Storia e contemporaneità protagoniste
nel Castello di Barletta in due importanti momenti culturali: il nuovo percorso
realizzato nel lapidarium sul tema “Il racconto della città. Immagini di pietra
nel museo civico di Barletta”, e la mostra “Victory of Democracy” di Andrei
Molodkin del Circuito del Contemporaneo. Entrambi gli eventi saranno presentati
nella loro concatenazione lunedì 23 aprile alle ore 11.30 nel corso di una
conferenza stampa nel Castello, alla quale interverranno il sindaco Pasquale
Cascella, la soprintendente Simonetta Bonomi, le rispettive curatrici
dell’evento Filli Rossi e Giusy Caroppo, l’artista Andrei Molodkin, il
presidente dell’Associazione Eclettica Stefano Faccini e Raffaele Cassano della
società ALTAIR.
L’apertura delle esposizioni al
pubblico, organizzata dal Comune in collaborazione con il Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali e del Turismo, la Soprintendenza Archeologia Belle
Arti e Paesaggio per le Province Andria Barletta Trani e Foggia e la Regione
Puglia, è prevista il giorno successivo, 24 aprile, alle ore 18, alla presenza
dell’assessore Regionale all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone,
della direttrice del Segretariato Regionale MIBACT Puglia, Eugenia Vantaggiato,
e della Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Simonetta Bonomi.
Si potrà, cosi, tornare a percorrere
l’ala del Castello contenente la ricca collezione di reperti lapidei, a
conclusione dei lavori di manutenzione straordinaria. A cinque anni di distanza
dal primo intervento di sistemazione, il lapidarium proporrà al visitatore un
rinnovato apparato didattico ed espositivo con l’inserimento di nuovi
eccezionali materiali architettonici ed epigrafici.
Il titolo dell’evento del Museo
Civico “Il racconto della città. Immagini di pietra” sottolinea la potenzialità
espressiva dei materiali esposti che raccontano le vicende di cui la città è
stata protagonista. Non si tratterà dunque di un evento temporaneo ma di un
progetto museale che viene restituito ai cittadini con uno sforzo di ricomposizione
del patrimonio culturale permanente di Barletta verso un futuro Museo della
Città.
I reperti fanno parte della
collezione di lapidei pervenuta al Museo nella prima metà del ‘900, nella quale
sono confluiti pezzi eccezionali come la lastra degli Apostoli, quelle dei
Cavalieri, il busto di Federico II e, per la prima volta visibili nel nuovo
percorso, l’iscrizione dalla porta urbica di San Leonardo e gli stemmi
cittadini e imperiali, oggetto di un recente intervento di restauro, che ne ha
restituito l’imponenza e la bellezza, raccontato in didascalie in italiano e
inglese, (mentre una guida che raccoglie contributi di vari studiosi, è in
corso di pubblicazione a cura della Fondazione Puglia).
La collezione deve la sua
sopravvivenza anche alla coscienza civica dei cittadini che contribuirono alla
salvaguardia del patrimonio disperso. Attraverso le suggestive “immagini di
pietra” restituite al pubblico, torna ad emergere con forza la peculiare
fisionomia storica della città, luogo di transito e collegamento più che di
confine, proiettato sia verso il mare che verso le regioni dell’entroterra.
Barletta, quindi, si presenta nel suo ruolo di snodo meridionale dei
collegamenti dall’alto Adriatico verso il Mediterraneo, polo di attrazione per
“stranieri” provenienti da tutti i principali centri mercantili e finanziari
europei. Barletta, soprattutto, città federiciana, che testimonia il forte
legame con il sovrano svevo attraverso l’imponenza del suo Castello, la
ricchezza dei suoi documenti architettonici e lo straordinario ritratto di
Federico II, adesso ritornato protagonista nel nuovo allestimento del Museo
progettato da ALTAIR srl che ne valorizza la unicità e la carica espressiva.
Le testimonianze del passato
incontreranno martedì sera la contemporaneità con l’inaugurazione
dell’installazione d’arte in acciaio “Governement” di Andrei Molodkin,
collocata nell’ingresso della grande fortezza pugliese con lettere cubitali
agganciate tra loro, mentre le opere che reinterpretano la “Vittoria” della
“Democrazia” collocate nei sotterranei indurranno a riflettere sulla realtà
caratterizzata da povertà, guerra e sfruttamento con una inedita dimensione
artistica.
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