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mercoledì 28 agosto 2013

BISCEGLIE : 20enne gay tenta suicidio perché vessato in famiglia

Arcigay Bat: «Aiutare genitori ad amare i figli»

Determinato a togliersi la vita pur di non soffrire più l’umiliazione della mancata accettazione della sua omosessualità da parte dei genitori. Sarebbe questo il drammatico retroscena del gesto estremo tentato una settimana fa, il 21 agosto, a Bisceglie, da un ventenne salvato in extremis da un passante, un giovane imprenditore milanese in vacanza. L’episodio sarebbe avvenuto nei pressi del porto cittadino, luogo scelto dal ragazzo per porre fine alla sua sofferenza.

Fortunatamente, intuite le sue intenzioni, il turista è riuscito a bloccarlo e dissuaderlo fino all’arrivo dei soccorsi. Agli operatori sanitari intervenuti anche per fornire supporto psicologico, il ventenne avrebbe confessato tutta la sua angoscia, scaturita all’indomani del coming out in famiglia: la sua inclinazione omosessuale non sarebbe stata accettata. Un caso drammatico avvenuto proprio nei giorni in cui sui media locali si è consumato un acceso dibattito tra l’associazione Arcigay Bat e rappresentanti della locale diocesi sul tema del rispetto della dignità delle persone omosessuali. In merito al grave caso del tentativo di suicidio, “l’associazione Arcigay Bat “Le mine vaganti” si dichiara profondamente addolorata alla notizia del tentato suicidio di un ragazzo di Bisceglie a causa della mancata accettazione della sua omosessualità da parte dei genitori”.
“Non è nostra intenzione puntare il dito contro alcuno, ma le circostanze dell’episodio ci risultano inquietanti e siamo propensi a sospettare che in certe famiglie non si professi un credo religioso, bensì una deriva fanatica del cattolicesimo non altrimenti identificata. Non finiremo mai di ripetere che l’omosessualità non è una malattia, bensì un normale orientamento affettivo e sessuale dell’individuo”, prosegue la nota.
“E a sostenerlo non è Arcigay Bat, non è Arcigay Nazionale, è l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Inoltre, proprio qualche giorno fa l’Ordine degli Psicologi ha ribadito nella persona del presidente nazionale Giuseppe Luigi Palma che sono gravissime le parole utilizzate da alcuni politici contrari all’approvazione del ddl omofobia (“E’ gravissimo che i detrattori della legge anti-omofobia ripropongano, tra le altre, l’idea che l’omosessualità sia una malattia da curare e, di conseguenza, che l’orientamento omosessuale sia da modificare, contraddicendo palesemente quanto, invece, da anni sostiene la comunità scientifica internazionale che, a ragione, ha da tempo rigettato le cosiddette terapie di conversione e riparative”). Non vorremmo mai più sentire notizie del genere, per questo motivo abbiamo gettato le basi per un fruttuoso dialogo con l’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, che naturalmente su questi argomenti segue la nostra stessa linea e con la quale collaboreremo su progetti atti a sradicare l’omofobia sul territorio locale”.
Infine, un appello diretto ai genitori: “Ma è soprattutto a questi due genitori che vogliamo rivolgerci: saremmo felicissimi di poter prestare il nostro aiuto attraverso diversi canali. Innanzitutto, Arcigay Bat può offrire il prezioso contributo della dott.ssa psicoterapeuta Antonella Zotti, da contattare all’indirizzo email sportello.psicologico@arcigaybat.it, oppure è possibile rivolgersi alla sezione di Agedo Foggia chiamando il numero 337938293 o Agedo Bari al numero 3276663337 (l’acronimo Agedo sta per Associazione Genitori E amici di Omosessuali)”.

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