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News dalle Città della BAT

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martedì 14 gennaio 2014

BAT : Disfunzioni nei 118, denunciate numerose irregolarità. La palla passa alla procura

La documentazione in ordine alle disfunzioni del Servizio 118 in Puglia sarà inviata alle Procure della Repubblica e un coordinatore regionale avrà il compito di interfacciarsi direttamente con le singole ASL per verificare le situazioni in merito alle modalità di erogazione del servizio stesso.
Sono state queste le decisioni assunte dalla III commissione consiliare che ha audito l’assessore al ramo Elena Gentile, il giornalista Antonio Loconte, autore di una serie di inchieste al riguardo che gli hanno causato minacce di morte e il sindacalista delle FSI (Federazione sindacati indipendenti)Francesco Balducci.  
Dalle testimonianze di questi ultimi sono emerse una serie di disfunzioni con riferimento, tra l’altro, alla gestione dei codici non sempre appropriata; alla sussistenza di postazioni superiori al consentito della stessa associazione di volontariato in una ASL, laddove la normativa ne prevede un massimo di tre; al lavoro prestato nelle ambulanze dai volontari che tali sono solo sulla carta e che di fatto si configurano come dipendenti retribuiti a nero; alla richiesta di restituzione di una parte delle retribuzioni spettanti ai volontari; ad associazioni costituite da più componenti della stessa famiglia.
Denunciati anche la mancanza del riposo settimanale, le carenza di personale nella centrale operativa, nonché di quello medico e infermieristico e in materia di sicurezza del lavoro.
L’assessore Gentile ha sottolineato che i direttori generali sono stati sollecitati sin dallo scorso agosto a relazionare in maniera dettagliata alla Regione sulle modalità organizzative del servizio e con riferimento anche ai rapporti con gli enti e associazioni di volontariato.
L’assessore ha espresso la sua preoccupazione in merito alle dinamiche interne, che sono state poste in alcuni casi all’attenzione delle Procure della Repubblica ed ha sottolineato anche le difficoltà riscontrate per ottenere le informazioni richieste da parte delle direzioni generali delle ASL.
Il percorso di internalizzazione nelle società in house è previsto in un quadro di compatibilità finanziaria. L’operazione attualmente non è stata ancora inserita nel piano spesa del 118.
Comunque sono in arrivo – ha precisato l’assessore Gentile – le linee guida per la riorganizzazione complessiva del Sistema di emergenza urgenza (di cui il 118 costituisce solo un anello), in un’ottica di ottimizzazione di tutta l’organizzazione sanitaria dedicata.
Di qui la decisione delle commissione di procedere con un coordinatore specificatamente preposto che dovrà interfacciarsi con le singole realtà delle ASL.
Non è più possibile – ha detto il presidente della III commissione consiliare, Dino Marino - procedere secondo un percorso già visto. E’ questa l’esigenza espressa oggi".

sabato 2 novembre 2013

ANDRIA : L’ASSESSORA REGIONALE GENTILE NON HA VOLUTO ASCOLTARCI ?

PECCATO, LE AVREMMO ANCHE DETTO CHE PER UN ESAME ECOGRAFICO BISOGNA ATTENDERE MOLTI MESI MA FORSE LEI LO SA GIA’

