Sgomento e vicinanza
alla famiglia: sono i primi sentimenti espressi dal presidente del Collegio
Ipasvi di Bari, Saverio Andreula, in merito all'omicidio della dottoressa Paola
Labriola, avvenuto nel centro di salute mentale del capoluogo. "la mia
personale solidarietà e quella di tutta la categoria infermieristica va ai familiari
della dottoressa Labriola" dichiara Andreula che, però, rilancia un'
allarme spesso inascoltato. "Quanto accaduto questa mattina è solo,
purtroppo, la punta di un icerberg in materia di sicurezza del personale
sanitario. Sono frequenti casi di aggressioni a infermieri e medici nei presidi
di pronto soccorso o nei dipartimenti di urgenza ed emergenza degli ospedali di
tutto il territorio pugliese".
Così come sembra sia caduto nel vuoto
l'allarme dei medici proprio per il Centro di Salute mentale di Bari, per il
quale era stato chiesta una guardia giurata. "sono all'ordine del giorno
situazioni di rischio per il lavoro del personale sanitario" ricorda
Andreula, "e anche le denunce del Collegio Ipasvi sono spesso rimaste
lettera morta" da parte delle istituzioni. Per questo Andreula rilancia la
necessità di una maggiore protezione del personale sanitario soprattutto negli
ambienti più a rischio: "L'auspicio è che tutte le componenti
(istituzioni, medici, infermieri e forze dell'ordine) si siedano attorno alle
stesso tavolo per valutare le soluzioni da mettere in campo".
Andreula
ritiene che una delle strade percorribili sia quella della stipula di
"rapporti convenzionati" con le forze dell'ordine, per attivare
servizi di vigilanza affinché non accadano più tragedia come quella avvenuta
nel Centro di salute mentale di Bari.
Collegio Ipasvi Bari
L'ufficio stampa
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