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News dalle Città della BAT

sabato 31 luglio 2010

TRINITAPOLI : I CAVALIERI DEL FUTURO
RIFLESSIONI SUL PREMIO PIU' AMBITO DELL'ANNO


Lo scorso 24 luglio, per il quarto anno consecutivo, Trinitapoli è stata invasa da migliaia di turisti per la nuova edizione del Premio Cavalieri di Malta. In attesa di conoscere i numeri ufficiali che verranno comunicati dagli organizzatori (in realtà siamo tuttora in attesa di quelli degli anni precedenti) vogliamo soffermarci sul senso di questa nuova edizione dell’evento.


Messa da parte la facile ironia che qualcuno criticherà, ci soffermiamo sulle domande che ci siamo posti anche in passato: il Premio porta davvero un pubblico numeroso e “nuovo” nel nostro paese? E perché, attraverso il Premio, il pubblico dovrebbe innamorarsi dei nostri luoghi per tornarci, magari, il prossimo anno? Soprattutto, in quale modo possono scoprire le nostre bellezze se l’evento è concentrato in una sola sera ed in un solo luogo agevolando la fruizione “mordi e fuggi”?

Il nostro disappunto, teniamo a sottolinearlo anche quest’anno, non riguarda il Premio in sé ma la sua struttura.

Per l’edizione 2010 il Comune di Trinitapoli ha deciso di affidare l’organizzazione del premio al Teatro Pubblico Pugliese, concertando l’evento con la neonata provincia BAT.

Per quanto apprezzabile, l’ingresso del TPP nell’organizzazione, che tanto ha realizzato negli ultimi anni nella nostra regione, non sembra abbia portato ad un cambiamento sostanziale del corpus dell’evento.

Leggevo sui giornali qualche giorno fa che quest’anno ci si è concentrati sulla qualità. Bene, credo sia quello che tutti vogliamo. Ma in tutti i giornali, in tutte le interviste, a parte le stesse poche parole, ripetute quasi come un mantra, probabilmente per riuscire a convincere se stessi prima del pubblico non c’è nessun reale approfondimento che raccontasse in quale modo la qualità di quest’anno sia “cresciuta”. E, sinceramente, mi riesce difficile valutarlo confrontando il programma 2010 con quello delle edizioni precedenti. Quello che ci interessa sapere, prima di tutto da cittadini, è in quale senso quest’anno l’edizione del Premio è stata diversa: cosa c’è di diverso quest’anno, in termini di contenuti, rispetto allo scorso anno o a due anni fa? In quale modo quest’anno il Premio ha centrato meglio l’obiettivo della promozione territoriale?

Leggendo dell’entrata del Teatro Pubblico Pugliese nell’organizzazione mi ero rallegrato. L’operato del TPP nella provincia BAT è legato a successi come il Festival Castel dei Mondi di Andria (del quale abbiamo parlato più volte su queste pagine); il rilancio del Teatro Curci di Barletta, a partire dalla nomina di Sergio Maifredi come direttore artistico; il progetto “Teatri Abitati” che da la possibilità a compagnie di gestire spazi interessanti altrimenti abbandonati. Tutte operazioni di grande rilievo, che hanno alla base una progettualità sensata e sviluppata sul lungo periodo.

E allora perché nel caso del Premio non si progetta, non si pianifica, non si sviluppa un’idea che abbia le stesse caratteristiche dei progetti citati?

Un anno fa, sulle pagine di questo giornale, riflettendo sulla realizzazione del Premio Cavalieri di Malta 2009, provavamo a confrontare la sua struttura proprio con quella del Festival Castel dei Mondi, come esempio di progetto sensato e soprattutto riuscito nell’intento della promozione territoriale oltre che culturale.

Ma potremmo citarne almeno altri cento: Volterra, Porretta Terme, Taormina, Santarcangelo di Romagna, Orsara di Puglia, Dro sono solo alcuni comuni, tutti con meno di 20.000 abitanti (alcuni ne hanno solo poche migliaia), che sono ormai conosciuti a livello nazionale per i loro festival di arti performative e non, dal cinema alla musica passando per il teatro, realizzati in molti spazi cittadini: teatri, cinema, chiese, parchi, ex-magazzini, negozi che permettono al pubblico di spostarsi da una parte all’altra del comune per vedere spettacoli e per godere e ammirare allo stesso tempo ciò che quel territorio ha da offrire.

Perché, quindi, non pensare di investire lo stesso budget per un evento meglio concertato, distribuito su più giorni, dislocato in più spazi, che permetta di godere al meglio del territorio e per dare l’opportunità anche alle attività produttive (specie del terzo settore) di crescere?

Probabilmente quest’anno il TPP non ha avuto la possibilità di operare in maniera autonoma, rimanendo legato all’indirizzo dettato dall’amministrazione comunale o forse non poteva stravolgere totalmente il Premio in così poco tempo, ma se l’ingresso del Teatro Pubblico Pugliese può essere una importante opportunità di crescita ci auguriamo che chi amministrerà il prossimo anno parta da qui, magari con coraggio, stravolgendo la struttura e i contenuti dell’evento dando occasione al pubblico di scoprire realmente il nostro territorio.

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