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lunedì 21 marzo 2016

CANOSA DI PUGLIA : Rimpasto di Giunta con due nuovi assessori. Pastore al Bilancio e Marro a Sport e Spettacolo

Rimpasto in Giunta in seguito alle dimissioni di alcuni assessori comunali. Ieri il sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia, ha nominato Vincenza Pastore assessore alle “Politiche di programmazione economico-finanziaria” (Bilancio, Finanze, Tributi, Personale), ed Elia Marro, assessore allo Sport e Spettacolo.

Riconfermati, quindi, gli assessori: Sabino Facciolongo, alle “Politiche culturali e dell’integrazione territoriale”; Antonio Castrovilli alle “Politiche sociali e della Famiglia e al Contenzioso”; Maddalena Malcangio alle “Politiche della Comunicazione e della qualità della vita (Verde pubblico), minoranze etniche ed immigrazione, programmi di promozione turistica”; Marco Augusto Silvestri, alle “Politiche per i giovani e per l’associazionismo; rapporti con gli altri Enti istituzionali”. Nominato vicesindaco Leonardo Piscitelli, assessore alla Polizia Municipale, Attività produttive, Agricoltura, Ambiente, Suap e Lavoro.

“L’Amministrazione comunale continua a garantire stabilità nonostante le bordate di pirati della politica, sedicenti dottori o ingegneri all’abbisogna – dichiara il primo cittadino -. E’ necessario rimpiazzare le figure che si sono allontanati dimostrando che la politica è servizio, e non necessario strumento per sbarcare il lunario. Riteniamo che il Bilancio sia un settore cosi strategico e delicato che necessiti di un assessore competente: la dottoressa Vincenza Pastore, commercialista, è certamente la persona adatta a ricoprire questo ruolo, cosi come crediamo che un giovane, impegnato politicamente come Elia Marro (28 anni, ndr), possa ben rappresentare l’entusiasmo delle giovani generazioni, quando si occuperà di Sport e di Spettacolo.

Il sindaco poi traccia un breve bilancio dell’attività amministrativa. “Ad un anno e due mesi dalla scadenza del mandato –sottolinea – c’è già chi racconta di candidature e di deliranti defaillance di questo o quello. Non vediamo l’ora di sentire le loro proposte e di verificare che siano l’effetto di qualche delirante malattia psichiatrica alcune affermazioni del tipo: abbiamo già appreso che ho chiuso l’ospedale (ancora aperto!), che ho chiuso il tribunale (dove è presente il Giudice di pace), che ho chiuso una scuola (pericolante), che ho chiuso il teatro (riaperto qualche giorno fa), che ho bloccato gli insediamenti produttivi (con gli esposti di qualcuno), e tanto altro. Questa Amministrazione ha attratto dal “Gal Murgia Più” 800 mila euro portandoli sul territorio canosino, contro il niente degli anni precedenti; questa Amministrazione ha razionalizzato le spese del Comune e tagliato prebende e oboli vari, abbandonando, ad esempio, il Patto territoriale e garantendo le funzioni al Centro per l’impiego, a costo zero per la collettività”.

“Ai nuovi assessori – conclude – auguro “buon lavoro”. Non temiate se vi accuseranno di tutto pur di denigrarvi, persino di aver costruito i chiodi per inchiodare il Signore. La città si aspetta che operiate bene, mentre solo in pochi, incapaci di fare proposte valide, non vedranno l’ora di poter sparlare e basta”.

Vincenza Pastore. ass. Bilancio“Ringrazio il sindaco per la fiducia accordatami – afferma Vincenza Pastore -. Mi attiverò con senso di responsabilità e dovere per il buon andamento dell’Amministrazione, nell’esclusivo interesse del bene comune. Certa di poter contare sulla necessaria e preziosa collaborazione dell’Amministrazione comunale, della dirigenza e del personale tutto del Comune di Canosa di Puglia,  affronterò l’impegno affidatomi con serenità e professionalità”.

