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sabato 26 aprile 2014

TRINITAPOLI : GLI INTELLIGENTI

L’Amministrazione Comunale al fine di migliorare il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti ha intelligentemente pensato di aumentare per il 2013 la tassa sui rifiuti.
Pertanto, intelligentemente l’Amministrazione aumentava le tasse al massimo e a dicembre 2013 i cittadini, nel vedersi recapitare gli avvisi di pagamento della Tares, organizzavano una serrata delle attività produttive con un corteo che si concluse dinanzi al Comune per protestare contro lo sproporzionato prelievo dalle loro tasche.

L’Amministrazione Comunale, quando si è resa conto dello scippo commesso ai danni dei cittadini - già vessati dalla crisi economica - intelligentemente ricorreva ai ripari, impegnandosi a restituire loro la somma di 139.000 euro.

L’anno 2013 si chiudeva, però, con un pessimo risultato di raccolta differenziata pari al 9,39 % e, pertanto, il Comune di Trinitapoli quest’anno verrà sanzionato dall’Ecotassa che prevede un ulteriore aumento dei costi per i Comuni che non hanno raggiunto sufficienti livelli di raccolta differenziata.

Nonostante il solenne impegno di restituire i 139.000 euro ai cittadini, la Giunta Comunale intelligentemente ha pensato di liquidarsi prima 137.000 euro di indennità per far fronte all’emergenza del pagamento degli arretrati degli stipendi a Sindaco, Vice Sindaco e Assessori.
Per chiarezza vogliamo dire agli Intelligenti che non abbiamo mai messo in discussione il pagamento delle dovute indennità di carica agli amministratori, anzi si potrebbe aggiungere che, per il danno creato ai cittadini, intelligentemente l’Amministrazione avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni in modo tale che si sarebbero risparmiati anche i soldi delle indennità.

Il problema è che gli Intelligenti devono aver chiaro quale fosse la priorità tra le due emergenze:

-        la seconda il pagamento degli arretrati delle indennità agli amministratori.

L’Amministrazione Comunale, intelligentemente, ha ritenuto di dare priorità al pagamento delle proprie indennità impegnandosi nuovamente a restituire il maltolto e quindi come dice il proverbio: “anche il sabato arriva”.

Il nostro comunicato precedente ha ottenuto un effetto: l’Amministrazione Comunale intelligentemente si è impegnata nuovamente a restituire la somma di €.139.000 ingiustamente tolta ai cittadini.
Noi consiglieri comunali di opposizione saremo vigili a controllare che i nostri intelligenti amministratori mantengano fede ai propri impegni e alle promesse.
Cittadini la nostra battaglia sulla riduzione delle tasse continuerà in Consiglio Comunale e nel paese in occasione dell’approvazione del bilancio 2014, affinché la riduzione richiesta sia strutturale per i prossimi anni.
Facciamo, pertanto, un invito all’intelligenza dell’Amministrazione Comunale per associarsi con la cittadinanza e con l’intero Consiglio Comunale nell’impegno per la diminuzione della pressione fiscale.         

COMUNICATO STAMPA DEI GRUPPI CONSILIARI DI OPPOSIZIONE


lunedì 23 dicembre 2013

TRINITAPOLI : La verità e la vera verità sulla Tares. Caos di incontri, intanto l'economia casalina rischia il collasso in pochi anni !

Tam tam di annunci ed incontri in pieno periodo natalizio, in cui il risparmio e la povertà la fanno da padroni. Infatti Gesù bambino come a Betlemme anche a Trinitapoli, nascerebbe povero e nudo, senza una stalla, ma fasciato da bollette varie.

Oggi pomeriggio si terranno due incontri pubblici quasi simultanei alle 18:30 all'auditorium con i gruppi di opposizione e alle 19:30 nella propria sede, parlerà la maggioranza.

Se i primi parleranno della loro "verità", i secondi diranno la loro "vera verità".

I primi sosterranno le loro ragioni , già ampiamente discusse in consiglio comunale, sul come si poteva evitare la stangata sull'immondizia etc etc....
I secondi sono tutta una sorpresa : su quali giustificazioni e quali responsabili verranno indicati. resta un velo di mistero misterioso !

