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martedì 31 gennaio 2017

TRINITAPOLI : “Una vettura isolata dopo l’incendio, tra la paura dei vicini e l’angoscia di chi ha subito un torto simile. ”

Occorre rispettare l’uomo nell’istituzione che protempore rappresenta. È questo il senso dalla nota congiunta dei partiti del centrodestra, dopo l’incendio doloso alla automobile del sindaco Francesco di Feo.
“Si stenta a credere al silenzio – scrivono i coordinatori di Forza Italia, Conservatori e Riformisti, La Fabbrica del Futuro, Nuovo Centro Destra – in un momento così delicato. Se fosse accaduto altrove ci sarebbe stata la stessa reazione? Occorre che tutti prendano posizione: istituzioni civili e religiosi, giornalisti, partiti, sindacati, società civile, associazioni parrocchie”.
Sembra che “si dia per scontato che un sindaco sia colluso, corrotto o peggio un delinquente”. Questi un “ben gli sta”, se poi diventa vittima di violenza. Il silenzio sulla questione è assordante. Nel giro di pochi mesi di Feo ha subito l’incendio della casa al mare a Margherita di Savoia e dell’autovettura sotto casa, eppure “questo non scandalizza, non spaventa non riguarda nessuno, o peggio provoca piacere”.
Un atteggiamento, questo, che alimenta l’immagine stereotipata che si ha della politica: potere, affarismo, malaffare. “Non può l’invidia sociale tramutarsi in violenza – continuano i coordinatori dei movimenti a sostegno del sindaco – , ripicca, odio o rifugiarsi nel fomentare contro chi governa o ha responsabilità collettive. I sindaci sono persone normali con una vita normale con i problemi normali: famiglia, salute, lavoro e così via. Né tantomeno può essere una colpa, se si è scelto di studiare, di laurearsi, di diventare un libero professionista e di dedicarsi alla politica. La violenza non trovi mai giustificazione. Sennò è finita”.
L’analisi passa poi alla situazione dell’uomo, prima che del sindaco: “Una vettura isolata dopo l’incendio – scrivono i coordinatori di Forza Italia, Conservatori e Riformisti, La Fabbrica del Futuro, Nuovo Centro Destra – tra la paura dei vicini e l’angoscia di chi ha subito un torto simile. Che ha una famiglia e che non è entrato in politica per vedersi negata la serenità di professionista e peggio ancora di uomo”.
La politica e la discussione che ne scaturisce hanno bisogno di toni pacati. Di solidarietà. Di spirito costruttivo. Non di demonizzare o ignorare. “Coerenza imporrebbe che se dovesse accadere qualcos’altro, e ci auguriamo di no,   di ancor più grave, di non fare nulla, di continuare ad assumere lo stesso comportamento perché poi un corteo, una fiaccolata o una qualsiasi delle manifestazioni o iniziative che si prendono in tali circostanze sarebbero inutili o peggio deleterie perché illuderebbero per tre giornate che ancora esiste una sensibilità e un’attenzione che può salvare le nostre comunità”.

Comunicato Stampa

domenica 29 giugno 2014

TRINITAPOLI : BASTA CHIACCHIERE : "Sull'agricoltura e sull'occupazione giovanile, il consiglio comunale gira a vuoto !"

Apprendiamo dalla stampa, di decisioni tempestive, che il comune sta prendendo per la grandinata o alluvione del 18 Giugno. La quale ha colpito il nostro territorio e i nostri agricoltori.
E' difficile rimanere in silenzio davanti a tanto dilettantismo politico e impreparazione di base, da parte dei nostri politici locali.
A caldo abbiamo letto che l'assessore all'agricoltura con il sindaco in persona Sono stati "con i tecnici-ci dice il vice sindaco Minervino-per tutto il pomeriggio a mettere in sicurezza il paese, soprattutto nelle ville comunali dove si sono spezzati diversi alberi”.

Oppure : "Già da mercoledì siamo al lavoro per richiedere lo stato di calamità naturale - ha esordito il vicesindaco di Trinitapoli e assessore all’Agricoltura, Andrea Minervino -. Ci siamo accorti da subito che in pochi minuti pioggia, vento e grandine stavano mandando in fumo buona parte dei raccolti dei nostri agricoltori. In un momento di crisi questa è davvero una tragedia, ecco perché ci siamo mossi e faremo di tutto per riuscire ad ottenere lo stato di calamità. Non c’è una coltura che si è salvata o non è stata danneggiata dal vento e dalla grandine. Ci sono interi vigneti divelti dal vento, davvero questa volta il nostro territorio è stato distrutto".

Noi della CGIL di Trinitapoli ci uniamo alla solidarietà dei politici verso i contadini, ma dobbiamo far notare che chiedere lo stato di calamità è un atto straordinario, dopo un evento eccezionale. L'immobilismo amministrativo invece dell'assessore all'agricoltura dura oramai da 3 anni, come anche l'attesa di attuare un piano concreto in favore dell'agricoltura è fermo da un anno sulla scrivania del sindaco, che diceva di essere entusiasta della proposta avanzata dalla CGIL.
Noi ci chiediamo se è giusto intervenire con urgenza soltanto davanti alle emergenze, per poi tornare all'immobilismo.
Noi in questi giorni torneremo a riproporre il nostro piano di azioni concrete per il settore agricolo e commerciale di Trinitapoli. Il quale in sintesi chiedeva già dal marzo 2013 i seguenti punti : - Creare cantieri di lavoro in collaborazione con aziende per opere di interesse pubblico.
- Emettere qualsiasi intervento in periodi dell’anno, di particolare difficoltà da parte dei lavoratori a trovare lavoro. Questo periodo è stato individuato in comunione di intenti, specialmente nel periodo invernale. Da tutte le parti è stato constatato che i periodi più critici intercorrono da metà Dicembre a metà Aprile.
- Creare bandi start – up per giovani diplomati e laureati disoccupati che abbiano voglia di intraprendere un attività imprenditoriale. Gli start up verranno finanziati per costituire nuove aziende che possano partecipare ad altri eventuali bandi regionali e comunitari sperando di ottenere come risultato nuove aziende locali totalmente formate da giovani trinitapolesi . Si spera che queste aziende possano avviare quelle attività imprenditoriali che più servono al nostro territorio. Il costo della proposta è stato individuato in almeno 60 000 € spalmati in tre anni .


