OGNUNO ASSUMA LE PROPRIE RESPONSABILITA’.
Dall’inizio
dell’anno stiamo sollecitando approfondimenti e valutazioni in merito a quella
che ormai può essere definita la tassa ammazzaimprese cioè la cosiddetta Tares.
Abbiamo
lanciato appelli affinché le Amministrazioni Comunali facessero il loro dovere
rispettando i loro Statuti ed attuando processi di partecipazione soprattutto
in merito alla determinazione delle tariffe e alle redazioni dei bilanci
partecipati ma nessun segnale è giunto da parte di alcuna di esse, siano di
destra, di centro, di sinistra, di fianco, di lato o di traverso.
Il risultato è
quello che i commercianti, a sede fissa, ambulanti, della ristorazione e di
qualunque altro settore, anche artigiani, stanno vedendo avvicinarsi sempre più
il momento della disfatta totale e quanto anticipato si sta rivelando essere
stato un piccolissimo acconto rispetto alla stangata finale.
Tariffe
enormemente aumentate rispetto alle precedenti già odiate Tarsu o Tia trasformeranno
quello che prima d’ora era senso di angoscia degli imprenditori in vero e
proprio terrore di non poter andare avanti e di chiudere definitivamente
battenti da un giorno all’altro.
Un rischio che
viene enormemente sottovalutato non solo dalle sempre più distratte classi
politiche ed amministrativa locali ma anche dagli addetti ai lavori che si
lasciano trascinare dalla corrente verso interessi che sono di gran lunga
differenti rispetto alla tutela e difesa del Lavoro e delle Imprese.
Una
situazione, quella relativa alla nuova Tares che sicuramente non mancherà di
sollevare le proteste di facciata di chi vorrà farne strumentalizzazione
politica, di chi vorrà farne battaglie sindacali di retroguardia e di facciata
e di chi sarà, anche in questa circostanza, messo a tacere e orientato verso
altri argomenti più vantaggiosi e meno scomodi da affrontare.
Crediamo che a
questo punto la rivolta, anche nella BAT, sia davvero dietro l’angolo e che
l’alternativa è la sicura chiusura di un numero impressionante di imprese con
la conseguenza che i nuovi disoccupati si rifugeranno, quando potranno, nel
sommerso e a pagarne le conseguenze sarà l’intera collettività.
Anche gli
Amministratori pubblici non dormono sonni tranquilli e si preparino ad
affrontare e a dare risposte alla più grave crisi occupazionale mai
verificatasi prima d’ora e non solo a quello.
UFFICIO
AMMINISTRATIVO
UNIMPRESA BAT
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