Noi vogliamo spostare lo sguardo un pò oltre , affermando senza voler angosciare nessuno dei cittadini e commercianti, che la crisi è solo all'inizio per Trinitapoli.
E che nei prossimi mesi oltre all'Imu da pagare a Gennaio ed alla Tares dell'anno prossimo maggiorata di eco-tassa regionale, ci sarà un ulteriore recessione economica.
Infatti la Vera verissima verità che nessuno oggi affronterà è : che senza lavoro i cittadini non guadagnano , quindi non spendono ed i commercianti chiudono. 
E' giusto soffermarsi sulle bollette della Tares , come si è già ampiamente fatto, ma tutto questo non è sufficiente e sopratutto necessario. Infatti volendo chiudere l'argomento in poche righe, bisognerebbe chiedere perchè nonostante la gente ha pagato nel 2012 la Tassa sull'immondizia, la SIA non riscuote nulla per tutto il 2013 ?  
Quanto paghiamo al mese alla SIA ?

Partendo da questo punto forse si potrebbero anche individuare i verosimili responsabili degli aumenti giustificati o meno.

Chiarito questo, facciamo notare a tutti i cittadini, che senza una visione politica e di sviluppo economico, non si va da nessuna parte. Bene faranno tutti i consiglieri , assessori e sindaco a parlare della TARES; ma meglio farebbero se cominciassero ad ampliare l'orizzonte prima che scoppia la bolla sociale.

L'economa locale è in crisi , perchè l'agricoltura, l'unico settore di traino  è in crisi !

Per essere chiari , spieghiamo nel dettaglio quali sono le conseguenze della crisi agricola locale.

Se un piccolo produttore agricolo non ottiene neanche 5000 € di guadagno per ettaro all'anno, al netto di, spese per coltivazione e proprio lavoro. Ci troveremmo che difficilmente con il sussidio di disoccupazione, più eventuali altre giornate lavorative spicciole raggiungerà i 14 000 € annui, che rappresentano la soglia al limite della povertà che gli consentirà di continuare a mantenere un nucleo famigliare di 4 persone ( moglie e due figli).
Infatti l'unica prospettiva potrebbe essere quella di abbandonare la coltivazione, o comunque, diventerà insolvibile, nei confronti delle tasse e di eventuali debiti. 
Mettendolo in condizione di non poter fare nessuna programmazione.

Il risultato per la società casalina si prevede nerissimo !

Infatti avremmo sempre più gente che necessità di aiuti, i quali aiuti pubblici non possono arrivare o comunque si presume saranno insufficienti, per far fronte ad una crisi economica sistemica e non transitoria del tutto ignorata dalla politica di palazzo in generale.

I primi a fallire sono come previsto le attività commerciali ( ne chiuderanno una cinquantina solo nei primi mesi del 2014) a seguire le piccole aziende edili, per non parlare dell'indotto di professionisti (architetti, ingegnieri e geometri) ridotti alla fame secondo gli ultimi dati diffusi dall'ordine di categoria. Come vediamo tutta l'economia rischia il collasso e presumibilmente questo di questi ritmi avverrà, nel giro di massimo 1 o 2 anni. 


Noi non siamo più tanto sicuri, che le forze politiche non rimarranno a guardare.
Infatti già da oggi era bene presentare ai cittadini delle proposte anti-crisi come quelle presentate e discusse con il sindaco dal Laboratorio di Idee e CGIL BAT nel maggio 2013, ma tutto questo non avviene e non avverrà. Perchè ?
Noi affermiamo con chiarezza che le bollette sono solo il raffreddore e i comizi senza proposte sono dei pagliativi. La crisi vera è già arrivata cari "portatori di verità" , come le altre bollette e la gente "veramente" non ha i soldi, per pagare oggi e sopratutto  verosimilmente domani anche se a rate.
Noi proponiamo una cura a base di antibiotici , con interventi che provino ad arginare l'infezione, che rischia di distruggere un intera comunità.
Sarebbe utile mettere da parte i presenzialismi e cominciare a lavorare tutti insieme, su proposte concrete e fattibili, come quelle presentate in precedenza.

L'alternativa è : vera, verissima, verità per tutti !

 
Laboratorio di Idee

giovedì 19 dicembre 2013

TRINITAPOLI : Tares o Tarsu , tutta la verità !


Il caso volle è questa la frase che spesso si sente dire da chi subisce una sventura e/o una sciagura. La sciagura di Trinitapoli è da attribuire alla politica portata avanti dei Sindaci del passato che con le loro sciagurate scelte hanno ridotto sul lastrico la nostra Città. Tra i sindaci non è esente chi risiede ancora oggi in consiglio comunale. L’attuale consigliere comunale di minoranza Brandi Giuseppe che ha svolto il ruolo di assessore ai Lavori Pubblici nella passata amministrazione a guida Di Gennaro.

