Ancora una volta, e senza mai
smettere, il comitato B619 costituitosi per salvare l'ospedale di Canosa grida
un esasperato “basta!”
Prendiamo
atto dell'assenza dell'assessore Gentile che, il 7 ottobre ormai trascorso,
aveva promesso di incontrare la cittadinanza canosina delucidandola sulle sorti
del suo ospedale. Purtroppo impegni istituzionali in quel di Roma ne hanno
impedito la presenza. Se non fosse che l'esponente del PD in giunta Vendola
fosse a Bari, per quanto impegnata con i rappresentanti dei sindacati locali.
Ma non vogliamo vedere troppo la mala fede della signora in questione, certi
che si sia trattata di una momentanea débàcle della stessa. La città è in
attesa di risposte, quindi questo incontro “s'ha da fare” il prima possibile,
davanti ad un'attenta platea. Ne va appunto della vera buona fede della
politica cerignolana (e non solo) che, si spera, non fugga ai suoi impegni
doverosi per competenza pur di guadagnare tempo a discapito di una comunità che
si sente – in tutta onestà - presa in giro da quasi due anni a questa parte.
Il
Sindaco continua la sua battaglia, ma si confida non diventi un novello Don
Chisciotte affiancato da noi ingenui Sancho Panza delle Puglie. Deve continuare
la sua battaglia e lo sproniamo ad avanzare nella lotta pur di riuscire ad
avere un pubblico contatto con l'assessore regionale. Corrado Guzzanti parlava
di “spingitori di cavalieri”, siamo nella stessa situazione. Più in tema,
potrebbe essere vista come una crociata di un recente Boemondo, sempre se
questo non vada ad esaltare troppo il dott. La Salvia che, comunque, si sta
prodigando più di quanto sostengano i soloni dei social network che, dai loro
monitor, difficilmente si uniranno nella lotta pratica pur di fare opposizione
a prescindere.
Senza
deviare il discorso in ulteriori chiacchiere, la città è impaziente per
davvero. È un concetto che va ribadito e sottolineato: le parole volano al
vento, abbiamo bisogno di sapere la realtà, abbiamo bisogno di garanzie,
abbiamo bisogno di una struttura degna di essere chiamata “ospedale”. Perché
non stilare un “contratto coi canosini” (sulla falsariga di un celebre
precedente)? Potremmo essere i primi a sottoscriverlo, valutando le condizioni
concrete che verranno proposte nei vari punti. Come i lettori noteranno, noi non
dormiamo e continuiamo ad alzare la voce pur di ottenere i giusti risultati.
per
il Comitato B619 pro Ospedale di Canosa di P.
Ciro Franza – Marco Tullio
Milanese
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