltre, Il Coordinamento
proponeva la realizzazione di un Incubatore Sociale diffuso di
comunità, caldeggiando la nascita dell’istituzione Culturale
Barletta AVNBO con cui, il Comune di Barletta garantisse
la partecipazione dei cittadini e delle associazioni del territorio,
la semplificazione nella gestione, l'introduzione di stili
manageriali e il miglioramento della qualità dell'offerta culturale,
governato a titolo gratuito da un Consiglio di Amministrazione
nominato dal Sindaco e gestito da una direzione e da uno staff
tecnico che traducesse in operatività scelte e programmi
dell’Amministrazione non arrecando alcun aggravio economico sui
conti del bilancio comunale autogestendosi. Infine chiedeva
espressamente che fosse Autorizzato l’accesso agli atti
amministrativi tra il Comune di Barletta e l’Associazione
“Future Center Barletta – BAT” e soprattutto l’accesso agli
atti amministrativi tra Amministrazione comunale di
Barletta e la Confindustria, ANCE, CERSET e Distretto
Produttivo dell’Edilizia Sostenibile Pugliese il tutto
riconducibile all’Incubatore dell’innovazione e della creatività
nell’area dell’ex Distilleria (il primo ed attuale Presidente è
proprio un esponente di spicco di Associazione). A quella richiesta
di annullamento e/o revoca e/o ritiro della delibera di Giunta
Comunale n.111 del 22.05.2014. e relative determine dirigenziali
consequenziali anticipatamente alla data di scadenza del bando non se
ne seppe più nulla ed il comune andò avanti come un Frecciarossa
che non ferma a Barletta e a cui poco importa dei “passeggeri”
lasciati a terra. Anche da parte del Nicola Cascella non si sa più
nulla circa la sua eclatante azione che arrivò persino a dichiarare
pubblicamente che in caso di mancate azioni e risposte da parte
dell’A.C. si sarebbe visto costretto a “promuovere ogni azione a
tutela dei diritti di cittadinanza, di legalità e
trasparenza, sanciti dall’ordinamento italiano e dalle
risoluzioni europee e internazionali”
Da
parte di UNIBAT
ci sentimmo in dovere di evidenziare l’anomalia in una decisione
della Camera
di Commercio
di Bari la
quale,
proprio facendo espresso riferimento alla Deliberazione di Giunta nr.
104 del 14.07.2014 cioè il Protocollo d'Intesa tra l'Associazione
"Future Center Barletta – Bat" e la Camera di Commercio
di Bari con il quale le parti "manifestano la volontà di
individuare forme di collaborazione volte a supportare il progetto di
gestione dell'immobile sito presso la ex Distilleria di Barletta
all'interno
del quale attivare “un incubatore dell'Innovazione e della
Creatività, unitamente a laboratori per la formazione, la ricerca ed
il trasferimento tecnologico, finalizzato alle seguenti attività: -
Istituzione della Consulta Territoriale per lo Sviluppo del
Territorio; - Creazione della scuola di partecipazione; - Redazione
del piano dei servizi di interesse generale della città; - Programma
per la valorizzazione del patrimonio pubblico e demaniale; -
Creazione di laboratori di quartiere per l'urbanistica partecipata e
lo sviluppo sostenibile; - Creazione di laboratori per la formazione,
la ricerca, il design ed il trasferimento tecnologico",
con
Deliberazione N. 188 del 5 dicembre 2014
(mentre
erano ancora aperti i termini per la partecipazione all'Avviso
Pubblico per la Gestione dell'Incubatore dell'Innovazione e della
Creatività" emesso dal Comune di Barletta, la cui scadenza era
prevista alle ore 13,00 del giorno 22 dicembre 2014)
deliberò di erogare all'Associazione Future Center Barletta – Bat
la somma di euro 60.000,00.
L'erogazione, da liquidarsi sulla base delle iniziative attuate e
debitamente relazionate nell'ambito della programmazione di attività
relative all' "Incubatore dell'Innovazione e della Creatività",
avvenne su richiesta della stessa Associazione richiedente, pervenuta
alla Camera di Commercio di Bari sin dal 28 novembre 2014.
Da parte mia, quale Presidente UNIBAT evidenziai come fosse sorprendente la cronologia delle suddette date tra stanziamenti, erogazione e scadenza dei termini di partecipazione all'Avviso Pubblico così come super sorprendente fu lo stanziamento ed erogazione di somme in favore di un'Associazione per una precisa destinazione e finalità, prima ancora che il manufatto da gestire fosse nelle disponibilità della medesima ed ancor prima che scadessero i termini dell'Avviso Pubblico. Una vicenda dunque ancora tutta oscura e dai contorni indecifrabili che ancora oggi andrebbero chiariti nelle sedi opportune, unitamente a tanti altri elementi che sono tutti scritti nelle moltissime deliberazioni della Camera dove il sentiero facilmente perseguibile è sempre e solo quello del profumo dei soldi elargiti con disinvoltura.
Da parte mia, quale Presidente UNIBAT evidenziai come fosse sorprendente la cronologia delle suddette date tra stanziamenti, erogazione e scadenza dei termini di partecipazione all'Avviso Pubblico così come super sorprendente fu lo stanziamento ed erogazione di somme in favore di un'Associazione per una precisa destinazione e finalità, prima ancora che il manufatto da gestire fosse nelle disponibilità della medesima ed ancor prima che scadessero i termini dell'Avviso Pubblico. Una vicenda dunque ancora tutta oscura e dai contorni indecifrabili che ancora oggi andrebbero chiariti nelle sedi opportune, unitamente a tanti altri elementi che sono tutti scritti nelle moltissime deliberazioni della Camera dove il sentiero facilmente perseguibile è sempre e solo quello del profumo dei soldi elargiti con disinvoltura.
Oggi
anche l’attività di quel “contenitore barlettano” e la sua
dirigenza tentano di darsi un senso, per andare oltre un suo utilizzo
evanescente ed ineffabile al limite del parapolitico, ed ecco che
arriva la proposta dell’UNIBA che il comune accoglie a braccia
aperte e fa sua così come i gestori del “Capannone” intravedono
un suo utilizzo che perlomeno
giustifichi seppur lontanamente e marginalmente le motivazioni che
hanno consentito l’elargizione dei 60 mila euro dei soldi pubblici
della Camera di Commercio pagati con i soldi di tutti i commercianti,
anche di quelli andriesi che sono in numero superiore a tutti nella
Bat.
Non
sappiamo cosa in realtà sia questo “Contamination Lab”, visto
che la sua definizione è talmente “ricercata” da dire, come in
moltissimi altri casi, tutto e nulla. Provate infatti ad analizzare
il senso di “favorire la sperimentazione e lo sviluppo di progetti
innovativi finalizzati alla crescita socioeconomica del territorio in
una pluralità di ambiti applicativi” e mi darete ragione.
Ad
ogni buon conto la verità è che questo territorio continua a
restare fortemente frammentato, senza alcuna forma di coordinamento,
senza alcuna sinergia ed intento unicamente a salvaguardare posizioni
individualistiche che mirano più ad incentrare sulle singole persone
i riflettori a luce fredda, senza mai costruire nulla di duraturo, di
condiviso e di utile al territorio. Soldi pubblici gettati dalle
finestre in una terra dove le politiche del lavoro sono completamente
assenti o addirittura dannose e dove il tasso di disoccupazione ha
ormai superato abbondantemente il 58%. Altro che Contamination”. La
Contaminazione c’è e si vede tutta ma tutta al negativo.
*Presidente UNIMPRESA BAT
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