Il titolo degli articoli pubblicati da BAT COMUNICA hanno un significato e lasciano una profonda ferita in tutti quei cittadini che conoscono la verità, su quanto maldestramente portato avanti in tutti questi anni nellaaaaaa pubblica amministrazione a guida centro-sinistra.
I danni rivengono da lontano e lo abbiamo detto e ridetto. Le motivazioni sono semplici : la Legge, consentiva, fino al 2011, le anticipazioni di cassa –accondiscendeva i mutui – assentiva di fare mutui per pagarsi i mutui –  permetteva di fare feste e festicciole al punto di spendere e spandere 200.000,00 euro per una serata e tante altre storture che andavano dal “fitto selvaggio (pur essendo il Comune proprietario di case comunali) alla realizzazione di opere pubbliche come il Viale Vittorio Veneto dal costo di oltre 3.000.000,00 di euro, al vascone altri milioni di euro, alla questione degli IPOGEI e alla realizzazione di strutture inutili e senza calcolo della gestione.
Qualcuno si prendeva il lusso di realizzare una fontana da sindaco e demolirla da assessore.            Si prendeva il lusso di partecipare a tutte le Fiere campionarie e ad affidare incarichi a manca e a dritta. Non è piaciuto l’atteggiamento dell’ex sindaco Brandi nell’ultimo consiglio comunale con il suo voto contrario al riconoscimento dei debiti fuori bilancio per prestazioni professionali di vari avvocati che riguardavano debiti  a partire dagli anni 80 a tutt’oggi.  A tal proposito non è da trascurare il parere del Revisore Unico dei Conti il quale, pur apprezzando il lavoro svolto dal competente ufficio e lo sforzo dell’Ente per la sistemazione di situazioni pregresse di potenziale pregiudizio degli equilibri economico-finanziario, pur rilevando la tardività del riconoscimento, tenuto conto che gran parte dei debiti fuori bilancio che si intende riconoscere erano conoscibili e/o conosciuti da anni addietro come si evince da documenti in atti.
Il Revisore rivolge l’invito a proseguire nell’azione di risanamento dei conti dell’Ente e a porre in essere ogni ulteriore azione per la definitiva sistemazione dei rapporti economici pendenti.
Oggi, costoro, li ritroviamo in consiglio comunale per sentirli parlare della TARES o TARSU, che dir si voglia, dimenticando che in tutti questi anni nessuno ha mai pensato di adeguare l’aliquota al costo della vita. Nessuno a pensato alle nuove generazioni creando il DEBITO PUBBLICO.
Ma andiamo alla seduta del Consiglio Comunale : se il consiglio comunale fosse stato celebrato il 28/Ottobre/2013, non staremmo qui a parlare.
Purtroppo per i detentori del caos-predeterminato si è dovuto svolgere dopo quella data.
Infatti,  il Governo a Novembre li (ri)mette in gioco e “proclama” che si poteva mantenere la TARSU al posto della TARES, infischiandosi di quanto era stato fatto dalla burocrazia.
L’amministrazione e gli UFFICI (tanto difesi, a chiacchiere, in aula, dalla minoranza) erano obbligati a perseguire la strada della TARES, i debiti sono tanti e bisogna pagarli. Chiunque stesse li ad occupare le sedie amministrative o dirigenziali.
Ci sforziamo di far capire, con i nostri concetti, alla gente e ai consiglieri di minoranza che differenza c’è tra TARES e TARSU :
Sono soggetti al versamento tutti i proprietari o occupanti di beni immobili che generano i rifiuti. Sono escluse, di conseguenza, le aree che non possono produrli come quelle pertinenziali o accessorie alle abitazioni private e le aree condominiali. Le modalità di calcolo sono le stesse della Tarsu.
Non riesce a comprendere Brandi (sono parole sue riportate nell’articolo TARES, scoppia la protesta) la “sperequazione” di costo del servizio tra San Ferdinando e Trinitapoli, entrambe servite dalla SIA  e si addentra in un paragone tra quello che pagherebbero i cittadini di San Ferdinando e quelli di Trinitapoli. Ignorando che la differenza è dovuta : primo per la estensione del territorio e secondo per il numero del personale in servizio.