Dopo la visita ad Andria da parte dell’Assessora regionale alla Salute, Elena Gentile, pare che il cassetto sia stato richiuso e gli indumenti sono di nuovo in disordine e pure sporchi.
Non sappiamo se e quando si verificheranno le condizioni prospettate dall’Assessora riguardo l’ampliamento di un Ospedale, quello di Andria, che invece andrebbe a nostro avviso spostato in altra sede periferica lasciando l’attuale sito alla fruizione dei cittadini che lo avrebbero utilizzato quale area parcheggio e di servizio visto che queste opere non si sono mia realizzate perché bisognava accontentare i palazzinari che hanno goduto grazie ad appoggi e sostegni molto importanti, anche se poi vendere è sempre più difficile, e questo lo diciamo da almeno vent’anni.
Tornando alla visita dell’Assessora regionale è un vero peccato che non siamo ancora riusciti ad entrare nelle sue grazie e ad ottenere la sua attenzione perché qualche parolina l’avremmo voluta dire direttamente, su cose reali e non su progetti faraonici che mai saranno realizzati, come non si realizza ancora ad Andria la questura, le opere pubbliche sempre lasciate a metà, l’interramento della ferrovia, il nuovo mattatoio comunale ove si continuano a spendere fior di milioni di euro per il nulla; teatri ancora inesistenti, aree fieristiche, centri per anziani abbandonati e tante altre illusioni che siamo certi occuperanno tutto lo “spazio promesse” nelle prossime trasmissioni televisive a pagamento per la prossima campagna elettorale , altrimenti di cosa parlerebbero?
All’Assessora gentile, invece, avremmo voluto chiedere: di fronte a tutta questa progettualità per sprecare sette milioni di euro iniziali che probabilmente diventeranno, come al solito, almeno il doppio, e l’abbattimento della vecchia ala per costruire la nuova proprio nello stesso ospedale ha lasciato traccia in tal senso e venne pure prevista l’area per l’elicottero che non è mai atterrato né mai atterrerà a meno che non si voglia mettere a serio rischio la tenuta dell’intero stabile che pare essere peraltro molto fragile, quali risposte dare ai sofferenti?
All’Assessora avremmo chiesto se di fronte a cotanta voglia di migliorare le strutture non sia il caso di anteporre il miglioramento dei rapporti con le persone, con i malati e con le famiglie che soffrono.
Poiché chi ci conosce sa molto bene che esponiamo solo fatti reali e realmente accaduti e che continuano ad accadere succedendosi in maniera vertiginosa e costante, raccontiamo un’altra brutta storia che speriamo finisca nel miglior modo possibile.
Di fronte alla necessità di effettuare degli approfondimenti clinici e diagnostici per un problema serio alla prostata con richiesta di ecografia e biopsia non è forse esagerato dover attendere fino al 21 febbraio 2014 per ottenere questi esami?
Ma fino a febbraio 2014 il povero paziente quanta pipì deve continuare a mettere fuori anche per moltissime volte durante il giorno e la notte, a causa della disfunzione?
Ma siamo sicuri che quel paziente al 21 febbraio 2014 ci arriverà? In che condizioni? Peggiorato? E se arriverà peggiorato di qualcuno sarà pure la responsabilità? E se malauguratamente dovesse non arrivarci mai sarà pur di qualcuno la responsabilità?
Assessora Gentile, abbiamo visto in tv la schiera di politici, di affiancatori, di simpatizzanti, di gente sempre in attesa del proprio turno glorioso, di infermieri, di personale medico, paramedico, dirigenziale tutti ad ascoltare le sue parole e a farle onore.
In quel bel salone tirato a lucido per l’occasione non abbiamo visto, però, i sofferenti, quelli che attendono le risposte, quelli che mentre lei parlava e veniva ricevuta come una first lady, soprattutto dai politici sempre in prima linea e quasi sempre nascosti sotto le gonnelle, proprio in quei momenti erano in code infinite ad attendere il loro turno per pagare tickets e prestazioni presso i famigerati Cup che dovevano risolvere i problemi ma li stanno creando.
Se avesse parlato con i sofferenti avrebbe avuto modo di toccare con mano la realtà di chi soffre, anche a rischio di ricevere qualche esternazione derivante dalla disperazione e dalla insopportabilità di vedere sprechi quotidiani di soldi pubblici regalati letteralmente per mantenere il sistema burocratico della Regione Puglia.
Assessora, chi si rivolge alla Sanità non si rivolge al bar per un cappuccino ma si trova in una situazione e in una condizione di estrema difficoltà e necessità quindi le risposte devono essere certe e immediate.
Noi abbiamo una lunga e dettagliata documentazione anche clinica con casi che dimostrano che molte persone che operano nella nostra Sanità dovrebbero cambiare immediatamente mestiere e restituire benefici e patrimoni costruiti con i soldi pubblici.
Noi rimaniamo disponibili ad incontrarla, anche nella sua sede istituzionale barese, quindi se riuscirà a ritagliare un pò di tempo anche per noi sofferenti, le saremmo per sempre grati ma la preghiamo di fare presto perchè il momento politico è molto delicato e le situazioni cambiano da un momento all’altro, come anche lei ben sa.

