Con
l’autunno, si sa, è tempo di riprendere le attività lasciate in stand by per la
pausa estiva. E, nel caso delle attività sportive, diventa il momento ideale
per tornare in palestre, incontrare i compagni di squadra del proprio sport
preferito, tornare a fare un tuffo in piscina o a calcare il parquet di un
palazzetto.
Ma,
a San Ferdinando di Puglia, non è proprio così.
«L’acqua
della piscina comunale è ormai stagnante - afferma Nicola Lopizzo, Coordinatore
della locale Giovane Italia -: la struttura è infatti chiusa da ormai quattro
mesi. Per non parlare del parquet del palazzetto dello sport, che i nostri
concittadini hanno solo potuto sognare».
Era
il 2 maggio scorso, infatti, quando propri i ragazzi della Giovane Italia
chiedevano lumi sull’impiantistica sportiva Sanferdinandese,
seguiti a ruota da privati cittadini e partiti politici. Lo stesso gruppo
consiliare “Uniti per San Ferdinando” aveva posto il problema
all’Amministrazione comunale, nello specifico agli Assessori competenti
Camporeale e Di Pace.
«Domande alle quali non si è
mai avuta alcuna risposta - prosegue Lopizzo -. Eppure stiamo parlando di
questioni particolarmente importanti per la nostra comunità, che stanno a cuore
soprattutto ai giovani ed all’intero associazionismo locale. Sappiamo che la
gestione della piscina comunale è stata aggiudicata ad una società sportiva salentina,
ma ad oggi tutto è ancora fermo. Per quanto riguarda invece il palazzetto dello
sport, possiamo tranquillamente definirlo un “fantasma”: nel piano triennale
delle opere pubbliche 2015-2017, recentemente approvato dall’amministrazione
Lamacchia, la struttura sportiva non compare nemmeno tra le opere previste da
realizzare - sottolinea Lopizzo -. Hanno preferito contrarre nuovi mutui per
opere inutili e secondarie come il rifacimento e la sistemazione dei viali del
cimitero o i percorsi di salute nell'area mercatale (definite opere urgenti ed
indifferibili), piuttosto che realizzare investimenti che avrebbero ottenuto un
sicuro impatto economico- sociale per l’intera collettività».
«Risulta quanto mai evidente
una assenza di programmazione sia sulle esigenze che sulle opportunità in
materia di opere pubbliche per la nostra comunità – ha proseguito il Coordinatore
locale -. Programmare significa scegliere cosa fare nel
medio periodo (tre anni) in base alle opportunità del contesto e alle
disponibilità correnti; il presupposto è che non si può fare tutto, anche se
tutto è utile e necessario, ma occorre individuare delle priorità».
Ma
ciò che il Coordinatore della Giovane Italia proprio non digerisce è «il
silenzio assordante calato, da parte dell’Amministrazione comunale, rispetto alle
ripetute sollecitazioni sull’argomento. Evidentemente - afferma
Lopizzo - a nessuno dell’Amministrazione Lamacchia interessa se e quando la
piscina comunale potrà riaprire o se i lavori per il palazzetto dello sport
vedranno mai la luce. Ma i cittadini sanferdinandesi e le associazioni sportive
aspettano risposte chiare in questo senso (ammesso che vi siano almeno delle
idee da portare avanti)».
Quello che Lopizzo ha voluto
lanciare all’Amministrazione locale è un vero e proprio guanto di sfida: «il
Sindaco Lamacchia e la sua compagine di governo si attivino per riaprire la
piscina comunale e per dare avvio ai lavori al Palazzetto dello Sport. Se non
ne saranno in grado, abbiano almeno il buonsenso di chiedere scusa ai tanti
ragazzi ed alle associazioni locali che da anni, vanamente, attendono di vedere
realizzati i propri sogni».
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