Questi interventi sono strutturali, se incanalati in una programmazione politico-amministrativa seria e non improvvisata. Noi chiediamo al più presto, un ulteriore incontro con il sindaco e l'assessore all'agricoltura, che in precedenza è stato sempre assente alle riunioni , in cui si discuteva, di questi interventi. Che il sindaco stesso Francesco DI Feo, avevano definito una proposta lodevole.
Al momento siamo a chiedere come segno di protesta, agli assessori Minervino e Di Fidio, rispettivamente assessore all'agricoltura e Attività produttive di rinunciare alle loro indennità di carica, per l'imperdonabile ritardo nell'attuare una politica strutturale in favore dello sviluppo socio economico locale.
Noi come CGIL siamo disponibili al dialogo finalizzato a raggiungere obbiettivi concreti e non discussioni sterili e inconcludenti. Dei comunicati stampa pieni di buoni propositi siamo stanchi , vogliamo risposte concrete a proposte concrete e fattibili.
 I nostri concittadini, dai braccianti agli agricoltori non meritano di essere considerati solo davanti alle calamità naturali.

Ora per favore Mettiamoci a LAVORARE, BASTA CHIACCHIERE !!!!
CGIL BAT _SEZ Trinitapoli

mercoledì 12 marzo 2014

MARGHERITA DI SAVOIA : Questione ATI sale , il sindaco Di Feo : "Sono orgoglioso di non aver guardato in faccia a nessuno"

Replica punto per punto alle accuse mosse da Mimmo Ronzino della Rsu Cgil dell’Atisale il sindaco di Trinitapoli, Francesco di Feo. “Sono sorpreso, a tratti esterrefatto, evidentemente la sentenza ha turbato l’animo di più di qualche individuo, a seconda della latitudine in cui vive, opera e agisce, o a seconda delle argomentazioni più o meno genuine che militano a sostegno di certe consapevolezze”, dichiara il primo cittadino.

“Non può sfuggire che il Comune di Trinitapoli con la mia amministrazione ha intrapreso una vera e propria battaglia di legalità, aggredendo le sacche di abusivismo, l’evasione, le illegittimità all’interno e fuori del Palazzo di Città –ha spiegato il primo cittadino trinitapolese-. La mia amministrazione ha dovuto riparametrare i propri obiettivi, avendo come principale finalità il risanamento delle finanze dell’ente locale, proprio per salvaguardare il futuro della comunità cittadina, dei dipendenti comunali, delle imprese che rischiavano di fallire per i crediti vantati verso il comune. Sono orgoglioso di non aver guardato in faccia a nessuno e di aver agito per avere una città moderna, dinamica, i cui pilastri fondamentali sono appunto la legalità, l’efficienza e l’efficacia amministrativa”.
Rispetto al tema dei lavoratori il sindaco di Feo ha voluto precisare: “Nel mio dna vi è senza tema di smentita alcuna la lotta contro la discriminazione, contro il caporalato, il lavoro nero, l’arroganza e lo strapotere dei padroni. Ragion per cui mai e poi mai potrò mettere in atto azioni che possono ledere i diritti proprio dei cittadini e dei lavoratori –ha proseguito il sindaco-. La sentenza dell’Atisale ha fatto giustizia, comprovando che non ci sono cittadini o aziende di serie A e di serie B. Tutti sono uguali di fronte alla legge. Tutti devono pagare le tasse, perché pagare le tasse è un principio di civiltà che assicura la ridistribuzione al reddito ed è la garanzia per assicurare i servizi essenziali in favore di tutti i consociati ed in particolar modo delle fasce più deboli. Non consentirò a nessuno di poter avallare tesi fantasiose, erronee quanto populistiche e pericolose al fine di strumentalizzare posizioni marginali, borderline per ottenere tutela padronale, o peggio ribalta sociale”.
Il primo cittadino di Trinitapoli è intervenuto anche sulla vicenda sindacale, raccontando la propria esperienza da professionista e avvocato del lavoro: “Quando io difendevo i lavoratori anche per conto della CGIL certi personaggi non avevano neanche la più pallida idea di quale fosse il ruolo del sindacato, o magari aspiravano nella migliore delle ipotesi a costituire sindacati gialli all’interno delle aziende per curare gli interessi del padrone in danno dei propri colleghi di lavoro –ha proseguito di Feo-. L’Atisale ha impugnato le cartelle esattoriali emesse dal comune di Trinitapoli, sostenendo impropriamente che tale imposta non fosse dovuta in quanto le vasche insisterebbero su terreni di natura demaniale, senza che dalle stesse vi fosse profitto, anzi vi sarebbe soltanto il passaggio di uccelli migratori e quindi la costituzione di oasi naturali. Su questo i giudici sono stati chiari, inequivocabili e hanno decretato che le vasche sono aree connesse alle attività produttive delle saline e che pertanto produttrici di cospicuo reddito e quindi soggetto a tassazioneLe paure di qualche precario della verità sulla possibile crisi aziendale dell’Atisale, non può avallare la tesi o giustificare che non pagare le tasse sia una cosa giusta”.
Il sindaco ha voluto spiegare anche bene la questione legata alle accuse di sperpero e al bilancio comunale. “Non si può mistificare la realtà richiamando i dati di un bilancio comunale come quello di Trinitapoli in maniera distorta, con venatura polemica e partitica, travolgendo in tal modo la stessa CGIL che ha fatto delle battaglie di legalità l’emblema della sua storia, seguendo gli insegnamenti di Giuseppe Di Vittorio –ha spiegato il primo cittadino trinitapolese-. Il comune di Trinitapoli oggi è un esempio per come risanare le finanze di un ente sull’orlo del dissesto finanziario, riportandolo nell’alveo della legalità, non soltanto attraverso la necessaria imposizione tributaria, ma, soprattutto, attraverso un netto e radicale taglio alla spesa e una forte riorganizzazione della macchina amministrativa e della gestione politica della cosa pubblica. È falso dire che i debiti sono passati da 1milione e 700mila del 2010 a 5 milioni di euro di oggi. È vero invece che quei debiti prima erano occulti e questa amministrazione non soltanto li ha fatti emergere ma li sta onorando tant’è vero che la maggior i creditori ad oggi sono stati regolarmente pagati. A riprova di ciò basti ricordare che il comune di Trinitapoli ha utilizzato 2milioni di fondi vincolati, più 2 milioni di anticipazioni di tesoreria al di fuori della previsione di legge, che sommati a quel milione e settecentomila euro vanno ben oltre quei 5 milioni, sta in tutto ciò la straordinarietà della mia amministrazione, nell’aver ricostruito la legittimità, certificata non dalle chiacchiere da bar ma dalla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti di Bari”.
In conclusione il sindaco ha voluto lanciare un messaggio: “Io sono abituato a parlare sempre con dati certi ed incontrovertibili e, soprattutto, dando l’esempio e non posso accettare lezioni da chi travolge il proprio sindacato per esaltare le qualità datoriali di chi chiede utopicamente di non pagare le tasse per non licenziare i lavoratori –ha concluso il primo cittadino di Trinitapoli-. Resterà ferma l’azione dell’amministrazione comunale nel riscuotere quanto dovuto alla nostra città, ma è d’uopo ricordare che la polemica sollevata oltre ad essere totalmente sballata afferisce a delle somme che il comune di Trinitapoli sta già incassando a seguito di un piano di rateizzazioni già concordato con Atisale che agevola un colosso come la società del sale di Margherita di Savoia, altro che assalto alla diligenza. Quindi chi mette a rischio il posto di lavoro dei dipendenti dell’Atisale è colui il quale si lancia in strali ed anatemi che distruggono il tessuto connettivo sociale, delegittimando la CGIL e avallando possibili ipotesi di flessibilità in uscita nel nostro territorio”.