                                                                                                                  Il Presidente
                                                                                                    Associazione L.A.C. – Andria

                                                                                                       signor Vincenzo Santovito

mercoledì 30 ottobre 2013

CANOSA DI PUGLIA : L'assessore Gentile dà garanzie sull'ospedale

È stato un incontro costruttivo quello che si è avuto nel pomeriggio del 28 ottobre, alle 15, in aula consiliare tra l'Assessore regionale alla sanità, Elena Gentile, e la cittadinanza. Nutrita la partecipazione popolare, seppur con qualche problema: nonostante gli interventi programmati proprio per rispettare l'ordine formale in tale occasione di rito, alcuni cittadini hanno voluto esprimere i loro disagi facendosi portavoce di una Canosa che, in realtà, non rappresentano appieno, sia per mancata conoscenza di argomenti, sia per questioni prettamente personali atte nella sede a costituire polemica degenerativa e fin troppo disinvolta. Comportamento, questo di tre - quattro singoli in particolare e da cui il Comitato B619 si dissocia, che ha rischiato di danneggiare il confronto e ha mostrato una Canosa più gretta davanti alla Pubblica Amministrazione.
            Chiusa la doverosa parentesi, in perfetto orario, il direttore generale della ASL BAT, Giovanni Gorgoni, ha illustrato la ripartizione della struttura ospedaliera, che comunque rimarrà accorpata al “Bonomo” di Andria a cui farà capo, riconoscendo altresì la posizione strategica del nostro territorio. Di fatto sono state confermate le garanzie proposte che hanno permesso a suo tempo, come si evince dai precedenti comunicati stampa, la fine dell'occupazione dell'ospedale da parte del comitato che si ebbe a cavallo degli scorsi mesi di gennaio e febbraio per 18 giorni. A dispetto dei numeri contrari e dei soliti soloni (usando un termine più dialettale, i “capiscitori”), mai presenti alle riunioni, ai banchetti informativi o nella Casa comunale, Canosa conserverà comunque una struttura ospedaliera funzionale.
            Nello specifico, medicina sarà composta da 24 posti letto, già disponibili fra “qualche settimana”, stando alle comunicazioni. Rimarranno 15 letti per geriatria.  Per i lungodegenti ci saranno 12 posti, 10 per la riabilitazione cardiologica (entrambi i reparti in attesa di accreditamento regionale). Altri 10 posti letto saranno destinati, dopo la preparazione, la discussione e l'accettazione della relativa istanza, alla riabilitazione funzionale. Fra 15 giorni, invece, si potrà ovviare all'ortogeriatria tramite 3 posti tecnici. Ma le vere novità saranno costituite dai 45 posti letto del “Centro Risvegli” (che, a causa dei lavori a rilento per non disturbare i pazienti e il lavoro del personale, verranno consegnati fra circa due anni ed occuperanno parte del 3° e l'intero 4° piano dell'ex “Caduti in Guerra”), nonché dai servizi Day Surgery e Day Service che saranno fra 15 giorni già a disposizione del nosocomio (di fatto è la possibilità di operare casi urgenti in tempi rapidi).
            Sfortunatamente, per le politiche nazionali e di ridistribuzione, con nostro enorme rammarico il moderno reparto di Ostetricia e Ginecologia del 2009 sarà definitivamente smantellato. Gorgoni e l'Assessore Gentile, plaudendo alla caparbietà di un paese generalmente presente, si sono dimostrati dispiaciuti per non poter far fronte a tutte le richieste, sostenendo che hanno dovuto sottostare ai tagli voluti dai recenti governi. Anche il dott. Belpiede, già primario dell'ospedale canosino, ha dovuto spiegare che la mancanza di “numero legale” di nascite previste ha impedito il mantenimento del reparto, costringendo il trasferimento del personale nei vicini ambulatori.
            Dopo i dovuti chiarimenti, e con la promessa di fronte alla città rappresentata dal sindaco Ernesto La Salvia, presente in Municipio con l'intera Giunta, i 116 posti parziali stanziati per l'Ospedale sono comunque un giusto compromesso per la sua sopravvivenza. Replicando al consigliere comunale e Presidente provinciale Francesco Ventola (anch'egli presente in qualità di esponente dell'opposizione), il nosocomio continuerà a sopravvivere: non nella stessa suddivisione precedente, ovviamente, ma è evidente quanto questa situazione non sia dovuta unicamente a dinamiche prescindenti dal solo locale. Forse, intervenendo prima del 2012, si sarebbe potuto fare di più. Tuttavia, ora è troppo tardi per parlare di “se” e “ma”. A tale proposito, infatti, l'Assessore Gentile ha precisato come, in paragone al rapporto con il numero di abitanti, ospedali di realtà più grandi di quella canosina e maggiormente sotto la lente di ingrandimento, in quanto presenti in località turistiche (come Manfredonia o Trani), abbiano visto il proprio sito di primo soccorso mutilato o addirittura rimosso, al pari di tribunali o scuole.
            Il comitato B619, comunque, continuerà a tenere alta la guardia. Innanzitutto supervisionerà se e come le promesse garantite verranno mantenute appieno e nei tempi previsti. E, soprattutto, informerà quanto prima la popolazione tramite un pubblico incontro, nel quale si parlerà dei risultati ottenuti lungo il percorso. Vi è anche ottimismo sui costi e le modalità dell'operazione (per rimanere in tema): circa un milione di Euro è stato stanziato per il rifacimento del 3° piano, mentre restano solo pochi strumenti per completare il reparto di riabilitazione cardiologica a dimostrazione che i lavori sono partiti già da qualche giorno. Fiduciosi, ora, dopo tante parole, si attendono i fatti.

