A distanza di sette anni, sono stati assicurati alla giustizia i presunti autori di un grave episodio criminale. I Carabinieri della Compagnia di Andria hanno infatti eseguito una misura cautelare personale emessa dal G.i.p. del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due pluripregiudicati di Andria presunti responsabili di tentato omicidio, detenzione abusiva di armi e munizioni, ricettazione, danneggiamento a seguito di incendio, tutti reati commessi con l’aggravante di tipo mafioso.
Si tratta del 43enne Nicolamarino Francesco, detto Ciciridd, e del 39enne Sgaramella Nicola, detto Zingrid, entrambi presunti appartenenti al clan mafioso PASTORE-LAPENNA radicato nella cittadina del nord barese.
Il tentato omicidio sul quale sono riusciti a fare luce carabinieri e Autorità giudiziaria si inserisce in una cruenta guerra tra clan che ha minato la tranquillità della città di Andria tra il 1998 e il 2007. A fronteggiarsi due potenti clan mafiosi locali, i PESCE-PISTILLO da un lato e i PASTORE-LAPENNA dall’altro, sullo sfondo il controllo del traffico di stupefacenti che in Andria trova un importante centro di smistamento per tutta la regione.
Siamo nel pomeriggio del 29 agosto del 2007, sono le 15:40, quando due soggetti, identificati in NICOLAMARINO e SGARAMELLA, a bordo di una potente Audi A/8 rubata, raggiungono la centralissima piazza Murri di Andria, e, mentre il primo attende in macchina, il secondo esplode un intero caricatore (ben 32 colpi) di mitra contro Pietro Dell’Endice, pregiudicato del luogo, all’epoca dei fatti 24enne. L’uomo tenta di fuggire ma viene ripetutamente colpito al torace e agli arti, il killer si avvicina, va per sparargli un colpo di grazia alla testa ma si accorge di aver finito le munizioni. Si accanisce sul corpo ferito di Dell’Endice, colpendolo ripetutamente e dicendogli ”oggi sei morto”. In realtà la vittima, fingendosi morta, riuscirà a salvarsi dal tremendo agguato.
Per un miracolo nessun innocente rimase ferito, numerosi proiettili furono recuperati conficcati nei muri di diverse abitazioni o all’interno di diverse autovetture in sosta.
L’attività investigativa, avvalorata dalle dichiarazioni di sei collaboratori di giustizia, avrebbe consentito di accertare che il duplice movente del fatto di sangue era da ricondurre, da una parte, ad incomprensioni relative alla ripartizione delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti e, dall’altra, a vendicare un altro tentato omicidio verificatosi un anno prima, il tutto al fine di favorire l’associazione di tipo mafioso denominata Ex Pastore.
I dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che i terrà presso il Comando Provinciale di Bari alle ore 10:30, alla presenza del Comandante Provinciale, Colonnello Rosario CASTELLO.
Si tratta del 43enne Nicolamarino Francesco, detto Ciciridd, e del 39enne Sgaramella Nicola, detto Zingrid, entrambi presunti appartenenti al clan mafioso PASTORE-LAPENNA radicato nella cittadina del nord barese.
Il tentato omicidio sul quale sono riusciti a fare luce carabinieri e Autorità giudiziaria si inserisce in una cruenta guerra tra clan che ha minato la tranquillità della città di Andria tra il 1998 e il 2007. A fronteggiarsi due potenti clan mafiosi locali, i PESCE-PISTILLO da un lato e i PASTORE-LAPENNA dall’altro, sullo sfondo il controllo del traffico di stupefacenti che in Andria trova un importante centro di smistamento per tutta la regione.
Siamo nel pomeriggio del 29 agosto del 2007, sono le 15:40, quando due soggetti, identificati in NICOLAMARINO e SGARAMELLA, a bordo di una potente Audi A/8 rubata, raggiungono la centralissima piazza Murri di Andria, e, mentre il primo attende in macchina, il secondo esplode un intero caricatore (ben 32 colpi) di mitra contro Pietro Dell’Endice, pregiudicato del luogo, all’epoca dei fatti 24enne. L’uomo tenta di fuggire ma viene ripetutamente colpito al torace e agli arti, il killer si avvicina, va per sparargli un colpo di grazia alla testa ma si accorge di aver finito le munizioni. Si accanisce sul corpo ferito di Dell’Endice, colpendolo ripetutamente e dicendogli ”oggi sei morto”. In realtà la vittima, fingendosi morta, riuscirà a salvarsi dal tremendo agguato.
Per un miracolo nessun innocente rimase ferito, numerosi proiettili furono recuperati conficcati nei muri di diverse abitazioni o all’interno di diverse autovetture in sosta.
L’attività investigativa, avvalorata dalle dichiarazioni di sei collaboratori di giustizia, avrebbe consentito di accertare che il duplice movente del fatto di sangue era da ricondurre, da una parte, ad incomprensioni relative alla ripartizione delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti e, dall’altra, a vendicare un altro tentato omicidio verificatosi un anno prima, il tutto al fine di favorire l’associazione di tipo mafioso denominata Ex Pastore.
I dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che i terrà presso il Comando Provinciale di Bari alle ore 10:30, alla presenza del Comandante Provinciale, Colonnello Rosario CASTELLO.
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