Michele Mininni

domenica 2 marzo 2014

TRINITAPOLI : “Pagare i debiti è un dovere. Per l’Amministrazione di Feo la cosa più semplice diventa un miracolo”

“Quando un’Amministrazione comunale si riduce ogni giorno a far passare come notizie megagalattiche quello che è semplicemente ordinario significa che effettivamente non ha nient’altro da dire” – è il commento dei gruppi consiliari Trinitapoli da Vivere e Vie Nuove ai quotidiani annunci stampa della giunta di Feo. “Si cerca di nascondere la realtà dando informazioni che per ogni cittadino dovrebbero essere normali come, ad esempio, il pagamento di fatture o di fornitori per lavori resi al comune di Trinitapoli negli ultimi 15 mesi. Invece è inverosimile come portino alla luce una problematica che negli ultimi due anni di gestione di Feo è tracimata in ritardi di pagamenti che sono una vera novità per il nostro comune abituata ad onorare i propri debiti entro massimo trenta giorni. Oggi è sotto gli occhi di tutti l’incapacità dell’Amministrazione a tenere fede a quei pagamenti considerato che, secondo i dati, risulta non pagato ancora più del 60% delle spese correnti del 2013. Senza considerare come l’ammontare dei debiti solo di spesa corrente, al 31 dicembre 2013, facendo riferimento ai dati del pre-consuntivo, sia di circa 5 milioni e mezzo, quando nel triennio precedente alla gestione di Feo non si era mai andati oltre i 2 milioni e mezzo alla chiusura dell’esercizio. E’ facile, quindi, costatare come con l’amministrazione di centrodestra i debiti del comune di Trinitapoli siano notevolmente aumentati a danno dell’economia locale che è gravemente stressata da una gestione che ha appesantito le criticità del momento”.

Il notevole ritardo dei pagamenti, inoltre, non si concilia con le fumose dichiarazioni di sindaco e assessori rispetto all’avanzo di cassa accumulato a fine 2013 e al mancato ricorso dell’anticipazione di tesoreria: “ che politica è quella che, invece, di sostenere imprese, fornitori, utenze e famiglie, preferisce tenere i soldi in cassa e non utilizza la liquidità disponibile?”. Il tentativo di cambiare le carte in tavola, alla continua ricerca di alibi per nascondere le grosse lacune nella gestione ordinaria della pubblica amministrazione, è deprimente rispetto alla difficoltà del momento che richiede ben altre attenzioni, capacità e competenze. Trinitapoli è ancora in piedi grazie al sostegno dello Stato che l’anno scorso ha finanziato i debiti della pubblica amministrazione (con il DL 174) anticipando al nostro comune quasi 1 milione di euro per far fronte a debiti certificati al 31 dicembre 2012. Non è un dato secondario se la Corte dei Conti lo ha ripetutamente sottolineato nel suo deliberato. Così come sarà fondamentale il trasferimento che avverrà, entro il 15 marzo, del 20% del Fondo di Solidarietà Comunale da parte dello Stato grazie allo sblocco deciso dal governo Renzi nell’ultimo Consiglio dei Ministri insieme al pagamento dell’ultimo acconto dei trasferimenti dello scorso anno.. E’ tutta liquidità che è oro rispetto all’immobilismo della nostra amministrazione comunale che perde più tempo ad autoesaltarsi ogni giorno con comunicati e iniziative che si sommano a continue e deprimenti lamentele che lasciano il tempo che trovano. Con le misure anticipate dal nuovo Governo, forse, il Comune riuscirà ad evitare di ritrovarsi con il blocco degli stipendi dei dipendenti come lo scorso anno considerato che, ad oggi, risulta già utilizzato circa 1 milione di euro di anticipazione di tesoreria smentendo tutte le fantasie contabili dell’assessore alle finanze.

Comunicato Stampa Trinitapoli da Vivere e Vie Nuove

mercoledì 29 gennaio 2014

TRINITAPOLI : "C’ è un attacco volgare e diffamatorio, da tempo, verso chiunque osi criticare l’Amministrazione Comunale dei di Feo."

In molte occasioni vengono utilizzati moderni scrivani a cui non crede nessuno conoscendo le loro, purtroppo, non eccelse doti grammaticali e di sintassi. 