< Dimenticando che a quel costo si è giunti, anche, grazie alla sua gestione sindacale allorquando vide impegnati i socialmente utili frutto di altre vertenze di lavoro e salati costi per le tasche dei cittadini. Populisti e demagoghi sono stati gli interventi soprattutto sull’assenza di alcuni componenti della maggioranza, come se nel recente passato e sotto la sua legislatura non v’è stata la defezione di tre consiglieri comunali e lo scioglimento del consiglio con revoca del sindaco da parte della stessa maggioranza. Non ha risparmiato la “responsabilità” e colpa di aver  proposto 1.800.000,00 euro per il costo del servizio. Poi rientrato a 1.480.000,00 euro. Queste accuse rivolte all’ex assessore Di Benedetto Giacinto, da parte di Brandi, lo rendevano CREDIBILE e  deciso nelle sue asserzioni, senza motivare seriamente su quanto andava ad affermare. In quell’aula si passa con faciloneria dall’accurata accusa alla giustificazione sommaria. Vero è che non si ha il coraggio di affrontare seriamente la questione di chi si assenta dai consigli comunali senza una giustificata motivazione.  Quello che vogliamo sottolineare è,  che il Governo, formato dal PD e Nuovo Centro Destra, non può scaricare sui Sindaci e amministrazioni locali il fallimento di una politica, quella si , disastrosa. Dobbiamo prendere atto che la TARES fa pagare di più a chi produce più monnezza e tra quelli che producono più rifiuti ci sono alcune categorie che non hanno il diritto di lamentarsi. Il  duro lavoro svolto da questa NOBILE amministrazione porterà frutti alla Città di Trinitapoli e sicuramente allontanerà lo spettro del DISSESTO che, non lo dimentichiamo mai, è frutto della sciagurata politica della sinistra. Il non dissesto significa aiutare le imprese e tutte le attività che hanno prestato lavoro per conto del Comune di Trinitapoli. Il DISSESTO significa far fallire tutti : imprese – attività – operatori e la Città di Trinitapoli.-

Nicola DI Feo
Segretario UGL Trinitapoli

martedì 17 dicembre 2013

TRINITAPOLI : Ieri è stata scritta una delle pagine più nere della politica locale. Dimissioni subito ?

Ieri ha Trinitapoli, si è scritta, una delle pagine più nere della politica locale.

Una maggioranza letteralmente asfaltata dall'opposizione, che giustamente ha rivendicato quanto detto e fatto , contro la politica sui rifiuti messa in atto dal sindaco Di Feo e dalla sua coalizione negli ultimi 30 mesi.
Cercheremo di andare con ordine, nel 2012 veniva deciso di aumentare del 50 % la tassa sui rifiuti exTarsu , con la dura opposizione dei consiglieri di minoranza i quali dopo comizi, manifesti ed incontri pubblici si vedevano definire come populisti e demagoghi della politica.
Nel 2013 la maggioranza procedeva ad aumentare ulteriormente la tassa sui rifiuti ( ndr.oggi denominata Tares) , rigettando tutte le proposte delle minoranze , definendole ancora una volta solo populismo becero.
Ieri dopo solo un mese dalla chiusura del bilancio, la maggioranza votava una mozione presentata dall'opposizione. Dopo che la minoranza affermava che : tutte le manovre della maggioranza erano evitabili ,con un corrispondente notevole risparmio, per i cittadini.
Questo risultato politico è indiscutibile se si segue gli interventi dei consiglieri di minoranza.
 Le conclusioni politiche sono tremende. Il sindaco prendendo atto della bontà delle proposte dell'opposizione solo e soltanto dopo la protesta pacifica di cittadini e commercianti, implicitamente ammette che si poteva fare diversamente. Questo porta ad un unica conseguenza, più volte proposta dalle minoranze ieri sera : 
Le immediate dimissioni del sindaco e la restituzione della parola ai cittadini.

Questa proposta speriamo venga opportunamente presentata in consiglio comunale dalle minoranze con una specifica mozione di sfiducia al sindaco. La motivazione politica è del tutto legittima, perché egli stesso votando la mozione dell'opposizione nei termini in cui è stata presentata, di fatto, ammetteva la bontà politica delle proposte precedentemente bocciate e ricorreva a salvare il salvabile votando e facendo votare la propria maggioranza.

