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martedì 2 novembre 2010

BAT : Le visite di istruzione no, scambi culturali invece si?



La scelta di molti Istituti Scolastici che in Puglia stanno annullando le visite d’istruzione, salvaguardando però gli scambi culturali, è l’ennesima risposta sbagliata che il mondo della scuola sta dando ad una crisi reale di ruolo ed identità del sistema formativo italiano. I viaggi di istruzione, le visite guidate, la conoscenza di strutture, luoghi e realtà fuori della scuola come, musei, parchi, città, aziende produttive, ambienti di lavoro, eventi, etc. rientrano fra le attività extra-curriculari indispensabili per creare un organico progetto educativo strettamente legati alle attività curriculari obbligatorie previste dai Regolamenti di attuazione della riforma. Tali attività nell’autonomia scolastica sono il naturale completamento di una progettazione didattica che vede in ogni iniziativa che amplii l’offerta formativa, il concreto esercizio di quella autonomia rivelatasi la vera innovazione del sistema formativo italiano dell’ultimo decennio. Mi piace rammentare che con il DPR 8 marzo 1999, n. 275 art.4, c.1, ogni Scuola ha da predisporre, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell'Offerta Formativa che è poi il documento fondamentale, costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle nostre istituzioni scolastiche, in quanto esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. Se alcune Scuole quindi rinunciano a questa grande opportunità di crescita culturale ed educativa, probabilmente dipende dal fatto che le visite d’istruzione, nella prassi di questi Istituti Scolastici, sono sempre più spesso avvertite come “gite” di evasione, organizzate in maniera approssimativa, non coerenti con la progettazione curriculare, snobbate da alcuni docenti ed inevitabilmente ridotte poi ad anarchiche occasioni di vandalismo negli alberghi e nei luoghi di soggiorno di orde studentesche senza freni e senza controlli. Ma qui - perdonate l'insolenza - la responsabilità potrebbe essere proprio degli educatori! Pertanto, aiutiamo i nostri ragazzi ad esser migliori di noi, offrendo loro una formazione adeguata ai tempi ed un ricordo indelebile della Scuola come agenzia educativa. PC


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