Chi si nasconde è un vigliacco, della peggior specie, che usa a piacimento i burattini di cui ci si circonda. Per questa gente la parola "dignità" non esiste sul vocabolario e nella vita.
L'attacco è verso chi con onore, diligenza e competenza si "permette" di portare alla luce un sistema che “il potere per il potere” sta cercando di impiantare in ogni dove. Non è escluso ogni mezzo per raggiungere un fine disdicevole e inqualificabile fuori da ogni regola di confronto democratico.

Mai la politica locale aveva raggiunto punti di tale bassezza. Non è difficile attribuire le responsabilità.

La strategia è quella di tenere sempre in moto la macchina del fango. E’ il metodo migliore da utilizzare per chi non ha argomenti, per chi non sa rispondere alle critiche sollevate, per chi guardandosi allo specchio pensa che la propria ripugnanza sia ovunque, per chi condanna strumentalmente il passato e che nel passato, però, ha sguazzato da sempre. Fortunatamente è sempre stato "limitato" da chi ha mostrato capacità amministrative indubitabili che è la storia a riconoscere.

Questa strategia punta a creare il vuoto: così, utilizzando l’attacco personale denigratorio e falso, nessuno trovi il coraggio di spendersi per il bene comune. E' un gioco per cercare di rimanere soli, ogni opposizione deve tacere!!! Così abbiamo visto rinascere lo squadrismo accattone.

Questa strategia punta a tenere al guinzaglio i propri fidi scudieri: se vi permettete di prendere le distanze da noi, ecco il servizio che avrete! Lo si è visto dai trattamenti riservati a chi, nella maggioranza, non c’è più.

Siamo distanti da questa gazzarra incivile, attenti invece a continuare il nostro lavoro preparandoci per riportare la nostra città a stagioni migliori cancellando questo decadentismo e questa coltre di fumo che attanaglia la comunità.

Non siamo solo un partito o una coalizione, siamo una comunità di persone che difende sempre chi, in maniera violenta, subisce attacchi indegni, sostenendo la loro difesa con tutti i mezzi e, adesso, anche in tutte le sedi opportune.

Così si offende la maggioranza di una comunità che ha sostenuto i propri rappresentanti in maniera diretta e chiara e che oggi siedono tra i banchi dell' opposizione a svolgere un servizio pubblico per il popolo, per tutti i cittadini.

La speranza che abbiamo è che si costruisca e si rafforzi, da subito, un largo fronte di “buon governo”, che metta al primo punto una nuova etica pubblica e politica, un confronto democratico civile e un nuovo senso delle istituzioni perchè non possano più essere più intese come proprietà privata.
Il dissesto civile, purtroppo, è già stato dichiarato.


NOTA UFFICIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO - CIRCOLO DI TRINITAPOLI

martedì 17 dicembre 2013

TRINITAPOLI : Ieri è stata scritta una delle pagine più nere della politica locale. Dimissioni subito ?

Ieri ha Trinitapoli, si è scritta, una delle pagine più nere della politica locale.

Una maggioranza letteralmente asfaltata dall'opposizione, che giustamente ha rivendicato quanto detto e fatto , contro la politica sui rifiuti messa in atto dal sindaco Di Feo e dalla sua coalizione negli ultimi 30 mesi.
Cercheremo di andare con ordine, nel 2012 veniva deciso di aumentare del 50 % la tassa sui rifiuti exTarsu , con la dura opposizione dei consiglieri di minoranza i quali dopo comizi, manifesti ed incontri pubblici si vedevano definire come populisti e demagoghi della politica.
Nel 2013 la maggioranza procedeva ad aumentare ulteriormente la tassa sui rifiuti ( ndr.oggi denominata Tares) , rigettando tutte le proposte delle minoranze , definendole ancora una volta solo populismo becero.
Ieri dopo solo un mese dalla chiusura del bilancio, la maggioranza votava una mozione presentata dall'opposizione. Dopo che la minoranza affermava che : tutte le manovre della maggioranza erano evitabili ,con un corrispondente notevole risparmio, per i cittadini.
Questo risultato politico è indiscutibile se si segue gli interventi dei consiglieri di minoranza.
 Le conclusioni politiche sono tremende. Il sindaco prendendo atto della bontà delle proposte dell'opposizione solo e soltanto dopo la protesta pacifica di cittadini e commercianti, implicitamente ammette che si poteva fare diversamente. Questo porta ad un unica conseguenza, più volte proposta dalle minoranze ieri sera : 
Le immediate dimissioni del sindaco e la restituzione della parola ai cittadini.

Questa proposta speriamo venga opportunamente presentata in consiglio comunale dalle minoranze con una specifica mozione di sfiducia al sindaco. La motivazione politica è del tutto legittima, perché egli stesso votando la mozione dell'opposizione nei termini in cui è stata presentata, di fatto, ammetteva la bontà politica delle proposte precedentemente bocciate e ricorreva a salvare il salvabile votando e facendo votare la propria maggioranza.

La tensione sociale che si è creata non è frutto di fomentatori , ma esclusivamente frutto dell'enorme peso fiscale che grava su famiglie e commercianti. Il consiglio comunale di ieri ha semplicemente fatto emergere che tra le due tesi contrapposte : Tares si o Tarsu e bollette meno esose.
La seconda via era quella applicabile e da applicare, ma nonostante le tante mozioni, interpellanze ed interrogazioni si è deciso da parte della maggioranza di procedere in maniera autonoma, per poi ridiscuterne, solo dopo, che la protesta ha raggiunto il comune.
Noi avevamo già detto, che il muro contro muro, avrebbe per forza di cose portato i cittadini a chiedere spiegazioni, ed a voler capire chi ha ragione tra maggioranza ed opposizione. Senza giri di parole, affermiamo che votando la mozione delle minoranze,  la maggioranza abdica le sue convinzioni dando ragione all'opposizione miracolosamente non più populista. 

Ci teniamo a precisare che chiunque , parla di rischio tensione sociale, nel chiedere al sindaco di dimettersi si prende una grossa responsabilità politica e non solo.
Infatti non è lecito impaurire i cittadini , le rappresentanze sindacali ed associazioni di categoria, scoraggiandole dal protestare civilmente il proprio dissenso. Affermando che si corre il rischio di tensioni sociali incontrollabili. Le tensioni sociali sono state create, da precisi atti amministrativi ( bollette esorbitanti), che la gente non riteneva giuste e che la minoranza in consiglio comunale ha spiegato bene, perché era legittima la protesta e come si poteva evitare agendo diversamente dal punto di vista amministrativo.
D'altro canto, ci dispiace dire ai cittadini che le tasse vanno pagate, e la legge va rispettata, come vanno rispettati i propri rappresentanti istituzionali che liberamente e democraticamente ci si è scelti.

