Il ministro della
Giustizia Annamaria Cancellieri ha risposto alla lettera con la quale il
sindaco di Barletta lo scorso 1° agosto chiedeva di evitare la chiusura dell’attuale
sede distaccata di Barletta del Tribunale di Trani, affermando che “purtroppo, al
momento non ci sono i presupposti giuridici per un mantenimento del presidio
giudiziario di Barletta”.
La lettera del ministro
è accompagnata da un appunto del competente ufficio del dicastero sulla
procedura sancita dall’art.8 D.lgs.n. 155 del 2012 nel quale si afferma che
“nulla si è previsto per gli affari relativi alla sezione distaccata di
Barletta, poiché l’edificio presso il quale l’ex sezione distaccata aveva sede
non possiede le caratteristiche imposte dall’art.8 cit. che ne consentano un
suo utilizzo a servizio della sede accorpante. In altri termini la legge
impedisce, nella fattispecie, anche l’adozione di un provvedimento ex art. 8 cit, indipendentemente
dall’esistenza di ragioni organizzative e funzionali eventualmente esistenti”.
Il sindaco Pasquale
Cascella, nel prendere atto della risposta del ministro, ritiene giustificato e
doveroso segnalare nuovamente i gravi rischi che la chiusura del Tribunale
provocherebbe al corretto funzionamento della giustizia, considerando che
proprio in queste ore si annuncia il differimento delle udienze già fissate nella sezione di
Barletta.
Proprio la circostanza
di un edificio non costruito ( né ristrutturato o ampliato) mediante mutuo
contratto con la Cassa Depositi e Prestiti, in conformità dell’art.19 della L. n.119/1981,
richiamato dall’art.8 del D.lgs. n.155/2012,
mette vieppiù in evidenza che così si finisce per penalizzare un Comune
“virtuoso” come quello di Barletta che ha provveduto con le proprie risorse
alla costruzione dell’edificio destinato alla sede giudiziaria.
Di qui l’insistenza nel
proporre la sede di Barletta non più come “distaccata” dal Tribunale di Trani,
bensì una articolazione territoriale dello stesso Tribunale.
In altri termini, il
Tribunale di Trani dovrebbe configurarsi – analogamente a quanto accaduto per la
Provincia Barletta, Andria, Trani - come un Tribunale unico ma con una articolazione “policentrica”, avente cioè una pluralità di edifici
giudiziari localizzati sia a Trani, sia
nella città di Barletta sia in quella di Andria (la cui sede, altrimenti, sarebbe anch’essa destinata a scomparire
essendo attualmente mantenuta in vita esclusivamente per la trattazione, ad
esaurimento, degli affari pendenti al 12/9/2013).
Una tale soluzione, del
resto, appare in armonia anche con la sentenza della Corte costituzionale n°237
del 24 luglio 2013, che richiede il mantenimento dei Tribunali nelle città
capoluogo di Provincia esistenti al 20 novembre 2011: non trattandosi di una mera proroga, il
Tribunale policentrico potrebbe, infatti, soddisfare in via definitiva
l’aspirazione a conservare un presidio giudiziario nelle tre città capoluogo,
tenendo conto anche delle necessità di Trani che in caso di soppressione delle
sedi di Barletta (e, in futuro, di Andria) sarebbe sottoposta a una vera e
propria “onda d’urto” di contenzioso.
Si tratta, insomma, di
ricercare, cogliendo lo spirito della riforma, soluzioni che non pregiudichino
il buon funzionamento della giustizia sull’intero territorio.
A tal fine il sindaco
Cascella si è espresso a favore della proposta di convocare una seduta
straordinaria del Consiglio Comunale, certo che in questa sede si possa
raccogliere la più ampia convergenza istituzionale a sostegno di un progetto di
Tribunale policentrico operante unitariamente a Barletta, Andria e Trani.
L’Ufficio
Comunicazione
Comune di Barletta
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