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lunedì 28 gennaio 2013

MARGHERITA DI SAVOIA : Ferrante afferma che le parlamentarie del Pd sono già scritte; dimissioni del segretario.

“PRIMARIE già scritte” attaccaFabrizio Ferrante, presidente del consiglio comunale di Trani, in riferimento alle Parlamentarie del PD che si terranno in questo weekend, 29 e 30 dicembre. Dopo la buona riuscita delle primarie per la scelta del candidato premier, che portarono alle urne quasi 3 milioni di elettori, il PD ci riprova con le Parlamentarie, ossia le primarie per la scelta dei candidati al parlamento.

Ma le uscite di alcuni giorni fa di alcuni esponenti locali del PD rovinano la cornice che fanno delle primarie un momento di vera democrazia. Ferrante parla, infatti, di “primarie già decise”, in quanto la sua “esclusione riguarda anche altra gente in tutte le parti di Italia. Avrei voluto che queste primarie fossero state realmente libere ed aperte ma così non è. Forse sarebbe stato meglio utilizzare direttamente il sistema del porcellum senza fare perdere tempo nel periodo delle feste”.

“La riprova è nella candidatura a Taranto della senatrice Anna Finocchiaro ed in Calabria dell’onorevole Rosy Bindi – continua il Presidente del consiglio comunale di Trani – entrambe saranno elette non per effetto di un legame col territorio, ma a causa dell’efficienza e del controllo del voto da parte degli apparati”.


Dimissioni a Margherita di Savoia.
 A dare conferma di questa situazione, sempre nella Bat, c’è il caso di Margherita di Savoia, dove il segretario cittadino del Pd, Angela Capacchione, rassegna le proprie dimissioni. “Vorrei denunciare un grave episodio – rivela ormai l’ex segretaria cittadina del Pd – che all‘interno del mio partito, nelle ultime 24 ore, mi ha sconvolto (…).In data 19 dicembre, quasi per gioco, misi a disposizione del mio Circolo e dei giovani democratici, la mia candidatura per le Parlamentarie PD, che fu accolta anche dal coordinamento provinciale. (…). Le persone a me vicine e i giovani stessi, come possono testimoniare le pagine Facebook, con entusiasmo si precipitarono nell’organizzazione della raccolta firme, nonostante i tempi ristetti, solo 2 giorni. Improvvisamente, in tarda serata, il telefono cominciò ininterrottamente a squillare. Telefonate da ogni dove mi scoraggiavano e tentavano di dissuadermi.

Il 20 dicembre, in prima mattinata, fui convocata in assemblea straordinaria dal segretario dei giovani, il quale, insieme a pochi rappresentanti, mi consigliava benevolmente di non presentare la mia candidatura con il marchio GD (Giovani Democratici). Tutto cominciò a sembrarmi un po’ strano. Le persone che inizialmente mi avevano spinto a proseguire, si tiravano indietro e anche quelli che consideravo amici non mi rispondevano più al telefono. Continuavo a non capire, volevo vederci più chiaro e qualche amico mi confidò che era stato tutto concordato a tavolino. Da mesi, gli apparati dirigenti locali lavoravano nella scelta dei nomi e trattenevano con forza le loro “tessere” nei circoli e facevano pressioni per determinati candidati. (…)

“Da giovane ragazza, mi sento offesa ed umiliata da chi continua a sostenere “i poteri forti”, mi sento offesa da chi stronca la nostra grinta e ci strappa dalle mani il presente. Vorrei che il coraggio che, forse, anche questa volta mi costerà caro, possa essere contagioso e di esempio per i giovani come me che, nonostante tutto, vogliono riappropriarsi in modo onesto del proprio futuro” concludeAngela Capacchione, tramite comunicato stampa inviate a tutte le testate, locali e nazionali. Testimonianze che sembrano confermare le convinzioni di Fabrizio Ferrante, esponente del Pd nella Bat, secondo il quale “queste primarie dalle regole contorte di fatto non scriveranno una bella pagina di democrazia”.


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