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News dalle Città della BAT

venerdì 30 marzo 2012

BAT : ANCORA UNA VOLTA SIAMO STATI LUNGIMIRANTI. LE PROVINCE SOTTO I 400 MILA ABITANTI SARANNO SOPPRESSE.

Lo avevamo gia’ chiesto noi con una petizione popolare. ora anche la bat si prepari a smantellare uffici costosi e altri impegni di spesa a lungo termine. o forse qualcuno vorra’ lasciarci pieni di debiti?



Lo abbiamo chiesto in tutti i modi ed anche con una Petizione Popolare con la raccolta delle firme dei cittadini, regolarmente ed ufficialmente consegnate agli uffici della Provincia di Barletta-Andria-Trani, avendo anche ottenuto riscontro da parte della dirigenza, seppur impossibilitata ad intervenire perché, al contrario di tutte le altre “operazioni” fatte, l’Ente non si è mai dotato di un Regolamento su Referendum e strumenti di partecipazione seppur previsti dallo Statuto.


Apprendiamo che è stata presentata alla Camera una proposta di riforma costituzionale per il riordino delle Province italiane. Essa sarebbe finalizzata all’abolizione delle Province con meno di 400mila abitanti e un'estensione inferiore a 3500 chilometri quadrati. Con questi parametri in Italia scomparirebbero cinquantanove province, tra le quali anche la Bat che, ad oggi, registra una popolazione pari a poco più di 393mila abitanti ed una superficie di poco superiore a i 1.500 km², quindi entrerebbe “perfettamente” nel parametro utile per la sua soppressione.


La Provincia di Barletta-Andria-Trani, quindi, oltre a non avere il parametro necessario per l’istituzione ad Andria della Camera di Commercio, essendo il numero delle Imprese inferiore a quello minimo previsto per legge, secondo i dati dell’Osservatorio proprio della Provincia Bat, ora non riuscirà neanche a superare il test dei numeri per la sopravvivenza, a meno che non si avvii un’altra campagna mediatica (a pagamento?) per convincere i provinciali a fare figli, tanti figli ma crediamo che questo sia impossibile, visti i tempi che attraversiamo, così come sarà molto difficile che i numeri per salvare la Bat possano venire dall’adesione di altri comuni visto che ce ne sono già parecchi appartenenti al giovane e pericolante Ente che ne vogliono uscire fuori.


Di fronte a tutto ciò invitiamo chi di competenza a valutare attentamente ciò che potrebbe accadere, quindi a cominciare a smantellare le costose ed inutili strutture provinciali in modo che, in caso di soppressione, non vengano lasciati debiti ed oneri economici sulle spalle di noi poveri provinciali, spettatoti passivi.


Sarebbe altresì opportuno cominciare a sfoltire l’enorme rete di collaboratori rendendoli consapevoli che la pacchia potrebbe finire da un momento all’altro.

 Il Presidente: Vincenzo Santovito

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