La tensione sociale che si è creata non è frutto di fomentatori , ma esclusivamente frutto dell'enorme peso fiscale che grava su famiglie e commercianti. Il consiglio comunale di ieri ha semplicemente fatto emergere che tra le due tesi contrapposte : Tares si o Tarsu e bollette meno esose.
La seconda via era quella applicabile e da applicare, ma nonostante le tante mozioni, interpellanze ed interrogazioni si è deciso da parte della maggioranza di procedere in maniera autonoma, per poi ridiscuterne, solo dopo, che la protesta ha raggiunto il comune.
Noi avevamo già detto, che il muro contro muro, avrebbe per forza di cose portato i cittadini a chiedere spiegazioni, ed a voler capire chi ha ragione tra maggioranza ed opposizione. Senza giri di parole, affermiamo che votando la mozione delle minoranze,  la maggioranza abdica le sue convinzioni dando ragione all'opposizione miracolosamente non più populista. 

Ci teniamo a precisare che chiunque , parla di rischio tensione sociale, nel chiedere al sindaco di dimettersi si prende una grossa responsabilità politica e non solo.
Infatti non è lecito impaurire i cittadini , le rappresentanze sindacali ed associazioni di categoria, scoraggiandole dal protestare civilmente il proprio dissenso. Affermando che si corre il rischio di tensioni sociali incontrollabili. Le tensioni sociali sono state create, da precisi atti amministrativi ( bollette esorbitanti), che la gente non riteneva giuste e che la minoranza in consiglio comunale ha spiegato bene, perché era legittima la protesta e come si poteva evitare agendo diversamente dal punto di vista amministrativo.
D'altro canto, ci dispiace dire ai cittadini che le tasse vanno pagate, e la legge va rispettata, come vanno rispettati i propri rappresentanti istituzionali che liberamente e democraticamente ci si è scelti.

L'unico suggerimento che ci sentiamo di dare alla cittadinanza è che la prossima volta, si può scegliere diversamente e che da domani sarebbe meglio partecipare maggiormente, alla vita politica senza attendere le bollette, per accorgersi che c'è qualcosa che non và.

In parole povere ribadiamo come sia del tutto legittimo e consentito dalla legge chiedere le dimissioni di un sindaco, se si ritiene che il suo operato non sia  efficace per la comunità.
Certo il sindaco è libero di prendere atto di questa situazione oppure di pensarla diversamente, ma il tutto rientra prettamente nell'ambito politico e del libero pensiero, garantito dalla democrazia. Chiunque in qualunque veste minacci di ritorsioni i cittadini, sta commettendo un reato molto grave.

sabato 16 novembre 2013

TRINITAPOLI : Arriva la stangata della tassa sull'Immondizia (TARES). Forse si poteva evitare

rifiutiLa sintesi migliore del consiglio comunale la trovate qui, nel nostro comunicato in cui difendiamo la proposta di mantenere il regime Tarsu, applicato fino allo scorso anno.
E’giusto anche dar voce alla replica della maggioranza:qui invece trovate le loro dichiarazioni.
Al netto degli insulti sempre gratuiti e ai vocaboli che si ripresentano come una litania stanca (populismo, demagogia, ecc,) ci sono dei punti che sfuggono al portavoce dell’amministrazione.
La proposta di non disapplicare la Tarsu è vecchia di un mese, fatta già in consiglio comunale proprio mentre se ne discuteva in Parlamento in sede di conversione (datata il 28 ottobre scorso). E non mi pare che fosse ancora pronto il bilancio, approvato solo pochi giorni fa dalla Giunta, per cui c’era tutto il tempo per lavorare sull’ipotesi da noi avanzata.
Che la Tares sia più equa non lo dicono di certo le aliquote e nemmeno la logica, perchè non basta introdurre il parametro del nucleo familiare se l’obiettivo della legge è il metodo normalizzato, pago per quanto effettivamente produco.
Due piccoli esempi: stabilito che due famiglie che vivono in abitazioni con la stessa superficie e hanno gli stessi componenti, non comporta poi necessariamente la stessa produzione di rifiuti. Influisce o no il tenore di vita, il reddito, la residenza, nei consumi quotidiani? Mi pare proprio di sì.
E poi, che senso ha penalizzare un nucleo familiare che ogni giorno si sforza di separare i rifiuti per la raccolta porta a porta se poi paga quanto un’altra famiglia che, invece, ricorre ancora ai cassonetti stradali (non per colpa sua)?
Non ci pare che la Tares sia proprio equa. E’ solo l’applicazione fredda di aliquote predeterminate che poi per le attività economiche raggiungono il massimo della sperequazione senza un servizio che in molti casi sia efficiente.
A breve arriveranno i conguagli e l’equità si valuterà con doppie cifre e le chiacchiere, ancora una volta, resteranno a zero.
Un grande rammarico: c’era un modo per far risparmiare le famiglie anche adeguando le aliquote Tarsu al costo totale del servizio e non si è voluto percorrere. Il confronto l’è dura e, quando si mette in atto, i suggerimenti, i compitini, le letterine, le recitine, gli insulti…non bastano e non servono.
Post finale: c’era un uomo che gridava “i numeri, i numeri” oppure “la matematica non è un’opinione” (che poi qualcuno mi deve spiegare perchè a questo punto non facciamo assessore Zichichi dopo averlo fatto cittadino onorario, almeno abbiamo l’originale a spiegarci i numeri)
a cui sottoponiamo i dati ufficiali della Regione Puglia per il nostro comune in merito proprio alla raccolta differenziata
Avviso ai posteri, l’ardua sentenza c’è già. La tassa sui rifiuti è destinata, purtroppo, ancora ad aumentare (a prescindere dal nome). Direi abbastanza per tirare delle conclusioni.
La soluzione è sempre la stessa: uomini e donne di buona volontà, per favore, riduciamo il danno fin quando è possibile?

