Una bimba di due anni di Corato (Bari) è morta nell’ospedale Giovanni XXIII di Bari per una infezione da Seu (Sindrome emolitico-uremica). È il secondo caso di infezione in pochi giorni in Puglia, dopo quello della piccola francese di 18 mesi in vacanza con la famiglia in Salento, ricoverata nello stesso ospedale, e il quinto caso dall’inizio dell’anno. Sull’origine dell’infezione è stata attivata la segnalazione all’Osservatorio epidemiologico regionale.
La bimba è arrivata in ospedale nella tarda serata di ieri in gravi condizioni. È stata immediatamente sottoposta a dialisi e ricoverata nel reparto di terapia intensiva. Nella mattinata di ieri le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso avvenuto intorno alle 15. Gli accertamenti dell’Osservatorio epidemiologico, tramite Asl e Arpa, si stanno indirizzando verso prodotti alimentari di diversa natura quali carni, frutta, verdura e prodotti lattiero caseari.
Sarà l’analisi di laboratorio effettuata sui campioni prelevati in diversi punti vendita ad individuare l’origine dell’infezione che ha ucciso la bambina di Corato. Migliorano intanto le condizioni della bimba francese di 18 mesi ricoverata domenica scorsa nell’ospedale Giovanni XXIII, sempre per infezione da Seu, dopo un soggiorno in una masseria di Copertino (Lecce).
La bimba è arrivata in ospedale nella tarda serata di ieri in gravi condizioni. È stata immediatamente sottoposta a dialisi e ricoverata nel reparto di terapia intensiva. Nella mattinata di ieri le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso avvenuto intorno alle 15. Gli accertamenti dell’Osservatorio epidemiologico, tramite Asl e Arpa, si stanno indirizzando verso prodotti alimentari di diversa natura quali carni, frutta, verdura e prodotti lattiero caseari.
Sarà l’analisi di laboratorio effettuata sui campioni prelevati in diversi punti vendita ad individuare l’origine dell’infezione che ha ucciso la bambina di Corato. Migliorano intanto le condizioni della bimba francese di 18 mesi ricoverata domenica scorsa nell’ospedale Giovanni XXIII, sempre per infezione da Seu, dopo un soggiorno in una masseria di Copertino (Lecce).
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