Nella speranza che si avveri la promessa fatta dal sindaco Spina, i ragazzi trovano una nuova momentanea sistemazione.
Mercoledì 25 Agosto 2010 sulla Gazzetta del Mezzogiorno veniva pubblicata, assieme a questa dichiarazione rilasciata dal sindaco Spina, un articolo dove il giornalista Luca De Ceglia sottoponeva all’attenzione dei lettori il problema che affliggeva e affligge tutt’ora i ragazzi bandisti, che nonostante le non poche difficoltà portano ancora avanti la storia del concerto bandistico di Bisceglie che parte dal lontano 1832, grazie anche alla passione no-profit del prof. Michele Prete e dell’avvocato Antonio Belsito riunitisi nell’associazione musicale denominata “I Fiati”.
Nella tanta spossante attesa che quell’auditorium venga finalmente ultimato, i bandisti, a causa dell’inagibilità (provocata delle abbondanti precipitazioni dei mesi di Ottobre-Novembre) dei locali comunali di via Pio X (assegnati ed utilizzati da un’altra associazione che li ha ospitati per cinque anni), hanno trovato una nuova sistemazione nella sede A.V.O. (Associazione Volontari Ospedalieri) della Casa Divina Provvidenza, dove, dopo i traslochi, risiedono tutt’ora.
Continua a lavorare nel disagio la banda che oltre alla mancanza di una sede tutta sua, non può godere nemmeno di un vero sostegno comunale (poiché la presenza della banda nelle varie manifestazioni cittadine, come il 25 Aprile e la festa patronale, dovrebbe essere di ordinaria amministrazione e non considerata “straordinaria” in tali eventi, altrimenti sarebbe nominata la “banda latente della città di Bisceglie”). Sostegni, che l’amministrazione preferisce destinare ad altri enti, associazioni e quant’altro, che sicuramente possono portare lo stesso tornaconto culturale e, forse, anche uno maggiore politico ed elettorale. In chiave promozionale, la banda offre un contributo che continua da oltre un secolo e mezzo, portando il nome della nostra città ovunque attraverso le varie manifestazioni itineranti (che potrebbero anche favorire dei possibili gemellaggi con altre città con la nascita di un possibile scambio culturale e forse economico).
In chiave formativa la banda promuove anche la crescita artistico culturale dei ragazzi attraverso una scuola di musica, che è comunque un modo per tenerli lontani dalla strada e dalle brutte compagnie e per raffinare la loro passione.
La parola Cultura, si sa, ormai non è ben vista dal “potere” poiché potrebbe favorire il formarsi e l’estendersi di una classe borghese istruita in grado di mettere in crisi i “governatori” (basti osservare a livello nazionale la riforma Gelmini). Meglio favorire l’attenzione dei cittadini in un’ora di “sana” (sic!) programmazione televisiva di Studio5, ove tra non molto si potrà ammirare l’inaugurazione della piscina comunale, della zona 167, della fontana in piazza Diaz e la recente inaugurazione in grande stile del Parco “Unità di Italia” (l’ex parco di via Bovio) che sarà occasione della solita passerella dei soliti noti per inaugurare opere non inedite (ad andare bene, qualche epigrafe seria od altri progetti) oppure inutili e costose fatte con i soldi nostri, che servono da pubblicità a chi, nella migliore delle ipotesi, ha fatto solo il proprio dovere. Pubblicità gratuita. “Povera Patria”, recita una famosa canzone di Battiato.
Infine, solo per ordine ma non per importanza, pare opportuno aggiungere una perla di un celeberrimo concittadino e poeta con la passione per la musica: “[…] Viva sempre la nostra banda che allieta e allieterà il cuore dell’operoso cittadino. Firmato: Riccardo Monterisi” (tratto da “LA BANDA E LA MEMORIA” di Luca De Ceglia). Dubitiamo che i nostri cuori possano essere allietati nelle disdicevoli condizioni attuali in cui versa la considerazione della banda.
Carla Mazzilli e Giovani Italia dei Valori
Nessun commento:
Posta un commento