L'unico suggerimento che ci sentiamo di dare alla cittadinanza è che la prossima volta, si può scegliere diversamente e che da domani sarebbe meglio partecipare maggiormente, alla vita politica senza attendere le bollette, per accorgersi che c'è qualcosa che non và.

In parole povere ribadiamo come sia del tutto legittimo e consentito dalla legge chiedere le dimissioni di un sindaco, se si ritiene che il suo operato non sia  efficace per la comunità.
Certo il sindaco è libero di prendere atto di questa situazione oppure di pensarla diversamente, ma il tutto rientra prettamente nell'ambito politico e del libero pensiero, garantito dalla democrazia. Chiunque in qualunque veste minacci di ritorsioni i cittadini, sta commettendo un reato molto grave.

giovedì 28 novembre 2013

TRINITAPOLI : Bilancio approvato, il sindaco afferma : “Io resto qui , fino all’estremo sacrificio”. Ma sarebbe utile ?


Ieri a Trinitapoli si è tenuta una seduta importantissima del consiglio comunale, infatti si è approvato il bilancio di previsione 2013 che sostanzialmente decreterà la sorte del nostro comune, oramai totalmente, nelle mani della Corte dei Conti.
Aldilà del rischio, molto più che reale, di un dissesto finanziario, ieri si è provato a discutere di responsabilità politiche.
Questo argomento dal maggio 2011, è stato il cavallo di battaglia, delle due opposizioni e della maggioranza.
Ieri il sindaco in una dichiarazione accorata si è preso tutte le responsabilità politiche dei propri atti amministrativi, ed inoltre si dichiara pronto “all’estremo sacrificio”, pur di mantenere fede al mandato datogli dagli elettori. Infatti il sindaco faceva notare che con il dissesto , egli rischia in prima persona l’incandidabilità per 10 anni e l’interdizione dai pubblici uffici. Questo per un Avvocato di successo come lui, sarebbe un colpo mortale ,dal punto di vista professionale.
L’unico rammarico suo e condiviso da tutta la sua maggioranza è il fatto di non aver trasmesso le carte alla procura, il giorno dopo essersi insediati.
L’opposizione invece la pensa diversamente e addebita il rischio del dissesto, prevalentemente alla cattiva gestione degli ultimi due anni e mezzo.
La verità amministrativa è un po’ complessa da riassumere in poche righe, certo la sentenza della Corte dei Conti parla di responsabilità accertate che vengono dal 2009, come anche le cause degli espropri che dissanguano  il bilancio comunale vengono dagli anni 80 e 90. Come altrettanto accertato è che difficilmente , una sola carta verrà inviata alla procura. Nonostante i proclami.
Infatti il presidente di Forza Italia è il padre del sindaco . Il quale è stato vice sindaco di Barisciano,  Di Gennaro e anche assessore del sindaco Silvestro Miccoli correva l’anno 1988. Per non parlare dell’Attuale super assessore Tedesco , anche lui in giunta con Di Gennaro e Barisciano. Ma questa francamente è una storia già raccontata tante volte.

Quello che vogliamo provare a spiegarvi è dal nostro punto di vista, l’inutilità del gesto estremo del sindaco.
Infatti , questa crisi di bilancio , non può essere risolta solo con manovre tecniche. Il vero problema è soprattutto politico.
La nostra comunità, non a caso, riponeva molte speranze nell’attuale maggioranza.
L’intera campagna elettorale era basata sulla rinascita, questa rinascita secondo noi,  non poteva esserci a prescindere dai conti. Oggi giorno è provato che l’incremento della ricchezza procapite non coincide con la percezione del benessere dei cittadini, anzi e inversamente proporzionale. In poche parole , più guadagniamo e più insoddisfatti ci sentiamo. L’azione politica della lista Rinascita Trinitapolese era basata su fondamenti politici completamente fallimentari in partenza. Infatti si parlava di famiglia cristiana, la quale è in forte crisi in tutto l’occidente, un terzo dei matrimoni fallisce, per non parlare delle violenze domestiche. Si parlava di legge e sicurezza, infatti solo ieri si è riusciti a far rispettare la legge al parlamento italiano, facendo decadere Berlusconi.
Si parlava di fare impresa, attirando nuovi investitori : L’occidente è l’unica zona del mondo in recessione e Trinitapoli è in Europa. La crescita e il benessere si sta spostando inesorabilmente altrove. Si ostentava ricchezza e benessere, quando nessuno era in grado di poterla garantire agli altri e forse nel lungo tempo neanche a se stessi. Si parlava insomma di una società basata sulla fede in Dio, quando la nostra società in realtà è basata sul denaro e il mercato. Noi riteniamo che il sindaco non debba sacrificarsi, perché è semplicemente inutile. Qualsiasi decisione della Corte dei Conti non cambia nulla, il fallimento della sua gestione aldilà dei conti è politico. Per politica noi ed il sindaco dovremmo intendere,  un mezzo per far star meglio la gente. Ma la gente non crede ai valori che il sindaco ostenta e proclama. La gente crede solo al benessere ed al potere, che il Dio denaro ha di procurarlo.
 Infatti, non a caso, due imprenditori hanno raccolto 1200 voti, cioè un terzo dei voti complessivi della sua lista. Questo ci porta a concludere che : Se una politica è fallimentare nelle sue fondamenta ideologiche , anche la sua applicazione pratica lo dovrà essere. Forse si farebbe molto meglio a dire alla gente semplicemente che siamo in recessione da 5 anni , che la crisi non è passeggera, ma sistemica e che tutti se ne devono fare una ragione.
E’ vero signor Sindaco Francesco Di Feo che lei ha vinto le elezioni, ma i suoi avversari affermavano nel 2011, e cito la seconda classificata Anna Maria Tarantino : “ Non prometto nulla, speriamo di garantire i servizi essenziali”.  Questo a nostro parere l’ha penalizzata elettoralmente, ma lasciamo alla maggioranza, l'arduo compito, di essere d’accordo con "la poco amata" Tarantino nel 2013. 
Giustamente non sappiamo quanto paga, ai fini pratici elettorali, questa posizione politico-programmatica della Tarantino, ma certo può essere un punto di partenza per la gestione presente del bilancio.

