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martedì 30 novembre 2010

ANDRIA : CRISI OLIVICOLA, INTERVENTO DELL'ASSESSORE MISCIOSCIA

Che il settore olivicolo stia affrontando un momento non particolarmente felice è risaputo, pensare però di risolvere la crisi annunciando di riportare i trattori nelle strade per paralizzare il Paese, non penso che risolva il problema. Ritengo che la crisi attuale parta innanzitutto dall’eccessivo individualismo e dai mancati investimenti strutturali  mirati ad incentivare le forme associative come ad esempio la creazione di veri e propri consorzi di produttori,  oltre che da una scarsa azione di contrasto alle truffe e alle sofisticazioni dell’olio extravergine di oliva. Invece di aumentare i controlli sull’importazione di olio dai paesi comunitari ed extracomunitari e di mettere in atto politiche di controllo sulle attività industriali e di contrasto alla contraffazione e alla sofisticazione dell’olio, si finisce spesso per incrementare le attività di controllo sugli impianti di trasformazione, rappresentati dai frantoi, a servizio delle migliaia di produttori olivicoli. La causa della crisi del settore olivicolo, senza girare intorno al problema, va ricercata ad esempio anche nella poca chiarezza delle etichette. Chiarezza che dovrebbe esserci anche da parte degli stessi produttori agricoli e dei rivenditori di fitofarmaci che ricorrono spesso all’utilizzo di prodotti antiparassitari che finiscono per lasciare residui che compromettono la qualità, la salubrità ed il valore commerciale del nostro olio extravergine. L’attuale amministrazione, attraverso l’assessorato alle attività produttive e all’agricoltura, per avviare una nuova rivoluzione culturale”, ha pensato di programmare iniziative mirate, come l’adozione di un marchio di qualità e l’avvio di una manifestazione di interesse e di partecipazione degli imprenditori agricoli, che induca i nostri olivicoltori ad aderire al progetto di costituzione di un grande consorzio di produttori olivicoli per aumentare la capacità organizzativa della filiera produttiva e razionalizzare le spese gestionali, favorendo un nuovo processo produttivo e commerciale tendente a valorizzare il nostro olio extravergine della cultivar “Coratina” sia da un punto di vista qualitativo che economico. Un obiettivo che non può prescindere dal ricordare le qualità salutistiche dell'olio extravergine di oliva, che saranno al centro di un corso del seminario medico-scientifico organizzato in occasione dell’XI edizione di Qoco il prossimo 3 dicembre, presso l’ex chiesa Mater Gratiae nel centro storico.  Solo la creazione di un unico grande consorzio con un unico marchio del nostro olio, che tenga anche conto di un disciplinare etico-comportamentale, potrebbe aiutare i nostri olivicoltori, favorendo la ripresa di un settore che negli ultimi anni ha dovuto subire la  concorrenza del mercato estero degli oli comunitari ed extracomunitari, oltre che gli effetti nefasti procurati dalla contraffazione dell’olio che ancora oggi è il nostro vero tallone di Achille nel sistema di controllo e di tracciabilità”.

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