Lunedì 24 giugno è stata una giornata "calda" a
Trani.
A cominciare dalle
8:15 i volontari dell'Associazione ambientalista Folgore di Trani hanno
avvistato una folta colonna di fumo nero provenire da Via Barletta,
approssimativamente dalla zona dell'ex San Marco Sud, ed hanno avvisato la
Polizia municipale locale.
Altra folta colonna di fumo nero è stata avvistata intorno
alle 11:30 anch'essa provenire dalla zona nord di Via Barletta.
E, come se non bastasse, un altro incendio di vaste
dimensioni ha interessato la zona di Via delle Tufare, subito dopo il ponte che
passa sulla SS16 bis, e la Folgore ha allertato la Polizia municipale locale
che a sua volta ha chiamato i Vigili del Fuoco.
Sembra che siano stati dapprima incendiati dei vecchi
pneumatici a ridosso della strada e conseguentemente le fiamme si sono estese
al terreno adiacente, che con la complicità del vento, si sono propagate
rapidamente alla sterpaglia, circondando anche il deposito di vendita materiale
edile Mastrapasqua.
Il fumo è giunto anche in città e percepito fin nei pressi
della stazione ferroviaria.
La strada è stata chiusa al traffico dalla Polizia Municipale
e dalla Folgore per circa 45 minuti, tempo necessario per lo spegnimento delle
sterpaglie e rifiuti da parte dei Vigili del Fuoco.
A seguito di questi eventi, l'Associazione Folgore richiama
l'attenzione dell'Amministrazione comunale e delle Forze dell'Ordine al diffuso
malcostume e alla cattiva abitudine che determinati soggetti mettono in atto
spesso e volentieri nel nostro territorio comunale: quello di disfarsi di
rifiuti di plastica e gomma bruciandoli (parti di autovetture provenienti da
carrozzerie, pneumatici, filtri, cavi di rame per bruciare la guaina e ricavarne
rame pulita che viene più quotata, etc.).
E questo non avviene soltanto di notte, per non fare vedere
la colonna di fumo, ma anche alla luce del sole.
In particolare dalla zona ex San Marco Sud e dietro le
vecchie segherie di marmi di Via Barletta, spesso e volentieri vengono
avvistate colonne di fumo nero.
Questi "criminali" che attentano alla salute
pubblica incendiando questi rifiuti forse non sanno o non si rendono conto di
quanto siano tossiche le sostanze sprigionate da questi materiali una volta incendiati,
tenuto conto anche che, secondo la direzione del vento, questo fumo di odore
acre spesso raggiunge le abitazioni costringendo gli abitanti a respirarne le
tossine.
Il responsabile della Folgore, Nunzio Di Lauro, rende noto
che la Corte di Cassazione nella sentenza n. 15641 del 4 aprile 2013 ha affermato che il privato che
brucia rifiuti a terra, anche se occasionalmente, COMMETTE IL REATO di "smaltimento illecito" (articolo
256, comma 1, Dlgs 152/2006).
http://www.reteambiente.it/news/18731/cassazione-anche-il-privato-che-brucia-rifiuti-co/
Pertanto gli "incendiari di rifiuti" si guardino
bene dal perseverare in questa condotta disdicevole e nociva, in quanto sono
passibili di denuncia diretta all'Autorità Giudiziaria.
Sarebbe auspicabile da parte dell'Amministrazione comunale un
rafforzamento dell'attività di controllo per questa tipologia di illeciti,
magari impiegando "gratuitamente" anche i volontari preventivamente
formati, dopo aver fatto loro prestare giuramento dinanzi al Sindaco per
acquisire, eventualmente, la qualifica di pubblico ufficiale abilitato a
richiedere le generalità del trasgressore colto in flagranza di reato.
Il responsabile della Folgore
Nunzio Di Lauro
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