Il centrosinistra è in crisi anche se continua a diramare comunicati di coesione. È questo il paradosso che si vive a Trinitapoli dopo il consiglio comunale che ha messo nei numeri in minoranza il sindaco, ma che nei fatti ha creato un pasticcio amministrativo di difficile comprensione, complicato anche da spiegare. Da un lato il Partito Democratico che tratta con Sinistra Ecologia e Libertà una possibile nuova coalizione di centrosinistra. E questo accordo ha -di fatto- rotto gli equilibri tra Pd e Unione di Centro, che è uscito dal tavolo del centrosinistra proprio per la trattativa con Sel. Non più tardi di ieri la dichiarazione del presidente del circolo trinitapolese Nicola Di Feo: “Noi a Trinitapoli non tratteremo mai con Sinistra e Libertà -ha dichiarato ad una emittente televisiva l'ex vicesindaco-. Il sindaco per riaprire il dialogo con noi deve dimettersi e azzerare questa maggioranza che non esiste più”. Dall'altra parte la risposta del segretario del Pd Donato Piccinino che difende a spada tratta il suo sindaco Ruggiero Di Gennaro: “Chiedere le dimissioni del Sindaco che c’azzecca con il documento politico sottoscritto dai partiti del centrosinistra?”. In tutto questo il sindaco continua a stare zitto. E proprio il silenzio di Di Gennaro in questo momento pare aver rafforzato il primo cittadino, che da un lato ha isolato le pretese dell'Unione di Centro, dall'altro invece tratta con Sinistra Ecologia e Libertà ma con una posizione di forza rispetto a qualche settimana fa. Il primo nodo che il centrosinistra dovrà sciogliere riguarda il nome del candidato sindaco, ma su questa storia tutti ci girano attorno. Da un lato Sel vorrebbe ripartire dal passo indietro di Di Gennaro e creare una nuova lista magari con un nome proprio, dall'altro il Pd ha chiesto di parlare di programmi, per poi successivamente riproporre il nome di Di Gennaro, che in cuor suo sa che alla fine potrebbe recuperare in extremis i voti dell'Udc se Sel non dovesse convergere sul suo nome. La pre-tattica silenziosa di Di Gennaro nasconde un'astuta contromossa a quella che fino a qualche settimana sembrava una situazione parecchio compromessa. Ecco perché l'accordo vantato dal centrosinistra nei documenti non è poi così scontato, così come non è affatto da escludere la possibilità di una corsa a tre o a quattro candidati tutti del centrosinistra. Certo le prossime settimane saranno utili per capire come si evolverà questa che più che una situazione politica pare essere diventata una soap opera, con i colpi di scena nascosti dietro l'angolo.
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