                                                                                  Ufficio Stampa
                                   Comitato Spontaneo B619 per la difesa dell'Ospedale di Canosa di Puglia




giovedì 17 ottobre 2013

ANDRIA : Incontro con l'Assessore regionale alla sanità Elena Gentile proficuo per i cittadini

Il Sindaco Giorgino, a commento della visita dell’assessore Elena Gentile, oltre a definirlo un incontro di propaganda, approva un "contatore" sulle questioni sanitarie nei confronti del governo regionale e nel mentre vorremmo sapere quale apporto il governo cittadino da lui guidato ha dato alla questione “Bonomo”.
L’incontro del 3 ottobre scorso, alla presenza della dirigenza Asl, di esponenti politici locali e regionali e di lavoratori, doveva essere una conferenza stampa; invece, positivamente, è stata una tribuna politica dove sono emersi i problemi e le questioni reali.
La conferenza aveva come tema centrale il riordino ospedaliero con annessa ristrutturazione del Bonomo per attivare i 201 pl previsti da regolamento regionale (adesso sono 160 sulla carta) che noi abbiamo sempre difeso, a patto che esso stesso preveda la soluzione di due questioni cruciali: il PERSONALE ed il TERRITORIO. 
Se il riordino deve essere frutto esclusivamente di tagli, con l'accantonamento del progetto dei servizi territoriali (cronicità, pazienti oncologici e prevenzione), l'unica risposta alla domanda di salute dei cittadini rimarrà, sempre e soltanto, l'ospedale che non avrà mai la necessaria forza strutturale, economica e di professionalità capace ad accogliere i problemi di salute della comunità.
Invece, a seguito di incontri dell'Ass. Gentile col nostro gruppo politico, interessato senza populismi di sorta alla salute dei cittadini, la Regione, uscita dal piano di rientro (responsabilità da imputare al centrodestra alla guida del governo nazionale di questi anni) può far partire il piano operativo per l’implementazione del territorio, delle piante organiche, per l’edilizia sanitaria e per la messa in atto del regolamento regionale sul riordino. 
Aggiungiamo che, negli incontri, e stante la possibilità concreta di attingere a fondi per l’edilizia sanitaria (ex art. 20), abbiamo fatto la nostra proposta di ristrutturazione del Bonomo, in base al regolamento regionale, ormai legge da un anno.
Pare che il piano presentato dall’Assessore Gentile e dal Dott. Gorgoni, lo scorso 3 ottobre, ricalchi a grandi linee la nostra proposta (consegnata all’assessorato in tutte le forme e fatta conoscere ai cittadini tramite la stampa); sull’effettiva realizzazione e sulla priorità di ristrutturazione del pronto soccorso, vigileremo, senza avviare inutili “conti alla rovescia”.
Sul documento vorremmo fare delle osservazioni propositive:
-       l’allocazione, sul lato ex dialisi, dei rispettivi ambulatori posizionati sui quattro piani;
-       spostamento della neurochirurgia, non al terzo , ma al primo piano, così da avere su piano terra e primo piano, oltre alla neurochirurgia, sale operatorie, rianimazione, pronto soccorso e radiologia, in modo tale da creare un blocco dell’emergenza- urgenza (sintesi, appunto, della vocazione affidataci dalla Regione e confermata dall’Assessora)
Si è parlato, inoltre, della questione ospedale nuovo sulla direttrice Andria-Canosa, sulla quale, a detta della Gentile, si sarebbero potute fare altre scelte.
Tale questione però, visti i tempi di costruzione di un nuovo nosocomio (che riteniamo auspicabile e necessario) e gli investimenti cospicui, rispetto alla ristrutturazione, riteniamo al momento esso debba cedere il passo a quest’ultima, affinché il Bonomo non perda la sua peculiarità d’emergenza–urgenza a servizio di una popolazione che va anche ben oltre la sesta provincia pugliese.
Vorremmo, lo ribadiamo ancora, che il servizio e la salute pubblica ai cittadini non sia una questione di parte, ma un bene comune da salvaguardare nell'interesse di tutti i cittadini. Le questioni sanitarie non devono essere usate come forme di consenso elettorale da ottenere o da mantenere. 
f.to I coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà - Andria

