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News dalle Città della BAT

mercoledì 13 gennaio 2010


MINERVINO : NUOVA STAMPELLA AL SINDACO ZOPPICANTE
NUOVO ATTO DELLA COMMEDIA DELL’ASSURDO MINERVINESE…



Non ci sprechiamo a
ripetere cose che tutti sanno (tre Consiglieri della passata minoranza -
divenuta per alchimia di Palazzo maggioranza – come da noi pronosticato,
hanno
tolto l’appoggio al Sindaco che pare abbia evitato una rovinosa caduta solo
aggrappandosi alla mano tesa dall’UDC, chissà a quale prezzo…).
NON POSSIAMO PIU’ ACCETTARE CHE SI PARLI DI MINERVINO NELLA PROVINCIA SOLO
PER I CONTINUI CAMBIAMENTI DI MAGGIORANZA.
Non si può più accettare CHE I NOSTRI AMMINISTRATORI SACRIFICHINO LA NOSTRA
CITTA’ A CANOSA (PIANO SOCIALE DI ZONA), ED IL NOSTRO SERVIZIO SANITARIO A
SPINAZZOLA.
Rifondazione Comunista è stata tra i partiti più attivi nella denuncia
delle
conseguenze della cattiva amministrazione di cui il Sindaco è responsabile e
di
cui sono complici gli Assessori e i Consiglieri di maggioranza.
Prezzo dei Loculi cimiteriali alle stelle, strade dissestate e il
menefreghismo nei confronti di una colossale crisi economica, sono parole
che
rendono immediatamente chiaro a cosa ci riferiamo.
Non si può più accettare questa situazione,i Minervinesi meritano di meglio!
Pertanto il Partito della Rifondazione Comunista torna a chiedere le
immediate dimissioni del Sindaco e della Giunta.
Ma non ci illudiamo che ciò avvenga: aspettiamo il prossimo ricatto e
personalismo che farà traballare la maggioranza.
A quei consiglieri che siedono nei banchi dell’opposizione, legittimamente
eletti dal popolo minervinese quale maggioranza nel 2007, chiediamo di non
far
sconti a chi è impegnato più a salvare la sedia che a fare gli interessi
dei
cittadini, chiediamo inoltre di impegnarsi affinchè non vada a buon fine il
tentativo di affossare gli anni di buongoverno di centrosinistra ( E’ QUESTO
IL
VERO TENTATIVO DI RESTAURAZIONE) da parte di quanti hanno trascinato in
basso
la politica nella nostra città, riducendola a insulto, demonizzazione e
calunnia .
CHIADIAMO, ANCORA, DIMISSIONI ED ELEZIONI

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