In Regione
il primo incontro di verifica dopo la sottoscrizione nel 2012 dell’intesa a
Barletta tra Cgil, terzisti manifatturieri e istituzioni
Un momento di confronto necessario
per capire lo stato di attuazione del protocollo del 3 ottobre del 2012 siglato
in occasione dell’anniversario del crollo di via Roma a Barletta, così come
previsto dalla stessa intesa, si è svolto nei giorni scorsi presso
l’assessorato al lavoro ed alla formazione professionale su convocazione
dell’assessore regionale Sebastiano Leo. Attorno al tavolo, che si è riunito su
sollecitazione della Cgil e della Filctem (la categoria dei lavoratori
manifatturieri), si sono seduti gli stessi firmatari dell’accordo, ovvero
Regione, Comune, sindacati ed il Consorzio 5 Stelle, nato all’indomani della
tragedia.
La verifica del protocollo sulla
sicurezza sui luoghi di lavoro serve “a fare il punto sullo sviluppo del settore
e sulle nuove attività produttive per comprendere come si siano evolute nel
tempo le dinamiche occupazionali nel Consorzio e la stabilizzazione del
personale, per la lotta e contrasto al sommerso e tutte le forme di dumping
contrattuali, che erano poi gli obiettivi stessi del protocollo al fine di
promuovere la cultura della legalità e la sicurezza sui luoghi di lavoro”,
spiega il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis.
Le imprese, lo ricordiamo, si
impegnavano nella fase di start-up delle nuove attività ad assumere il
personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato part-time con una
progressione tale da diventare full-time ed a costruire un asilo nido per le
lavoratrici dipendenti. Il Comune di Barletta si impegnava a introdurre ogni
utile incentivo e/o agevolazione in favore delle imprese che localizzano
nell’area, in materia di trasporto, rifiuti, imposte di pubblicità e a
promuovere le procedure finalizzate all’applicazione della “burocrazia zero”
ove necessario. Inoltre, le parti si sarebbero dovute incontrare una volta
all’anno per monitorare l’andamento dei processi e per concertare programmi di
formazione delle lavoratrici, per realizzare progetti che portino al
consolidamento del façon di qualità, anche attraverso la costituzione di un
marchio proprio di impresa “libera dal lavoro nero”.
“Oltre che prevista nell’intesa
riteniamo che la verifica del protocollo sia necessaria per invertire una
situazione generale fatta sempre più di illegalità ed evasioni contrattuali come
emerso dai dati drammatici dei controlli dell’Ispettorato del Lavoro nel 2016
nella nostra provincia, in cui il settore manifatturiero è interessato
fortemente da fenomeni di illegalità, evasioni contrattuali e normative e
lavoro nero, si parla del 67 percento. Tornando al protocollo del 3 ottobre,
siamo disponibili ad affrontare qualsiasi discussione, inclusa quella del
rilancio del marchio che di fatto non è stato mai registrato. Così come siamo
pronti ad intercettare finanziamenti per la formazione del personale per dare
una risposta alla mancanza di professionalità lamentata dalle imprese nell’incontro
con l’assessore Leo in Regione ma tutto deve passare dalla stabilità e dalla qualità
del lavoro. Quel protocollo fu una scommessa che noi siamo pronti a rilanciare
a patto che si crei sviluppo e sana occupazione”.
A conclusione del confronto,
l’assessore Leo, proponendo l’aggiornamento del tavolo si è impegnato a
convocare un altro incontro alla presenza anche dell’assessore alle attività
produttive della Puglia, Loredana Capone.
Ufficio
stampa Cgil Bat
Via
G. Rossa, 17 - 76123 Andria (BT)
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