Elia Marro. ass Sport e Spettacolo“Ringrazio innanzitutto il sindaco Ernesto La Salvia per aver avuto fiducia in me e per avermi affidato queste deleghe importanti– asserisce Elia Marro – ; ringrazio inoltre i colleghi assessori, i consiglieri e i cittadini che sollecito a scrivermi, telefonarmi, comunicarmi idee, consigli e suggerimenti. Senza la collaborazione di tutti non potremmo avere una Canosa migliore. Sono onorato di aver ricevuto le deleghe allo Sport e allo Spettacolo: la pratica sportiva, in particolar modo, è per me fondamentale, non solo perché svolge una funzione educativa e aggregativa, ma anche perché è determinante per la salute dei giovani e la crescita dei bambini. La nostra comunità sta raggiungendo in questi anni traguardi importanti grazie alla fattiva collaborazione delle associazioni con l’Amministrazione comunale: sento il dovere di ringraziare Pro Loco, Fondazione Archeologica, Dromos. Associazioni di service come i Lions e il Rotary. Fondamentale è anche il supporto della funzione socio-educativa degli oratori. Prometto a tutti che non tradirò la fiducia datami”.

martedì 9 settembre 2014

BARLETTA : Emergenza mare le risposte sono inefficaci perché parziali

Intervento del consigliere regionale Franco Pastore su emergenza mare Barletta e convocazione audizione V Commissione consiliare

"Il presidente della V commissione consiliare, il collega Filippo Caracciolo, ha convocato per domani mattina, mercoledì 10 settembre, gli assessori regionali all’Ambiente, Territorio, Demanio, Protezione Civile, Infrastrutture e i rispettivi dirigenti per affrontare il tema dello “Stato delle acque dei Comuni costieri della provincia BAT e relativi impianti di depurazione”. Nel corso della riunione della commissione e delle audizioni si parlerà anche degli “Scarichi a mare nel Comune di Barletta (Presenza di canali di scolo lungo la litoranea di Ponente - Canale H e Canale M) – Applicazione normative vigenti in materia di divieto di balneazione su tutto il litorale pugliese”.
E’ l’ennesimo incontro, audizione e confronto che teniamo su questi temi e non lo dico con tono né polemico né dispregiativo dell’iniziativa che, al contrario, ritengo importante e significativa.
Questo tipo di “controffensiva”, però, rispetto alla portata e alla complessità del problema mare, che riguarda le criticità della costa, la qualità delle acque, l’assetto idrogeologico del territorio e anche l’urbanistica, è e continuerà a essere inefficace perché parziale.
Più volte mi sono speso su questo argomento e lo farò ancora, nonostante lo sport cittadino più popolare, praticato su alcuni portali di informazione (sarebbe meglio definirli di “diffamazione”), sia l’insulto gratuito e becero. Ma non mi scalfisce, arrivando, fra l’altro da ignoti quanto codardi mittenti, che omettono la propria identità e sono capaci di aprir bocca solo celati da nickname. Di loro non mi curo, ma ai cittadini voglio rivolgermi e alla amministrazione comunale.
Per parlare di litoranee, di mare fruibile e di cambiamento della vocazione della città di Barletta, da industriale a turistico-culturale, si deve avere la forza, la volontà e il coraggio, per un tempo congruo, un certo numero di anni, di concentrare tutte le risorse e le politiche su quello; tutto il denaro pubblico, per intercettare progetti e finanziamenti europei, sapendo, però, di dover stringere la cinghia altrove.
Siamo disposti a farlo?
Questo, si badi, per quanto concerne le opere e gli interventi sovrastrutturali che dipendono strettamente dalla gestione e dalle competenze comunali. Poi, però, bisogna considerare quanto non di prerogativa né del comune di Barletta né della regione Puglia.
Prendiamo le criticità legate al fiume Ofanto. Per risolverle bisognerebbe coinvolgere altre regioni e altri enti. Prendiamo il depuratore “colabrodo” che ci ritroviamo, o l’impianto di affinamento delle acque, completato, collaudato e inutilizzato. Su questi due impianti ci sono almeno sette enti da mettere d’accordo.
Restando sulle criticità che compromettono la qualità delle acque e la loro balneabilità, c’è il Ciappetta Camaggio. Anche in questo caso è a monte, sulla Murgia e ad Andria, che bisogna andare a sanare la situazione.
Restando a casa nostra, invece, ci sono i canali di acque meteoriche che finiscono a mare. In comune esistono i progetti, depositati, per realizzare un’unica canalizzazione, a partire dal sollevamento degli impianti a monte. La pulizia dello specchio d’acqua del molo di Levante, che si intorpidisce fra le convenzioni fra comune, Barsa, e ditte specializzate. Un altro fattore che ci aiuterebbe a mantenere le acque pulite potrebbe essere la posidonia. Ma questo entra in conflitto con l’attività dei vongolari. La loro pesca a strascico non fa altro che sradicare le praterie di posidonia, utili a trattenere impurità e fanghi. E con l’Ofanto che porta in mare i suoi detriti non ci si può certo permettere il lusso di privarci di questo, sia pur labile, filtro. Certo l’amministrazione comunale si dovrebbe fare carico di compensare, in qualche modo, i vongolari.
Il comune, la città, noi barlettani siamo disposti ad accollarci questo carico di lavoro e responsabilità?
Io sono uno di quei barlettani che al mare ci va, al mare e in spiaggia. Lo faccio da sempre, a Levante, a Ponente, al braccio. Con le condizioni ottimali potremmo avere, asseconda dei giorni e delle correnti, un mare magari non sempre limpidissimo, ma balneabile, sicuro, non inquinato.
Possiamo e dovremmo aspirare a che ciò accada. Dovremmo insistere e creare una viabilità sostenibile, perché quella attuale fa convivere schizofrenicamente il porto commerciale con le litoranee;
dovremmo poter capire cosa fare degli arenili lungo la litoranea, magari cominciando a far luce sulle proprietà e sulle destinazioni, per creare percorsi naturalistici e dividere i pedoni, dai ciclisti, con altrettante piste;
Ora si da tutto per scontato, ma vorrei ricordare che i primi bagni chimici o la pulizia della sabbia non sono sempre stati un fatto ordinario (a dire il vero i bagni chimici scarseggiano ancora) e posso vantarmi di essere stato colui che ha inaugurato e avviato la pulizia della spiaggia.
Quello che voglio dire è che partendo dagli incontri e dalle audizioni come quello che terremo in V commissione, bisogna presentarsi agli interlocutori con le idee chiare e una volontà ferrea: Barletta vuole investire sulla sua costa e sul suo mare, ad ogni costo e sopportandone i costi?
Siamo disposti a farlo, a mettercela tutta per due, tre mandati amministrativi, a prescindere dal colore politico di chi amministrerà la città? Siamo disposti a porre questo vincolo per investire sul futuro, forse l’unico possibile, per Barletta?
Senza questo coraggio, qualunque azione e progettualità, dal water front a chissà cosa altro ci si possa inventare, sarà sempre vana, perché parziale.
Mi piacerebbe che su questo punto, in città, si aprisse un confronto, un dibattito aperto e trasparente". 

