LA CONFERMA ANCHE DA PARTE DEL
CENTRO PER L’IMPIEGO CHE DICE: “NESSUNA CORSA ALLE ASSUNZIONI, ANZI PROPRIO
NESSUN INTERESSAMENTO NELL’AMBITO DELLE Z.F.U.”. DUBBI INTERPRETATIVI E IL
POCHISSIMO TEMPO A DISPOSIZIONE HANNO PRATICAMENTE VANIFICATO UN GRANDE
PROGETTO NATO MALE E CHE FORSE FINIRA’ MALISSIMO.
SARA’ CURIOSA L’ANALISI TRA
QUANTO STA ACCADENDO AD ANDRIA E QUANTO INVECE NEGLI ALTRI COMUNI DELLA PUGLIA.
SE NE DISCUTERA’ PRESTO A BARI IN UN SEMINARIO ORGANIZZATO DA UN.C.I. PUGLIA AL
QUALE RELAZIONERA’ ANCHE IL PRESIDENTE DI UNIMPRESA BAT, GIA’ RELATORE IN ALTRE
CIRCOSTANZE SULL’ARGOMENTO.
DAL 27 MAGGIO AL 6 GIUGNO SOLO
10 RICHIESTE IN PIU’ PER UN TOTALE DI
41.
Poche, pochissime domande ad oggi
pervenute al Ministero nell’ambito dell’accesso ai benefici previsti per la
Zona Franca Urbana di Andria. A fronte di questo dato è evidente che qualunque
obiettivo di “occupabilità’”, elemento primario nell’ambito del Progetto,
andrebbe irrimediabilmente perduto in quanto proprio lo scarso numero di
domande non lascia neanche sperare che tale obiettivo possa essere raggiunto
nei prossimi anni.
Anche dal Centro per l’Impiego di
Andria confermano: “nessuna corsa alle assunzioni, anzi nessun interessamento
nell’ambito delle Z.F.U.” quindi ulteriore conferma a quanto questo strumento e
progetto sia stato di fatto vanificato sia da chi ha gestito la fase di
predisposizione che da parte di chi si è trovato a gestirne la fase esecutiva.
Un territorio, questo, che evidentemente non riesce ad essere attrattivo per
una certa tipologia di impresa, di media e grande impresa in grado di garantire
buoni livelli occupazionali e su questo punto ci sarebbe tantissimo da dire
proprio sulle carenze di questo territorio, in materia ambientale, di
sicurezza, di accoglienza, di infrastrutture, di viabilità, di collegamenti e
di organizzazione manageriale degli Enti Pubblici; tutte carenze che pesano
tantissimo che sono un fortissimo
disincentivo alla crescita da tutti auspicata. Anche i persistenti dubbi e le
diverse interpretazioni di norme applicative soprattutto in materia fiscale
rispetto ai benefits e anche relativamente a tipologie e perimetrazione hanno
disincentivato o perlomeno creato e alimentato confusione con la conseguenza di
un forte rallentamento delle procedure fino a desistenze vere e proprie, anche
in considerazione del pochissimo tempo a disposizione della Regione Puglia che
è arrivata ultimissima all’appuntamento cioè quando le altre Regioni avevano
già fatto tutto. Vanificato quindi un Progetto nato male e che forse finirà malissimo.
Intanto è attesa l’analisi tra
quanto accaduto ad Andria e quanto invece accaduto negli altri comuni della
Regione Puglia e di questo se ne discuterà presto a Bari in un Seminario
Tecnico organizzato da UN.C.I. Puglia, al quale anche questa volta è stato
invitato a relazionare il Presidente di Unimpresa Bat anche alla luce degli
incontri da questi avuti con i rappresentanti del Ministero e di Invitalia nei
quali è stato analizzato proprio il dato “occupabilità” che è il punto di
svolta del successo o meno dell’intera operazione che avrebbe dovuto essere
“rivoluzionaria” e fortemente innovativa ma che tale non lo è mai stata e non
lo sarà mai in territori impreparati ad accogliere investimenti e in fortissima
crisi di identità, politica e dirigenziale.
Intanto dal 27 maggio al 6 giugno
solo 10 richieste in più per un totale di 41.
UNIMPRESA
BAT
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