La Libreria Guglielmi ad Andria
chiude? Nessun silenzio assordante ma il forte chiassoso caos culturale che da
troppi anni sta invadendo questa città e che ha fatto si che intere classi
dirigenti, politiche, professionali, sindacali e di rappresentanza si
assopissero completamente lasciando spazio, un enorme ed incontrastato spazio,
alla futilità e al falso progresso di cui qualcuno arriva addirittura a
compiacersene non rendendosi conto che la propaganda è arma assai ambigua e a
doppio taglio. Esprimiamo la nostra solidarietà a chi ha avuto coraggio e senso
di appartenenza e seppur senza l’affannosa ricerca di entrare a far parte di
alcuni circuiti molto vantaggiosi, al punto che possono arrivare a salvarti
dalla morte (aziendale) certa, ha continuato spesso nel silenzio, in quel
silenzio intriso di cultura e di professionalità, a resistere in un sistema nel
quale anche le aziende sono diventate “mordi e fuggi”, come tutto il resto e la
brevità della loro esistenza ne è ampia e consolidata dimostrazione.
E’ vero, è difficile, molto
difficile sopravvivere con un’impresa di quel genere senza diversificare ma
come si può diversificare la cultura, mettendola insieme o al suo posto una
cicchetteria o alcoleria?
E’ possibile, certo, ma non è
“cosa da tutti” anche se enormemente diffusa ed economicamente vantaggiosa in
questa città “sensibile alle mode” e poi chi è seriamente abituato ad
alimentarsi e a dispensare libri e Cultura, come nel caso dei librai,
difficilmente può somministrare sostanze alcoliche magari avendo come clienti
abituali proprio quei minori che, nella nostra città, invece avrebbero bisogno, tanto bisogno di imparare
a vivere vite reali e non artificiali o condizionate.
Vicinanza quindi a chi ha
perlomeno tentato di cambiare costumi e mentalità sicuramente riuscendoci in
tantissimi casi e per molti decenni perché al contrario di quanto si pensi o di
quello che si vorrebbe far pensare o peggio ancora di ciò che si vorrebbe far
credere, questa è una città dove non tutti sono disposti e disponibili a cedere
il passo alla falsa cultura ed ai suoi temporanei rappresentanti quindi alla
solidarietà per una libreria che chiude vada tutto il nostro sostegno a chi ha
la forza di resistere e l’auspicio che chi ha già dimostrato di saperlo e
volerlo fare continui a farlo con le proprie forze.
Alle istituzioni l’invito a
spalmare in modo di verso e differente quella solidarietà economica, che in
taluni e ripetuti casi è stata anche di entità considerevole ed a non farla
pendere troppo da certe parti lasciando completamente all’asciutto talune
altre, come di fatto facilmente verificabile dagli atti pubblici. La cultura,
anche la Cultura, in questa città non deve avere appartenenze altrimenti la
chiusura sarà definitiva e non riguarderà solo qualche libreria ma le menti e i
pensieri delle persone e questo sarebbe il più grande danno sociale che classi
politiche e dirigenti spesso inadeguate, o peggio improvvisate, possano
compiere e lasciare in eredità a questa Comunità ancora dormiente, in taluni
casi.
Associazione ”Io Ci Sono!”
– Andria
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