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sabato 26 marzo 2011

CANOSA DI PUGLIA : omicidio Catano. Arrestato il 33enne Di Bitetto

PERSONALE del Commissariato di P.S. di Canosa ha proceduto ieri alla notifica del provvedimento di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario, emesso dal GUP di Trani, nei confronti del pregiudicato locale, Di Bitetto Giuseppe, di 33 anni, attualmente recluso presso il carcere di Larino.


Il provvedimento è stato emesso a mutamento della precedente misura cautelare in carcere essendo mutato l’originario titolo di reato da tentato omicido e omicidio volontario aggravato e porto abusivo di arma comune da sparo.

I FATTI – Lo scorso 25 maggio 2009 a Canosa, presso il Bar La Manna, Catano Massimo veniva attinto da diversi colpi d’arma da fuoco. Le immediate indagini consentivano di focalizzare i sospetti su Di Bitetto Giuseppe, che veniva rintracciato a bordo della sua autovettura, dove ancora custodiva una Beretta cal. 7,65. Arrestato per tentato omicidio rendeva confessione imputando il gesto al tentativo di dirimere una lite tra congiunti (suo suocero e Catano stesso, al quale imputava il porto della pistola accidentalmente cadutagli e raccolta dall’indagato che apriva il fuoco, a suo dire, per difendersi). Trasportato in gravi condizioni presso l’ospedale di Andria, Catano Massimo moriva il 19 giugno 2009.

Le indagini che proseguivano consentivano di accertare che: la pistola era stata sottratta ad una guardia campestre il 22.8.2003 durante un furto; i rilievi di polizia scientifica circa le traiettorie e le dinamiche degli spari si rivelavano esatti alla luce delle risultanze autoptiche finali; i proiettili repertati erano stati esplosi dall’arma sequestrata nell’immediatezza del fatto; a portare la pistola sul luogo del delitto (circostanza emersa in sede di intercettazioni ambientali) era stato Di Bitetto e non Catano, come dal primo asserito in sede di confessione per alleggerire la sua posizione.

Sulla scorta di tutti questi nuovi elementi emersi nel corso delle investigazioni successive all’arresto in flagranza, l’originaria imputazione di tentato omicidio è stata correttamente qualificata come omicidio volontario aggravato e porto abusivo di arma comune da sparo.

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