Altri otto ragazzi provenienti da Paesi dell’Africa subsahariana ospiti del Centro Straordinario di Accoglienza (CAS) “Borgo Saraceno” di Spinazzola, gestito dalla Medihospes società cooperativa sociale onlus, direttore Raffaele Navarra, hanno lasciato la struttura per proseguire il loro cammino di inclusione nella società italiana.
Tutti con permesso di soggiorno umanitario riconosciuto, sulla base della loro storia personale, dalla Commissione Territoriale di Foggia.
Per sei di loro la destinazione è in provincia di Taranto inseriti nel Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Servizio istituito dal Ministero dell’interno che in Italia gestisce i progetti di accoglienza, di assistenza e di integrazione dei richiedenti asilo a livello locale.
Per altri due ragazzi, ed questa l’eccezione, la possibilità imminente di un contratto di lavoro e il tesseramento alla F.I.G.C. come calciatori.
A volerli nell’organico della propria squadra la Società “Moving on the green” di Banzi (Pz), presidente Donato Buono, militante nel campionato di seconda categoria lucana.
Due veri talenti che si sono distinti sin dai primi allenamenti nel progetto sport, realizzato dal CAS “Borgo Saraceno” per tutti i suoi beneficiari. Curato dal dottore in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Antonio De Sario, allenatore UEFA B, riconosciuto dal Coni e dalla FIGC.
Un sogno che si realizza quello di Fodey e Alagie, questi i nomi dei due ragazzi provenienti dal Gambia, classe 1998: essere apprezzati come calciatori e avere una opportunità di lavoro in Italia.
Sul volto di tutti nel lasciare il CAS “Borgo Saraceno” non sono mancate le lacrime. Perché questi ragazzi segnati fortemente nel corpo e nello spirito dalla diaspora nella struttura di Spinazzola hanno trovato non solo attenzione, recupero della loro piena dignità, ma soprattutto il calore di una nuova famiglia.
Cosimo Forina responsabile progetti della struttura: “è una grande conquista l’immediato inserimento dei ragazzi, ragione di orgoglio per tutti gli operatori del CAS “Borgo Saraceno”. Nel vederli partire oggi commossi ma sereni la mente è tornata ad oltre un anno fa, quando ci sono stati affidati dalla Prefettura Barletta-Andria-Trani appena giunti dallo sbarco in Sicilia dopo aver sfidato e sopravvissuto alle onde del Mediterraneo. Dopo aver patito frustrazioni e torture indicibili nell’inferno della Libia, dopo aver perso il contatto con i loro Paesi d’origine da cui sono stati costretti ad una migrazione forzata per diverse ragioni. Ora questi ragazzi hanno ritrovato se stessi, ripreso il cammino della vita. Per loro qui in Italia è il futuro. Andando oltre il loro dolore noi abbiamo avuto la possibilità di scoprire le loro personalità, sensibilità, le loro capacità. Siamo certi che saranno una risorsa per il nostro Paese”.
Il CAS “Borgo Saraceno” si appresta a vivere un Natale davvero singolare, ponendo tutta la sua attenzione agli ultimi arrivati al Centro perché più fragili rispetto agli altri, consapevole che per otto propri ragazzi è iniziata una nuova rinascita.
Cosimo Forina
Responsabile Comunicazione
CAS "Borgo Saraceno"
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