giovedì 14 novembre 2013

TRINITAPOLI : Tares o Tarsu ? Due verità o una bugia ? Intanto cittadini e negozianti pagano !

Dal dibattito del consiglio comunale e dai comunicati stampa rispettivamente di maggioranza e opposizione, vengono fuori due affermazioni nettamente contrastanti ed inconciliabili che riguardano la tassa sull’immondizia. Ovviamente l’unica cosa certa è che tutti i casalini dovranno pagare !
Secondo la maggioranza l’unica strada possibile, era approvare la Tares  ( ndr. Nome nuovo della tassa sull’immondizia), con ulteriori ed esosi aumenti per cittadini e negozianti, il tutto per poter salvare i conti del comune e chiudere il bilancio.
Secondo l’opposizione invece bisognava tornare alla TARSU (Ndr. nome vecchio della tassa sull’immondizia), così facendo si sarebbero risparmiati, gli ulteriori ed esosi aumenti per cittadini e negozianti, il tutto senza intaccare i conti del comune.
Questa situazione politica è decisamente caotica e senza un fine utile a nessuno. Infatti se fosse vera la tesi della maggioranza , avremmo di fronte a noi, un opposizione opportunista ( ndr sulle disgrazie altrui) e populista. Capace solo di voler il male di tutti pur di ritornare al potere.
D’altro canto se invece fosse la minoranza ad avere ragione, la maggioranza sarebbe in primis totalmente incompetente ad amministrare la città e soprattutto procurerebbe solo danni alla collettività, con il suo operato.
L’unica consolazione è che in questo caso la verità può essere accertata. Infatti le dichiarazioni di entrambe le parti sono tanto distanti quanto chiare. Se si poteva tornare alla Tarsu , facendo risparmiare i cittadini , senza far fallire il comune, è se non facile, certamente possibile, accertarlo con precisione.
Come anche, se la legge non consentiva vie di fuga e la Tares andava approvata, per salvare il comune e chiudere il bilancio, è se non facile, certamente possibile accertarlo.
L’unica cosa che è già verificata (ndr. e bastava ascoltare l’ultimo consiglio comunale per provarlo), è che, mai come ora, tra maggioranza ed opposizione, c’è un muro di incomunicabilità.
Ascoltando o assistendo al consiglio comunale ,ci si accorge di quanta tensione, ci sia tra i banchi di maggioranza ed opposizione, con esplosioni continue di battibecchi, molto accesi. Dopo due anni e mezzo di vita di questo consiglio comunale , le ragioni di tanta tensione non sono facili da identificare, ma possiamo provare almeno, ad ipotizzarne alcune.
Prima su tutte l’età media molto bassa, che introduce all’interno del consiglio nuovi ed inesperti esponenti politici , sia tra la maggioranza , che tra l’opposizione. Dopo due anni e mezzo di mandato è possibile se non dare un giudizio definitivo ma almeno un impressione; e l’impressione non può essere positiva !
I debiti contratti per mutui c’erano già dal 2006 e questo lo si sapeva nel 2011. Il problema era, ed è. Il continuo e spropositato utilizzo dell’anticipazione di cassa ; ma dal 2011 ad oggi nulla si è fatto per azzerarlo. Infatti, se si spendono soldi che non si hanno in cassa, è logico, che a lungo andare, ci si trova in crisi di liquidità. Come il rischio dissesto, forse poteva essere evitato a maggio 2012 se si procedeva a fare da subito, insieme alle minoranze, un piano di rientro, come richiesto dalle opposizioni. Invece si decise, di attendere, la sentenza della Corte dei Conti a Marzo 2013.
Altro problema sono l’eliminazione delle spese “evitabili”, quali staff del sindaco su tutte, ma anche contributi a giornali e televisioni. Il BAT Comunica non li chiede e non li riceve, eppure riesce ugualmente ad informare i cittadini. ( ndr. Aiutare attività concorrenti con soldi della comunità a scapito dell’unica azienda di informazione locale , non è molto corretto , secondo noi.)
Tutto sommato , noi riteniamo che la maggioranza sia composta da brave persone e rispettabili cittadini al servizio della comunità. Ma chiarito ciò, ed aggiungendoci la nostra stima alle persone, riteniamo che come politici, non abbiano raggiunto, fino ad ora, gli obbiettivi politici, che i cittadini, gli chiedevano di raggiungere quando li hanno votati nel 2011.
L’opposizione, forse, potrà anche essere logorata dal fatto di non aver “gustato l’ebbrezza del comando”, ma i fatti dicono che i cittadini non stanno godendo di grandi benefici nella loro scelta di “rinascere”.  In conclusione ci sentiamo di dire all’opposizione che secondo noi è   del tutto inutile arrabbiarsi con questa maggioranza!
Semplicemente perché nonostante la loro volontà ed il loro impegno constante , il risultato delle loro scelte rimarrà  sempre scadente agli occhi di chi li deve controllare.
Ai cittadini non resta che prendere coscienza, una volta in più, che il voto è importante !
Non si può svendere o regalare voti , per qualche promessa da poco, o solo per vincoli di parentela.
Le conseguenze di queste scelte, possono essere drammatiche.
Infatti per esempio, se ci si trova a pagare il 300 % in più di Tares, oppure si subisce una campagna di terrorismo politico ingiustificato; la colpa è solo degli elettori che hanno scelto liberamente i loro rappresentanti politici, dando loro la responsabilità, di governarli per 5 lunghi anni.

