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domenica 25 agosto 2013

MARGHERITA DI SAVOIA : Con Vittorio Continelli la narrazione teatrale approda in casa

Vittorio_Continelli(di Mary Dipace) “Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto”. Questo è quello che è accaduto a Margherita di Savoia, martedì 13 agosto alle 21.00, in un appartamento sito in via Barletta, dove l’eccellente attore Vittorio Continelli, ospitato dalla famiglia Ricco- Dipace, ha replicato il suo spettacolo “ Discorso sul mito”; uno spettacolo teatrale nato soprattutto nell’intento di recuperare intimità e contatto visivo col pubblico, che in uno spazio canonico si perde talvolta nei meandri delle poltrone in platea, nei palchi, nel porpora dei drappeggi e perché no, negli sbadigli e sonnellini di un pubblico spesso annoiato da spettacoli poco interessanti.

Vi è, nella nuova generazione di attori, una nascente tendenza. Confezionarsi produzioni o meglio auto-produzioni, che possano essere replicate in spazi non propriamente teatrali, ma che ben si possano adattare a spettacoli per lo più di narrazione, o che non abbiano fortemente bisogno di luci sceniche o di preziose ed invadenti scenografie. Tutto questo, è soprattutto frutto dei tagli alla cultura a cui è stato sottoposto il teatro negli ultimi anni, con la conseguenza di affitti teatrali esosi e possibili solo per alcuni.
Vittorio Continelli, con la maestria di un neo-giullare cantastorie, modula il proprio spettacolo a seconda del luogo e della sua proposta. In questo caso, partendo dall’atmosfera conviviale, con cui i padroni di casa hanno accolto il pubblico, onorandolo alla fine dello spettacolo, con un prelibato banchetto preparato con i prodotti rigorosamente biologici di Michele Dipace, detto Tataredd, Vittorio, ci ha introdotti nelle atmosfere magiche della mitologia greca, raccontandoci del Simposio di Platone e intrecciandolo al mito (dal greco mythòs = parola e da cui narrazione, racconto), con l’esperienza di un pescatore che tesse le maglie della sua rete avvolgendo il pubblico con la sapienza di chi sa che esca utilizzare per sedurlo e non mollarlo più.
E così tra, Dei, Giganti, Cani a tre teste, Città scomparse, paesaggi incontaminati e rigogliosi fino a giungere nell’Ade, Vittorio ci ha raccontato dei miti d’amore di “Narciso e Eco”,  di “Orfeo ed Euridice” fino all’ “Androgino” di Aristofane.
Alla fine dello spettacolo, dopo aver applaudito, il pubblico ha ringraziato Vittorio riponendo in un contenitore, il proprio contributo economico, atto a riconoscere una professionalità tante volte sminuita e sottovalutata da chi invece dovrebbe sostenerla e sospingerla, i nostri governanti.
Portato a termine il rito, ci siamo abbandonati e persi nei sapori e negli odori della cucina nostrana e casereccia.
Credo nella solidarietà e non nel boicottaggio, nella collaborazione e non nell’appropriazione indebita delle idee, nella condivisione e non nell’avidità, nella generosità e non nell’avarizia, nel lavoro di gruppo e non nel protagonismo, nell’ammirazione e non nell’invidia, nella progettualità e non nell’accidia. Ho Fede nell’Arte e nella  creatività, perché manifestazioni tangibili del divino custodita nell’uomo. E io le sostengo.

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