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News dalle Città della BAT

sabato 28 febbraio 2015

ANDRIA : TASSA RIFIUTI, ORA PROTESTANO ANCHE I PANINARI.

CHE DICONO: “ABBIAMO RICEVUTO BOLLETTE CHE NON POSSIAMO PAGARE. I NOSTRI SFORZI NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA COSA HANNO PRODOTTO?”
INTANTO BARISTI, RISTORATORI ED ALIMENTARISTI OSSESSIONATI PER LA TENUTA DEI CASSONETTI: DENTRO O FUORI?

Non si placa la protesta delle categorie commerciali ed artigianali andriesi alle prese con i pagamenti della Tassa Rifiuti diventata vero incubo in seguito agli aumenti registrati negli ultimi anni. Mentre da un lato persistono ancora oggi le difficoltà nella gestione logistica dei cassonetti consegnati alle attività commerciali ed ai pubblici esercizi che non trovano ancora una loro naturale collocazione dal punto di vista igienico-sanitario, con il famoso dilemma: se lo metto fuori mi multano i Vigili Urbani e se lo tengo dentro mi multa la Asl, dall’altro il servizio di raccolta dei rifiuti differenziati presso i negozi continua a registrare notevoli e continui disservizi. Ancora più clamore sta destando l’aumento della Tassa Rifiuti nonostante gli ottimi risultati raggiunti dal comune di Andria nella raccolta differenziata grazie unicamente al buon senso e all’abnegazione dei cittadini e degli imprenditori che materialmente fanno la raccolta differenziata e che quindi dovrebbero essere i primi beneficiari di sgravi e di abbattimenti tariffari che non sono mai giunti, nonostante le promesse di politici ed amministratori locali che non hanno mantenuto l’impegno assunto durante le riunioni in fase di partenza della raccolta differenziata ad Andria. Dove sono finite quindi quelle promesse secondo le quali avemmo pagato di meno? Dove sono finiti quegli amministratori?
A protestare sono anche i cosiddetti paninari cioè coloro che esercitano l’attività di commercio su aree pubbliche con l’ausilio di automarket-macchine negozio. Ebbene nonostante anche questi esercizi mobili siano assoggettati ed in effetti differenziano i rifiuti, si sono visti recapitare richieste di pagamento con cifre impensabili che vanno addirittura ben oltre l’importo di un canone di locazione, come il caso di un esercente che si è visto recapitare una richiesta di pagamento per saldo Tari – Tassa Rifiuti anno 2014 di ben 1.256,00 euro per un’occupazione di soli 32 mq., nonostante l’intera fase di gestione del rifiuto sia  a totale carico dell’esercente il quale provvede anche, a volte autonomamente, alla pulizia e al lavaggio dei cassonetti, mentre di fatto tale somma viene richiesta per il sol ritiro di un bene prezioso, cioè il rifiuto che poi continua a produrre profitto a soggetti terzi, senza contare il danno, l’enorme danno derivante dal fatto che la città, anche le strade urbane, sono perennemente sporche con i rifiuti composti da cartacce, cartoni e buste che arrivano finanche nei negozi e non è scena rara vedere proprio gli esercenti ed i loro collaboratori spazzare le aree davanti ad essi.
Richieste di somme da parte dell’Ufficio Comunale che vengono calcolate anche sulle giornate in cui l’attività non viene svolta quindi tassando anche i fantasmi nelle giornate di chiusura delle attività che, anche in seguito alle avverse condizioni meteorologiche o per altre ragioni, per molti giorni l’anno non vengono esercitate, con palese violazione rispetto al trattamento riservato agli ambulanti del mercato e del dispositivo normativo di cui alla vigente legge in materia che ha già dato ragione proprio ad un ricorso presentato da Unimpresa Bat ad Andria in seguito al quale la tassa deve essere applicata sulla base delle effettive giornate di occupazione.
Dopo il nuovo, recente intervento di Unimpresa Bat l’Ufficio Comunale dei Tributi sta ora verificando la situazione al fine di rapportare la richiesta di pagamento proprio alle giornate di effettiva occupazione e soprattutto per verificare l’importo delle tariffe applicate che si sono rivelate essere di una sproporzione assurda e di un’entità assolutamente impensabile per un servizio pubblico così scadente e per un impegno privato così grande nel differenziare i rifiuti ma senza alcuna premialità.
Ma allora, ci si chiede:  chi sta continuando a trarre vantaggi dalla raccolta differenziata ad Andria? Il “premio” ai cittadini e alle Imprese da chi deve venire? Se quel premio è già arrivato chi lo conserva in cassaforte? Per farne cosa?
Si attendo risposte, fuori dalla campagna elettorale, però!



                                                                                                           Il Direttore della Federazione

                                                                                                                 f.to Savino Montaruli

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