N.b. Attendendo con ansia, le solite parolacce ed insulti, "dai soliti ignoti/idioti", cogliamo l’occasione per inviare i nostri più cordiali saluti.


El Bandolero Stanco

TRINITAPOLI : La Tares è una stangata da evitare !

PD e Sel difendono la proposta, meno pesante per i cittadini, di mantenere la Tarsu

Una nuova batosta sulla tassa rifiuti per i contribuenti di Trinitapoli era evitabile e si poteva rimodulare. E’ questa la sintesi più semplice dopo la seduta di consiglio comunale che ha visto approvare le nuove aliquote Tares da parte dell’Amministrazione di Feo respingendo, senza mai accettare e aprire una discussione nel merito, la proposta unitaria dei gruppi di opposizione di mantenere il regime Tarsu.
La possibilità era stata sancita con la legge di conversione del Dl 102/2013 che autorizzava i Comuni a derogare per quest’anno all’entrata in vigore della Tares e a poter confermare la tassa già esistente, la Tarsu, evitando di provocare salassi per cittadini e attività economiche che subiranno l’applicazione fredda delle nuove aliquote con aumenti esagerati per alcune categorie non tenendo conto della realtà locale.

Con il nuove regime Tares, la maggior parte delle famiglie di Trinitapoli, da due componenti in su, vedrà aumentare l’imposta sui rifiuti in media del 50% (con le famiglie con due figli che subiranno un aumento dell’80%). Per non parlare di alcune attività commerciali che si vedranno arrivare aumenti, in pochi giorni, dal 60% al 300% come conguaglio 2013.