giovedì 12 giugno 2014

BAT : “SITUAZIONE DRAMMATICA A BARLETTA? VENGA A FARE UN GIRO AD ANDRIA”.

Per il Consigliere Pastore la situazione dell’Asl di Barletta è drammatica. Lo inviterei, allora, a fare una passeggiata ad Andria: avrebbe modo di constatare che esiste di peggio nella nostra stessa Provincia, molto peggio”. Lo dichiara in una nota il vice Presidente del Consiglio Regionale pugliese, Nicola Marmo.
“Andria è un presidio di urgenza ed emergenza –prosegue- eppure non riusciamo a far fronte neppure ad interventi da tempo programmati. C’è una signora ricoverata, per fare solo un esempio, che attende l’intervento dal 26 maggio. Il Piano dell’emergenza estiva se restringe l’operatività del servizio a Barletta, ad Andria lo rende quasi inesistente, come se per gli andriesi fosse più semplice suicidarsi che aspettare di essere curati (!). Per non parlare poi di Bisceglie, dove sarà possibile garantire solo l’urgenza ostetrico-ginecologica e quella chirurgica indifferibile. In quest’ottica, ogni sforzo da parte della Direzione generale dell’Asl Bat deve muoversi nel risicato recinto dei limiti di spesa e nell’indifferenza di Vendola e Gentile, impegnati a risolvere altre faccende di natura politica.
Per questo –conclude Marmo- inviterei Pastore a considerare la situazione del servizio nel nostro intero territorio, per scoprire che, in fondo, Barletta non è messa poi così male”.

domenica 1 giugno 2014

BAT : "La Puglia ha già pagato il suo contributo allo sviluppo nazionale, Guidi lo ignora?"