             Michele Lorusso - Valentina Lomuscio

mercoledì 9 ottobre 2013

CANOSA DI PUGLIA : Il comitato B619 costituitosi per salvare l'ospedale grida un esasperato “basta!”

Ancora una volta, e senza mai smettere, il comitato B619 costituitosi per salvare l'ospedale di Canosa grida un esasperato “basta!”
            Prendiamo atto dell'assenza dell'assessore Gentile che, il 7 ottobre ormai trascorso, aveva promesso di incontrare la cittadinanza canosina delucidandola sulle sorti del suo ospedale. Purtroppo impegni istituzionali in quel di Roma ne hanno impedito la presenza. Se non fosse che l'esponente del PD in giunta Vendola fosse a Bari, per quanto impegnata con i rappresentanti dei sindacati locali. Ma non vogliamo vedere troppo la mala fede della signora in questione, certi che si sia trattata di una momentanea débàcle della stessa. La città è in attesa di risposte, quindi questo incontro “s'ha da fare” il prima possibile, davanti ad un'attenta platea. Ne va appunto della vera buona fede della politica cerignolana (e non solo) che, si spera, non fugga ai suoi impegni doverosi per competenza pur di guadagnare tempo a discapito di una comunità che si sente – in tutta onestà - presa in giro da quasi due anni a questa parte.
            Il Sindaco continua la sua battaglia, ma si confida non diventi un novello Don Chisciotte affiancato da noi ingenui Sancho Panza delle Puglie. Deve continuare la sua battaglia e lo sproniamo ad avanzare nella lotta pur di riuscire ad avere un pubblico contatto con l'assessore regionale. Corrado Guzzanti parlava di “spingitori di cavalieri”, siamo nella stessa situazione. Più in tema, potrebbe essere vista come una crociata di un recente Boemondo, sempre se questo non vada ad esaltare troppo il dott. La Salvia che, comunque, si sta prodigando più di quanto sostengano i soloni dei social network che, dai loro monitor, difficilmente si uniranno nella lotta pratica pur di fare opposizione a prescindere.
            Senza deviare il discorso in ulteriori chiacchiere, la città è impaziente per davvero. È un concetto che va ribadito e sottolineato: le parole volano al vento, abbiamo bisogno di sapere la realtà, abbiamo bisogno di garanzie, abbiamo bisogno di una struttura degna di essere chiamata “ospedale”. Perché non stilare un “contratto coi canosini” (sulla falsariga di un celebre precedente)? Potremmo essere i primi a sottoscriverlo, valutando le condizioni concrete che verranno proposte nei vari punti. Come i lettori noteranno, noi non dormiamo e continuiamo ad alzare la voce pur di ottenere i giusti risultati.

                                                                       per il Comitato B619 pro Ospedale di Canosa di P.

                                                                                 Ciro Franza – Marco Tullio Milanese