A nulla sono serviti i nostri sforzi propositivi affinchè si prendesse in considerazione, come stanno facendo in queste settimane molti comuni d’Italia, la possibilità prevista dallo Stato, di applicare le tariffe individuate a livello locale e determinare sulla base della qualità e delle quantità medie dei rifiuti prodotti da ciascuna categoria di attività, evitando qualsiasi predeterminazione degli indici di produttività dei rifiuti imposti dal regime Tares e slegati dalla realtà trinitapolese.
Che la Tarsu fosse un sistema che permetteva un maggior risparmio per i contribuenti è stato confermato, nel corso della discussione in consiglio comunale, dall’ufficio finanziario del Comune. Così come più volte è stato ribadito dai gruppi di opposizione che la mancata programmazione e una migliore organizzazione del servizio avrebbero permesso una netta riduzione dei costi. Basta considerare che una pessima gestione del servizio rifiuti nel 2012 ha fatto raggiungere una quota inferiore al 10% di raccolta differenziata che equivale ad uno sgravio di soli 70 mila euro per le famiglie di Trinitapoli rispetto ad un ammontare di 825 mila di costi “variabili”.
Allo stesso modo non ci saranno né esenzioni né riduzioni per le categorie sociali più deboli, così come era stato concordato nel corso della discussione in merito all’approvazione del regolamento Tares.

L’applicazione della Tares evidenzia un paradosso che non può passare inosservato: una famiglia che quotidianamente si impegna con un sistema di raccolta spinto, come il porta a porta, non ha nessun beneficio per il lavoro svolto ma viene, addirittura, penalizzata. Era proprio per evitare queste distorsioni che abbiamo presentato la proposta di applicare anche per quest’anno la Tarsu. Non recepirla è un grave errore politico commesso a discapito dei trinitapolesi e l’Amministrazione di Feo se ne prenderà tutta la responsabilità.
                                                        

Alla fine il messaggio è uno solo: nemmeno di fronte a scelte molto gravose per l’economia delle famiglie, la maggioranza scarnita del sindaco di Feo accetta il confronto con l’opposizione, ostinandosi in chiusure pregiudiziali ed evitando il confronto.

Segreterie di PD e SEL

martedì 5 novembre 2013

TRINITAPOLI : “Basta con i giochi di parole Chi produce meno rifiuti deve pagare meno”

Tarsu, Tares, Trise, Tari: cambiano le parole ma non la sostanza


"Chi inquina paga, chi produce meno rifiuti deve risparmiare". Questo è l’unico principio su cui deve basarsi la tariffazione sui rifiuti. Che si chiami Tares o Trise oppure Tari, non è possibile che questa vada ad aggravare il peso fiscale sugli italiani in maniera illogica e ingiusta”. Così il  Laboratorio di idee, ha  commentato la notizia, diffusa oggi dalle agenzie, di possibili ulteriori aumenti delle tasse sulla casa attraverso la legge di stabilità. Chi produce meno rifiuti  dovrebbe essere premiato, mentre la nuova tassa sui rifiuti Tari, forse più della precedente Tares, rischia, al contrario, di aggravare ulteriormente il peso fiscale sugli italiani in maniera ingiusta. Per questo, sul sito di Legambiente, continua la raccolta firme della petizione popolare Italia rifiuti free, indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta e ai ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Andrea Orlando e dell'economia e delle finanze Fabrizio Saccomanni, per chiedere al governo di rivedere questo tributo in maniera tale da rispettare il principio europeo del "chi inquina paga", calcolandolo solo sulla effettiva produzione di rifiuti indifferenziati e consentendo così alle utenze più virtuose di pagare di meno, come richiesto recentemente anche dalle associazioni  di categoria Federambiente e Fise - Assoambiente. Oggi infatti, è possibile affrontare in concreto la sfida della riduzione, come è riuscita a fare ad esempio la Germania, utilizzando una equa leva economica, introducendo un criterio di giustizia e sostenibilità ambientale e alleggerendo la pressione fiscale sui più virtuosi. Solo in questo modo si contribuirà davvero a liberare l'Italia dal problema rifiuti, facendo entrare il nostro Paese a pieno titolo in quella "società europea del riciclaggio" alla base nella nuova direttiva europea.

La gestione dei rifiuti in  Italia sta vivendo una fase di grande evoluzione. Sono oltre 1300 i Comuni che in tutto il Paese superano l'obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata, si stanno diffondendo le buone pratiche locali per la riduzione degli imballaggi inutili, sono sempre più numerosi gli impianti di riciclaggio che costituiscono l'ossatura portante della green economy dei
rifiuti. Ma ci sono ancora tanti problemi irrisolti: continuiamo a produrre troppi rifiuti e a smaltirne quasi la metà nelle inquinanti discariche. In più di settemila Comuni italiani l'ammontare della tassa non è determinato secondo la quantità di rifiuti prodotti, mentre solo alcune centinaia di enti locali fanno pagare in base alle quantità effettivamente prodotte grazie alla tariffazione puntuale.


LABORATORIO DI IDEE TRINITAPOLI