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mercoledì 13 gennaio 2010
BAT_REGIONE : Diciassette consiglieri regionali presentano mozione sull'internalizzazione
“Avviare un tavolo di concertazione con le parti economiche e sociali per determinare tempi e modi del processo di internalizzazione ed esaminare in una seduta di Consiglio Regionale monotematico tale problematica per consentire a tutte le forze politiche di esprimersi e valutare le scelte da effettuare in materia di internalizzazione”.
A chiederlo, in una mozione urgente presentata in consiglio regionale (di cui alleghiamo il testo integrale), sono diciassette consiglieri regionali, primo firmatario Giuseppe Taurino, quindi Antonio Maniglio, Aurelio Gianfreda, Stefano Giampaolo, Sergio Povia, Pino Romano, Vincenzo Montanaro, Vito Bonasora, Dino Marino, Enzo Cappellini, Giuseppe Cioce, Giuseppe Caputo, Pino Dicorato, Franco Visaggio, Angelo Riccardi, Franco Ognissanti, Giannicola De Leonardis ed Enzo Russo.
Il processo avviato di internalizzazione dei servizi in sanità e l’elaborazione, da parte del governo regionale, di un piano di attivazione dell’istituto dell’in house providing “renderebbe obbligatoria – si legge nella mozione - l’attuazione delle procedure di internalizzazione dei servizi indistintamente a tutte le Aziende Sanitarie Locali, le Aziende Ospedaliero-Universitarie e gli Irccs Pubblici della Regione Puglia. Con tale disposizione la Giunta Regionale, sottrarrebbe di fatto ai Direttori Generali qualsivoglia potere di valutazione in ordine alla effettiva sussistenza delle condizioni eccezionali e dei presupposti di economicità che legittimerebbero l’avvio di un siffatto procedimento nell’ambito territoriale di competenza”.
Le altre questioni sulle quali i diciassette consiglieri regionali si soffermano, chiedendo chiarezza, riguardano “l’effettiva economicità che legittimerebbe l’avvio di tale procedimento”, “il reclutamento del personale”, “l’effettiva e concreta riduzione dei costi per l’Ente regionale”, “i limiti della competenza legislativa ex art.117 della Costituzione” e quali misure si intendano adottare “sia per tutelare i lavoratori, sia per garantire la non violazione delle regole di mercato e della libera concorrenza”.
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