"Che facciamo lo staff del sindaco, lo togliamo ?

In conclusione, aldilà dei conti comunali , nei prossimi anni i cittadini ed il comune potrà vivere per il necessario, non per accumulare soldi e beni. Quindi anche se sconfitti nettamente nelle urne, le opposizioni hanno vinto politicamente e moralmente ?

E Forse, vivere con meno, porterà maggior felicità ?

 Visto che, con più soldi si vive infelici e insoddisfatti !


mercoledì 6 novembre 2013

TRINITAPOLI : Nicola Di Biase torna a parlare di matrimoni civili. La nostra Chiesa è anche per strada !

Il presidente della fondazione “Cristiana Nazionale” Nicola Di Biase , dopo un periodo di riflessione , torna a parlare del problema sull’utilizzo dell’Auditorium dell’Assunta, per celebrare Matrimoni religiosi di fede diversa da quella Cattolica Romana ( ndr ma comunque cristiana).

Pastore Nicola , cosa ne pensa della decisione del comune di non dare l’autorizzazione alla celebrazione dei matrimoni civili ?
Ritengo che sia a prescindere una decisione sbagliata e comunque esclusiva, visto che vieta a gente di religione diversa come noi ed altri di usufruire di un bene comune. Qual è l’Auditorium dell’Assunta. Che appartiene al comune e quindi a noi cittadini casalini, tutti !
Pastore Nicola, nelle riunioni della commissione comunale, sono stati convocati i sacerdoti locali. Lei si sarebbe presentato in commissione, se fosse stato convocato ? Inoltre si sente discriminato dalla politica locale ?
Io credo che sia un dovere per un rappresentante religioso , ( ndr magari anche di se stesso ) professare la propria fede , in qualsiasi circostanza. Questo ovviamente gli deve essere consentito, ma in questo caso non siamo mai stati contattati ne io e ne altre comunità presenti a Trinitapoli.
Io immagino, che su certi temi la politica, tende a preferire le comunità più grandi ed affermate, che possono comunque diventare dei possibili bacini di voti da cui attingere. Una comunità nuova , anche se non tanto piccola, come la nostra e le altre , vengono “dimenticate” facilmente.
Ma in sostanza , Noi le chiediamo, perché a Trinitapoli c’è tanta chiusura nei confronti di altre comunità religiose differenti da quelle canoniche ?
Essendo un paesino di 15 000 abitanti e trovandosi in Italia, dove la religione cattolica viene imposta sin dalla nascita. Gli amministratori in generale, preferiscono non inimicarsi la comunità che rappresenta il 90 % dei cittadini.
Questo io non lo ritengo giusto, io credo e la Costituzione Italiana mi dà ragione, che un uomo debba essere libero di professare la propria fede religiosa. Io da cristiano posso affermare che c’è un solo Dio, una sola Bibbia e un solo Matrimonio. Sono gli uomini che creano divisioni e distinzioni, dove non ci sono.
Scusi Pastore Nicola, molti cittadini si sono chiesti , perché tanta voglia di celebrare matrimoni in una chiesa sconsacrata ?
Intanto voglio spiegare a tutti cosa significa un luogo sconsacrato : Il codice canonico cattolico, dice che un luogo è sconsacrato, quando non c’è più il Santissimo all’interno. In aggiunta c’è anche un informazione errata, su cos’è la Chiesa, molti pensano che la Chiesa è un luogo di ritrovo fatto di mattoni e cemento. Invece, sulla Bibbia è specificato perfettamente che la Chiesa sono le persone. Infatti Gesù stesso afferma : “ Dove  due o tre sono riuniti nel mio nome , io sono in mezzo a loro.”

Quindi potete anche riunirvi per strada, direbbe qualcuno ?
Certo ! L’abbiamo già fatto proprio nelle strade di Trinitapoli il 21-22-23 Giugno di quest’anno. Con un manifestazione cristiana che ha visto partecipare qualche migliaia di persone, residenti e non. Inoltre, mi lasci dire,  c’erano molte persone in più, di due o tre.
Cosa curiosa è, che io personalmente, ho invitato alla manifestazione, tutti i sacerdoti di Trinitapoli e tutti gli amministratori. Ovviamente non si è presentato nessuno.

Cosa chiede agli amministratori comunali , per la sua comunità ?

Nulla ! Io pongo solo una domanda : Siete sicuri cari amministratori, che state garantendo a tutte le comunità religiose la stessa opportunità di manifestare dignitosamente il proprio credo ? Ai parroci poi dico : Dio ci ama , di un amore incondizionato, e noi che siamo suoi ministri, dobbiamo dare lo stesso amore a tutte le persone indistintamente. Non permettendo i matrimoni civili, in una proprietà della collettività , si impedisce ad altri di amarsi, solo perché non celebrano un rito. Come dice la costituzione, il matrimonio vero è quello fatto al comune e non in un luogo religioso.

lunedì 21 ottobre 2013

TRINITAPOLI : Non ci divertiamo, ci indigniamo. Il Sindaco usi parole di verità e non il solito ritornello

