CHE
DICONO: “ABBIAMO RICEVUTO BOLLETTE CHE NON POSSIAMO PAGARE. I NOSTRI SFORZI
NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA COSA HANNO PRODOTTO?”
INTANTO
BARISTI, RISTORATORI ED ALIMENTARISTI OSSESSIONATI PER LA TENUTA DEI
CASSONETTI: DENTRO O FUORI?
Non
si placa la protesta delle categorie commerciali ed artigianali andriesi alle
prese con i pagamenti della Tassa Rifiuti diventata vero incubo in seguito agli
aumenti registrati negli ultimi anni. Mentre da un lato persistono ancora oggi
le difficoltà nella gestione logistica dei cassonetti consegnati alle attività
commerciali ed ai pubblici esercizi che non trovano ancora una loro naturale
collocazione dal punto di vista igienico-sanitario, con il famoso dilemma: se
lo metto fuori mi multano i Vigili Urbani e se lo tengo dentro mi multa la Asl,
dall’altro il servizio di raccolta dei rifiuti differenziati presso i negozi
continua a registrare notevoli e continui disservizi. Ancora più clamore sta
destando l’aumento della Tassa Rifiuti nonostante gli ottimi risultati
raggiunti dal comune di Andria nella raccolta differenziata grazie unicamente
al buon senso e all’abnegazione dei cittadini e degli imprenditori che materialmente
fanno la raccolta differenziata e che quindi dovrebbero essere i primi
beneficiari di sgravi e di abbattimenti tariffari che non sono mai giunti,
nonostante le promesse di politici ed amministratori locali che non hanno
mantenuto l’impegno assunto durante le riunioni in fase di partenza della
raccolta differenziata ad Andria. Dove sono finite quindi quelle promesse
secondo le quali avemmo pagato di meno? Dove sono finiti quegli amministratori?
A
protestare sono anche i cosiddetti paninari cioè coloro che esercitano
l’attività di commercio su aree pubbliche con l’ausilio di automarket-macchine
negozio. Ebbene nonostante anche questi esercizi mobili siano assoggettati ed
in effetti differenziano i rifiuti, si sono visti recapitare richieste di pagamento
con cifre impensabili che vanno addirittura ben oltre l’importo di un canone di
locazione, come il caso di un esercente che si è visto recapitare una richiesta
di pagamento per saldo Tari – Tassa Rifiuti anno 2014 di ben 1.256,00 euro per
un’occupazione di soli 32 mq., nonostante l’intera fase di gestione del rifiuto
sia a totale carico dell’esercente il
quale provvede anche, a volte autonomamente, alla pulizia e al lavaggio dei
cassonetti, mentre di fatto tale somma viene richiesta per il sol ritiro di un
bene prezioso, cioè il rifiuto che poi continua a produrre profitto a soggetti
terzi, senza contare il danno, l’enorme danno derivante dal fatto che la città,
anche le strade urbane, sono perennemente sporche con i rifiuti composti da
cartacce, cartoni e buste che arrivano finanche nei negozi e non è scena rara
vedere proprio gli esercenti ed i loro collaboratori spazzare le aree davanti
ad essi.
Richieste
di somme da parte dell’Ufficio Comunale che vengono calcolate anche sulle
giornate in cui l’attività non viene svolta quindi tassando anche i fantasmi
nelle giornate di chiusura delle attività che, anche in seguito alle avverse
condizioni meteorologiche o per altre ragioni, per molti giorni l’anno non
vengono esercitate, con palese violazione rispetto al trattamento riservato
agli ambulanti del mercato e del dispositivo normativo di cui alla vigente
legge in materia che ha già dato ragione proprio ad un ricorso presentato da
Unimpresa Bat ad Andria in seguito al quale la tassa deve essere applicata sulla
base delle effettive giornate di occupazione.
Dopo
il nuovo, recente intervento di Unimpresa Bat l’Ufficio Comunale dei Tributi
sta ora verificando la situazione al fine di rapportare la richiesta di
pagamento proprio alle giornate di effettiva occupazione e soprattutto per
verificare l’importo delle tariffe applicate che si sono rivelate essere di una
sproporzione assurda e di un’entità assolutamente impensabile per un servizio
pubblico così scadente e per un impegno privato così grande nel differenziare i
rifiuti ma senza alcuna premialità.
Ma
allora, ci si chiede: chi sta
continuando a trarre vantaggi dalla raccolta differenziata ad Andria? Il
“premio” ai cittadini e alle Imprese da chi deve venire? Se quel premio è già
arrivato chi lo conserva in cassaforte? Per farne cosa?
Si
attendo risposte, fuori dalla campagna elettorale, però!
Il
Direttore della Federazione
f.to Savino Montaruli
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