Trovo irrispettoso, da parte di un ministro della repubblica, considerare la volontà dei territori e delle sue popolazioni "intransigenze ambientaliste" e "resistenze locali che bloccano esigenze nazionali di grande portata”. Se è questo che il ministro Guidi pensa delle regioni costiere adriatiche, al largo delle quali vorrebbe cercare gas e petrolio, e fra le quali c'è anche la Puglia, la sua idea dovrà cambiare. La ministra, infatti, almeno per quanto riguarda la Puglia, si troverà a doversi confrontare con un muro istituzionale, altro che "intransigenze ambientaliste". Come ha ricordato il nostro presidente del consiglio Introna, all'esame del parlamento vi è una proposta di legge sostenuta non solo dalla regione Puglia, ma anche da altre regioni della dorsale adriatica. La Puglia, saprà benissimo Giudi, non solo non ha mai bloccato esigenze nazionali, ma ha pagato e sta pagando un prezzo altissimo per lo sviluppo del Paese. Si pensi all'Ilva, per citare il caso più eclatante e tristemente noto, ma gli esempi che si potrebbero fare sono tanti. 
Venga qui, in Puglia, la ministra a parlarci dei suoi piani di sviluppo. Introna ha invitato Guidi a confrontarsi sul piano istituzionale e mi sembra l'approccio migliore. Non si facciano fughe in avanti, non le faccia il governo. Il modello di sviluppo di un territorio ha diritto di deciderlo anche chi lo vive, immaginandolo e concependolo secondo le proprie esigenze. La Puglia di energia ne ha da vendere, e in questo caso non è un modo di dire, visto che siamo una regione più che autosufficiente dal punto di vista energetico. I fondali del nostro mare sono da ammirare non da distruggere insieme al loro ecosistema. Quel mare è la nostra energia, la nostra ricchezza.

lunedì 28 aprile 2014

BAT : Violenza di genere, Pastore: "Legge baluardo di civiltà"

I medici le hanno medicate, hanno lenito per primi le ferite sul loro corpo e nella loro anima, le più coraggiose hanno avuto l'ardire di rivolgersi a centri dove hanno trovato altre donne pronte ad aiutarle e proteggerle, nei limiti del possibile. Qualcuna è stata in grado di rifarsi una vita al sicuro. Altrettante, anzi molte di più, purtroppo, sono state le donne che hanno sopportato fino a morire, nel migliore dei casi ad annullarsi e mortificassi, a fingere di vivere una vita normale, fatta invece di violenza e prevaricazione, private della dignità, dei diritti, della libertà, perché non avevano altra scelta, non avevano scampo.
Oggi, in III commissione abbiamo concluso l'iter approvativo  del ddl sulle "Norme per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere", e salvarsi, per una donna in difficoltà e per i suoi bambini, non sarà più una questione di fortuna, ma sarà possibile per tutte.
Se fino ad ora ciascuno ha lavorato, se pure allo stesso scopo, per proprio conto, con questa legge si lavorerà in rete, ottenendo più forza e maggiore efficacia.
Fra gli elementi importanti, trovo che due siano fondamentali e in discontinuità col passato: il sostegno economico alle vittime di violenza, anche con la possibilità di una occupazione professionale e di ottenere alloggi popolari, e l'importanza data alla prevenzione, a cominciare dal lavoro nelle scuole. La fitta rete di case protette e centri antiviolenza andrà a costituire una sorta di cordone protettivo, inviolabile e sicuro per donne e minori.
Questa legge, che bisognerà approvare in Consiglio il prima possibile, è un baluardo di civiltà, parla una lingua fatta di parole come rispetto, diritti, libertà, dignità e solidarietà.