Il Sindaco è abile a girare la frittata e rivolgere la solite offese all’opposizione. Ma vogliamo veramente stare a discutere del fatto che abbiamo solo portato alla luce una incresciosa vicenda?
L’Amministrazione Comunale accumula strafalcioni uno dopo l’altro e al centro dell’attenzione si vuole mettere il comportamento dell’opposizione? Ma ci siete o ci fate? Leggere certe riflessioni da parte del Sindaco è ancora più deprimente rispetto a quanto accaduto.
E poi crediamo sia arrivato il tempo di fare attenzione alle parole che si utilizzano, perché dire che “i partiti di opposizione si divertono a giocare su una questione che riguarda la sistemazione di un istituto scolastico” come ha fatto il Sindaco, questa mattina sulla Gazzetta del Mezzogiorno, è solo una falsità, caratteristica indegna per chi usa quella fascia a nome di una comunità.
Noi né ci divertiamo, né giochiamo come, ormai, anche moltissimi cittadini, allibiti non più solo dalle parole ma dai fatti drammaticamente sotto gli occhi di tutti. Il Sindaco farebbe bene, ogni tanto, a regolare cronologicamente gli eventi e, prima di lanciare accuse gratuite all’opposizione e al lavoro di controllo e denuncia che ci spetta fare, dovrebbe ringraziarci per quante volte abbiamo assicurato con la nostra presenza in aula e nelle commissioni, in piena autonomia e responsabilità, i numeri fondamentali per approvare atti, documenti, provvedimenti e decisioni utili per tutta la città, migliorando il più delle volte proposte claudicanti. Eppure gli ultimi due consigli comunali non sono così lontani nel tempo.
Aver sollevato la questione dell’inammissibilità del progetto per non aver allegato il documento d’identità del Sindaco non è una forma di sadismo o di soddisfazione infantile ma il riconoscimento di una profonda crisi nella macchina politico-amministrativa. Non può mai essere che quando le cose vanno bene è merito solo ,dell’Amministrazione e, quando le cose non riescono è sempre colpa degli altri (funzionari in primis). Perché così i conti non tornano.
Ma, a scanso di equivoci, consigliamo al Sindaco di chiedere, prima di lanciarsi in accuse infondate e di circostanza, al suo assessore pluri-medagliato Giustino Tedesco, se è vero che a fine agosto, abbondantemente prima che scadessero i termini per la presentazione dei progetti, il capogruppo Donato Piccinino si sia recato nella stanza dell’assessorato per chiedere quale progetto l’Amministrazione intendesse candidare e pur, privilegiando altri interventi più urgenti, si condivise l’opportunità di presentare, per ovvi motivi di tempo, una proposta che già avesse un progetto esecutivo pronto. Il caso proprio del completamento della Scuola media “Garibaldi”, di certo non un progetto di questa Amministrazione.
Peccato, però, che la Giunta lo abbia approvato solo un giorno prima che scadesse il bando. E’ giusto che proceda ad una indagine interna ma lasci a noi e ai cittadini, che apprendono di queste indecorose notizie, il diritto di esporre i fatti, farci un’opinione e rafforzare l’idea, ormai matura nell’opinione pubblica, dei danni arrecati dall’Amministrazione in carica e che sia il caso di agire prima che sia veramente troppo tardi.


Gruppo Consiliare PD

domenica 20 ottobre 2013

TRINITAPOLI : Consiglio Comunale senza numero legale. La situazione è critica !

Non siamo affascinati dalle beghe interne che da tempo affliggono la maggioranza del Sindaco Di Feo, ma ormai è la presenza dei consiglieri di opposizione che sempre più spesso garantisce il numero legale, consentendo la prosecuzione dei lavori dell’assise.
Anche giovedì 17 ottobre, davanti ad un punto importante come la definizione del costo complessivo della TARES 2013, sono risultati “vacanti” ben 4 posti tra i banchi dei consiglieri di centro destra, utili a tenere il numero legale alla maggioranza.
La stessa situazione si era verificata al consiglio comunale di due giorni prima, dove le molte assenze in maggioranza non garantivano il numero legale ed i punti sono stati approvati solo grazie alla presenza di alcuni componenti dell’opposizione.
Ma nell’ultimo Consiglio Comunale i consiglieri di opposizione, uscendo dall’aula, hanno deciso di lanciare un segnale di allarme alla cittadinanza,  impedendo così la conclusione dei lavori per l’approvazione del Piano Economico Finanziario della TARES.
La difficoltà di tenuta dell’amministrazione per il Sindaco Di Feo ormai è troppo evidente.
I consiglieri di centro destra risultano indeboliti nelle proprie fila ogni giorno, a colpi di cacciate, dimissioni e sostituzioni di assessori e del Presidente del Consiglio. Un vero valzer politico cominciato sin dai primi mesi di governo, come non ricordare l’assessore dott. De Lillo prontamente sollevato dopo qualche mese per posizionare l’ Avv. L. Filannino, quest’ultima verrà poi cacciata in malo modo in favore dell’avv. N. Ortix, poi le dimissioni dell’assessore Di Benedetto rimpiazzato dalla sig.na Marta Patruno, infine le dimissioni del Presidente del Consiglio dott. D. Marzucco sostituito dal sig. Mino Albore. Oltre ad un rimpasto di deleghe e presidenti di commissione. Tutto questo instabile scenario è decisamente inopportuno mentre il Comune è colpito da una pesantissima pronuncia della Corte dei Conti che lascia presagire il dissesto.  
Ma sino ad oggi il nostro atteggiamento responsabile, di fronte alla notoria incapacità ad amministrare la Città, viene ripagato da una continua chiusura al dialogo, ogni nostro intervento è bollato dalla maggioranza come strumentale o populista, se non addirittura inutile. Così mentre questa maggioranza si imbriglia nella sua arroganza, le continue polemiche interne al PdL fanno registrare ritardi nell’approvazione di documenti indispensabili o clamorosi errori gestionali accompagnati da un inadempiente controllo, nonostante richiami e suggerimenti anche del Revisore dei Conti.
Più volte abbiamo visto debiti fuori bilancio non riconosciuti nei tempi previsti dalla legge per evitare azioni esecutive in danno del Comune o finanziamenti proposti con bandi della Regione Puglia a cui il Comune di Trinitapoli non ha partecipato o da cui siamo stati esclusi, come dall’ultimo cospicuo finanziamento del progetto di completamento della struttura scolastica e risanamento igienico-ambientale Scuola media Giuseppe Garibaldi. Approvato in estremo ritardo dalla Giunta comunale, la spesa di quest’opera per €.265.000 sarebbe stata affrontata con €  212.000,00 a carico della Regione Puglia e € 53.000,00 con fondi propri a carico del Comune di Trinitapoli.
Finanziamento perso perché il Comune non ha fornito un banalissimo allegato obbligatorio. Si tratta di carenze imputabili al continuo affanno con cui questa Amministrazione opera, attraverso una Giunta inefficiente ed incapace di programmare l’azione amministrativa.
Aver sciupato una occasione di finanziamento come questa è un atto gravissimo compiuto in danno della collettività, in particolar modo in una situazione finanziaria pesante per le casse comunali.
Non avere –frequentemente- il numero necessario a rendere legale una seduta di Consiglio Comunale è ugualmente grave, la maggioranza deve riflettere e immediatamente offrire una assunzione di responsabilità, non possono essere accettate “vacanze” dal governo della nostra Città.
                                                                                                                                             Il Capogruppo Vie Nuove
                                                                                                                                                 Anna Maria Tarantino


sabato 19 ottobre 2013

TRINITAPOLI : Persi altri finanziamenti per la scuola, "Mancava il documento di riconoscimento del sindaco."

