Cerca nel blog

News dalle Città della BAT

lunedì 4 gennaio 2010


BAT : se quel bambino nascesse oggi?


Se quel bambino figlio di Dio circa duemila anni fa è nato in una mangiatoia. Se nascesse oggi in che condizione si troverebbe?

Questa domanda ha scosso le nostre coscienze di credenti. Ed abbiamo provato ad immaginare dove, ed in che condizioni il figlio di Dio si troverebbe se nascesse oggi. Lui che ha voluto salvare il mondo facendosi povero tra i poveri. La Bibbia, che noi tutti abbiamo conosciuto parla di un bambino figlio di una giovane donna, che accompagnata da suo marito si recano nella città di Betlemme, da Nazzaret dove vivevano, a causa di un editto dell’epoca. Dopo la nascita in condizioni di pena povertà e disagio quella famiglia dovette recarsi in Egitto per sfuggire alla pazzia di un governatore che ordinò di uccidere tutti i figli maschi , nati in quel periodo.



Quel mondo non è tanto differente dal mondo di oggi, prima di tutto perché ancora in quei posti dove nacque quel bambino di nome Gesù una guerra atroce uccide la vita e la speranza di centinaia e migliaia di bambini. E poi perché ancora oggi la nostra società soffre di quei peccati contro la vita, che quel bambino una volta cresciuto scelse di denunciare e sconfiggere, annunciando la “Buona novella”. Per questo se nascesse oggi quel Bambino, dovrebbe fare i conti con la povertà, lo schiavismo di popoli interi, la corruzione, la guerra il traffico di uomini e donne e soprattutto i peccati contro il creato, contro gli animali il celo e la terra.



Per questo abbiamo in questi mesi realizzato un Presepe diverso, in cui sono rappresentati tutti i peccati moderni del nostro mondo e noi abbiamo deciso di raffigurare la natività di quel bambino. Tra corruzione, traffico di esseri umani, sfruttamento dei contadini, privatizzazioni dell’acqua, inceneritori, il muro che divide i palestinesi dagli israeliani. Perché nella volontà delle prime comunità cristiane il presepe nasce come momento di memoria, per ricordare il mondo assurdo in cui Dio decise di diventare uomo.



In queste settimane il nostro presepe è stato visitato di centinaia di famiglie, che hanno apprezzato il profondo messaggio cristiano. Non è un presepe artistico, perché l’arte più grande è custodire il messaggio di speranza che quel bambino ha portato al mondo.


Mercoledì 6 gennaio ’10 alle ore 18:00 presso la sede della Fraternità per il diritto alla casa, via Boccaccio 47 . Incontro religioso con i missionari comboniani e la piccola comunità cristiana, Padre Raffaele Dibari.


LA BUONA NOVELLA

Con

Padre Tonino

Missionario Comboniano

Nessun commento:

Posta un commento