E’ passato poco meno di un mese dalla
mancata approvazione in Consiglio Comunale, a Barletta, del Piano del Commercio
su Aree Pubbliche, atteso con oltre 13 anni di inspiegabile e colposo ritardo.
Il Consiglio Comunale pare voglia riprovarci ed è perlomeno curioso che nessuno
dei tanti politici e burocrati che vorrebbero appuntarsi la medaglietta sul
petto e qualche prestigioso ed ambito benefit, compresi i componenti di
commissioni, abbiano sentito la necessità o almeno la curiosità di fermarsi un
attimo a valutare attentamente i molteplici punti di criticità di quel
Documento portato all’approvazione del Consiglio Comunale. Sentire magari la
necessità di ascoltare i rappresentanti delle Associazioni di Categoria, che
non è un optional ma un dovere istituzionale oltre che il naturale desiderio di
approfondimento di temi delicati e di questioni tematiche che bisogna conoscere
a fondo prima di potersi esprimere a riguardo, anche per evitare di approvare
provvedimenti già vecchi e poco efficaci, se non addirittura penalizzanti ed
inutili e a Barletta, con questo Piano così come concepito, il rischio è più
che reale.
A questo punto, visto che qualcuno ha
deciso di andare avanti comunque, anche di fronte al fatto che il parere delle
Associazioni di Categoria tutte sia stato fortemente negativo rispetto alla
bozza presentata loro e curiosamente tali osservazioni negative non risulterebbero
essere state allegate agli atti pubblicati, con grave omissione, se così fosse
realmente, la questione assume particolare delicatezza in quanto se il Piano
dovesse essere approvato così come presentato, cosa assai improbabile, anche per
note motivazione di carattere politico delle quali non ci importa granché,
allora significherebbe, a nostro avviso, approvare un Documento che produrrebbe
ancor più confusione e alimenterebbe ancor più disagio e problemi ai già tanti
sopportati ogni giorno ed ogni settimana dagli Operatori del Commercio su Aree
Pubbliche ma anche dai poveri Vigili Urbani che devono dimenarsi e fare
acrobazie per gestire situazioni ingestibili.
Anche gli sforzi economici sostenuti
dal comune con fondi pubblici elargiti con disinvoltura a favore dei soliti
noti sarebbero stati mal gestiti e vanificati visto che quel lavoro pagato non
pare abbia prodotto utilità allo stato delle cose e alla luce delle vigenti
normative visto che lo strumento all’attenzione del Consiglio, nella sua
stesura iniziale e prima che fosse rivista con le nostre osservazioni rimaste
poi incomplete per “un vuoto di rapporti”, altro non era che una neanche tanto
riuscita scopiazzatura inconsistente di atti prodotti in altri comuni.
Allora il prossimo 9 febbraio, nel
Consiglio Comunale di Barletta, cosa accadrà?
I chiarimenti richiesti per iscritto e
formulati ufficialmente al comune di Barletta da parte delle Associazioni di Categoria FIVA
CONFCOMMERCIO BARI E BAT – ANVA CONFESERCENTI BAT – UNIMPRESA BAT –
FEDERCOMMERCIO – BATCOMMERCIO2010 CNA PUGLIA – ACAB (Associazione Commercianti
Ambulanti Bat) con la nota del 29 luglio 2014, sono rimaste carta morta e il
Piano verrebbe addirittura portato in C.C. senza allegati quei pareri
obbligatori per legge e quindi un documento passibile, se approvato, di
illegittimità e nullità.
Non ci soffermiamo oltre sugli
affidamenti ad “esperti” sindacal-tecnicist-businessmanwoman ed a tutto quello
che avrebbero dovuto produrre in termini di atti e documenti a fronte
dell’enorme somma di denaro ricevuto per tali finalità. Vogliamo piuttosto
sottolineare che tutto il lavoro che avrebbe dovuto essere parte consistente e
fondamentale del Piano in approvazione non è stato fatto e se qualcosa è stato
previsto è purtroppo relegato unicamente nell’Art. 54 e solo come “Norma di
Indirizzo” ma un Consiglio Comunale, dopo 13 anni di colpevole ritardo, non può
limitarsi ad approvare ancora delle semplici “Norme di Indirizzo”, a meno che
non abbia già in mente altri affidamenti per altri elaborati destinati a
rimanere per anni nei cassetti impolverati quindi inservibili.
Noi francamente crediamo che nel
prossimo Consiglio Comunale non accadrà nulla cioè il Piano non verrà approvato
non per crisi politica ma per senso di responsabilità e la Regione Puglia non
nominerà il Commissario ad Acta, non avendolo fatto finora, omettendo atti
previsti dalla legge anche perchè siamo in piena campagna elettorale e non
vuole ulteriormente infierire sulla già tanto delicata situazione politica
barlettana quindi tutti ancora contenti e pronti a focalizzare le proprie
attenzioni alla campagna di raccolta dei voti mantenendo ben in equilibrio
rapporti storici con certi soggetti che, dopo essere stati ben unti, devono
dimostrare di essere anche, in qualche modo, riconoscenti.
La storia continua ed è sempre,
purtroppo, la stessa.
Ufficio di
Presidenza
UNIMPRESA BAT
f.to
S.Montaruli
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