 Il governo con il Decreto del fare ha stanziato delle risorse per l’edilizia scolastica. Alla Puglia sono stati destinati 12 milioni di euro. Dopo anni si dà priorità alla messa in sicurezza di tanti edifici scolastici. Il giorno prima della scadenza del bando (ripeto che per l’amministrazione di Feo il ritardo è una costante) la giunta approva il progetto esecutivo da candidare al finanziamento per il completamento della scuola secondaria “Garibaldi” per circa 260 mila euro.
Non è facile crederci ma, dopo la pubblicazione della graduatoria regionale, il progetto è dichiaratoinammissibile. Non per chissà quale lacuna, ma per una motivazione che trasforma l’avventura di questa amministrazione in farsa: mancava il documento di riconoscimento del sindaco.
trinitapoli bando
Questo è lo stralcio della graduatoria: uno schiaffo tremendo per la nostra città.
Forse è arrivato il momento dell’appello ai “liberi e forti” pensando che la cosa più importante, a questo punto, è attuare il prima possibile la riduzione del danno.

Donato Piccinino Consigliere Comunale PD

giovedì 17 ottobre 2013

TRINITAPOLI : TARES, RICHIESTA AGEVOLAZIONI E ABBATTIMENTI DELLE TARIFFE PER ATTIVITA’ DI COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE.

ABBATTIMENTO PERCENTUALE TRIBUTO PROVINCIALE.

In relazione a quanto previsto dai vigenti Regolamenti comunali relativi alla disciplina della Tares, predisposti e/o già approvati dai comuni della Provincia di Barletta-Andria-Trani per il corrente anno 2013,
- premesso che l’attuale situazione di crisi economia e finanziaria che sta colpendo drammaticamente le micro e piccole imprese del territorio non accenna a dare segnali confortanti mentre per la fine dell’anno sono stimate chiusure di altre migliaia di aziende e che il settore del commercio su aree pubbliche nei mercati periodici settimanali o giornalieri è quello che, al pari degli esercizi commerciali a sede fissa, stanno subendo gli effetti di questa situazione che pare irreversibile;
- che il venire meno di un prezioso e storico servizio pubblico cioè quello rappresentato dalle micro e piccole imprese di servizio, che sopravvivono facendo affidamento esclusivamente sulle proprie risorse umane e finanziarie, significherebbe un danno inestimabile ed irrecuperabile per la popolazione dal punto di vista sociale ed elemento reale di calmierazione dei prezzi a garanzia della qualità;
con la presente siamo a chiedere l’applicazione di tutte forme di abbattimento e di scontistica possibili sulle tariffe Tares 2013 nei confronti di negozianti, artigiani e ambulanti e comunque nella forma percentuale da un minimo del 30% fino all’80%, come si sta operando in altri comuni italiani dove è forte il sentimento collettivo di salvaguardia del valore dell’impresa di servizio e non speculativa.
In funzione dell’elevato aumentato carico tributario che l’applicazione della Tares causerebbe sui già fragilissimi bilanci delle imprese del nostro territorio, si invita  a considerare anche ulteriori abbattimenti, anche fino al 100%, per gli esercenti commerciali che abbiano subito danni sociali ed economici ma anche di altra natura derivanti dall’assunzione di provvedimenti fortemente penalizzanti e attualmente non condivisi ma perduranti.
Si chiede che l’applicazione delle riduzioni richieste avvenga mediante la sospensione delle rate in scadenza e di quelle da pagarsi l’anno successivo a quello di riferimento, come nel caso dei commercianti su aree pubbliche nei mercati che versano la tassa con tale modalità.
Al fine di tentare un seppur lieve alleggerimento della tassazione e per sollecitare una minima forma di rilancio dei consumi, seppur di entità quasi insignificante, si chiede che l’applicazione delle agevolazioni avvenga anche nei confronti delle famiglie dichiaratamente a basso reddito e sulla base del numero dei componenti il nucleo familiare con riduzioni che siano individuate nella fascia dal 20% al 50%.
A proposito delle attività di commercio su aree pubbliche all’interno delle aree mercatali chiediamo che in relazione al capitolo “Tributo giornaliero” dei regolamenti comunali si proceda con la previsione espressa e specifica relativa ai principi di applicazione della tassa e, in particolare che il tributo venga applicato in base a tariffa giornaliera ai soggetti che occupano o detengono temporaneamente, ossia per periodi inferiori a 183 giorni nel corso dello stesso anno solare, con o senza autorizzazione, locali od aree pubbliche o di uso pubblico, basando sulla base giornaliera la formula di calcolo previsto in fattispecie e che, in mancanza della corrispondente voce di uso nella classificazione contenuta nel regolamento è applicata la tariffa della categoria recante voci di uso assimilabili per attitudine quantitativa e qualitativa a produrre rifiuti urbani e assimilati.
In particolare si chiede che la tariffa applicabile, determinata rapportando a giorno la tariffa annuale relativa alla corrispondente categoria di attività non domestica, sia aumentata non del 100% ma del 20% massimo.
Per quanto riguarda il tributo provinciale chiediamo che anch’esso venga ridotto di conseguenza e per le medesime motivazioni.
La presente segue nostri precedenti interventi sul tema qualora non ancora o insufficientemente recepiti.

          

                                                                                                          UFFICIO AMMINISTRATIVO

        UNIMPRESA BAT