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giovedì 27 dicembre 2012

BARLETTA : Torna in lista Paolillo

«Le primarie del Partito Democratico - sottolinea la candidata Assuntela Messina, docente al Liceo scientifico Cafiero di Barletta - nascono racchiudendo in sé i temi della partecipazione e del mutamento. Entrare in una nuova epoca, superare la linea d'ombra, è un concetto che deve essere pienamente accettato nel centrosinistra. Il passaggio verso la modernità non significa dimenticare l’importanza della tradizione. Quella cattolico-progressista ha dato senso alle domande di libertà e alle esigenze di dignità di donne e uomini ». E poi: «Bisogna, però, fare i conti con l’attuale dato storico: la mancanza di comprensione tra le organizzazioni partitiche e il mondo esterno a esse. La “distanza” della classe politica dalla comunità che dovrebbe rappresentare è percepibile nella differenza delle priorità della vita di ogni giorno: sul piano dell’etica dei comportamenti, delle scelte economiche, della comunicazione, della tutela del territorio, della formazione dei giovani e della capacità critica della comunità».

«Una seria azione politica - continua Messina - deve saper andare in profondità, avere radici profonde. Significa penetrare i luoghi in cui gli interessi dei singoli o dei gruppi possono essere diversi e tra loro contrastanti. E tra quegli interessi deve saper cogliere e selezionare ciò che è davvero più utile per il bene comune, pensando solo a riequilibrare le disarmonie, a non tollerare ingiustizie, a proporre soluzioni di equità. Dopo anni in cui si è assistito, anche nei nostri territori, alla violazione della dignità umana e alla pretesa di cancellazione del primato della coscienza, non possono più giustificarsi l'edulcorazione del male, la paura per la propria carriera, il desiderio di compromesso con il potere. Un agire politico, quindi, che non sia autoreferenziale; che sappia trovare nell’ascolto degli altri una forma di arricchimento e di evoluzione del proprio programma». Sottolinea Giuseppe Paolillo, medico all’ospedale «Mons. Dimiccoli» di Barletta, candidato alle parlamentarie: «Non potrà mancare anhe in questa competizione, uno sguardo al futuro di Barletta, città dalle enormi e finora trascurate potenzialità. La città ha bisogno urgente, ora più che mai, di una programmazione rigorosa e fattibile che guardi al medio e lungo termine, che non bruci cioè risorse in una sola stagione, senza produrre ricchezza e sviluppo stabile. Un discorso, questo, che vale anche per l’intera comunità nazionale. Per troppo tempo la politica ha subito un degrado che non ha permesso alle energie sane del Paese di guidare una serie di riforme e cambiamenti sicuramente necessari, a partire da una seria riforma fiscale e tributaria, che consenta un’equa partecipazione alla tassazione; di gestire la crisi con rigore ma anche con serenità, senza arrivare a conflitti sociali devastanti come quelli che coinvolgono gli esodati o i malati di Sla, per esempio, o disastri ambientali come quello dell’Ilva, che hanno prodotto anche una frattura fra poteri dello Stato e competenze della magistratura». E poi: «Il Paese ha bisogno di un risanamento globale, a cominciare dall’etica politica e sociale, dalla rifondazione del dialogo fra le parti sociali (sindacati, associazioni, imprenditori, operatori culturali e turistici, intellettuali, operatori del terzo settore) e i rappresentanti politici preposti all’attuazione del mandato popolare».

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