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mercoledì 20 maggio 2015

ANDRIA : Confiscati beni per 600 mila euro al clan Pesce-Pistillo

La scorsa settimana la Polizia di Stato ha dato esecuzione al provvedimento di applicazione della misura della confisca emesso dal Tribunale di Trani Sezione Misure di Prevenzione, a carico di P.L., 66 anni, attualmente detenuto in quanto condannato in primo grado per associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Il provvedimento rappresenta ancora un altro duro colpo al clan Pesce-Pistillo nel cuore della città di Andria, in un percorso di legalità cominciato con un primo provvedimento di sequestro anticipato, emesso in data 30 agosto 2014 dallo stesso Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Trani, in accoglimento della proposta del Procuratore della Repubblica della Direzione Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Bari a conclusione di una capillare attività di indagine patrimoniale.
Oggetto della confisca sono due unità immobiliari completamente arredate ubicate nel centro storico di Andria adibite ad abitazione principale e rimessa/deposito del nucleo familiare di un esponente di spicco del clan “Pesce-Pistillo”, operante nel settore del traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli immobili in questione, a seguito di accurati accertamenti patrimoniali svolti in questi mesi, sebbene risultati intestati ad insospettabili prestanome, sono stati ricondotti nella assoluta disponibilità di tutta la famiglia Pesce.
Il Tribunale in quest’ultimo provvedimento ha evidenziato l’assoluta sproporzione tra il valore dei lavori di ristrutturazione effettuati da P.L. nell’appartamento e la sua capacità di reddito e dei suoi familiari, nonché l’assenza di contestazioni formali da parte degli effettivi intestatari degli immobili.
Con il provvedimento ha ordinato non solo la confisca dei beni immobili ma anche ogni cosa all’interno contenuta, compresi due scooter e una moto in ottimo stato, accessori da moto e varie biciclette.
Tutti i beni sono ubicati nella centralissima storica via Santa Chiara, con affaccio sulla rinomata piazza Re Manfredi nei pressi dell’antica chiesa di San Domenico, sono costituiti da pregiate unità d’epoca, che compongono una palazzina in soluzione indipendente, con vasto appartamento in primo piano molto grande, che consta di ben 13 vani disposti, su una superficie totale di 300 mq, avente un elevato valore catastale.
Tale unità abitativa è molto ben rifinita ed arredata con mobilio di pregio in tutte le sue stanze e si compone anche di ampi locali a piano terra adibiti a deposito e garage, il tutto  avente valore commerciale stimato di circa 600.000 euro.
Nel corso della attività di indagine svolte dagli Agenti della Polizia di Stato è emerso che gli immobili oggi sequestrati venivano utilizzati dallo stesso P.L. e da altri conviventi, anch’essi detenuti perché appartenenti alla medesima organizzazione, quale “roccaforte” per la gestione, il controllo e la custodia delle armi in possesso del gruppo criminale nonché degli stupefacenti, che nelle vie limitrofe venivano spacciati grazie alla militare occupazione dei luoghi da parte di pushers e vedette dislocate nei punti nevralgici di accesso ai vari siti di spaccio.
Nell’ambito della medesima attività investigativa, coordinata dalla D.D.A. di Bari e condotta dalla Squadra Mobile di Bari e dal Commissariato di P.S. di Andria, anche grazie all’ausilio di collaboratori di giustizia, dal 2011 al 2013 sono state eseguite complessive 60 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Bari per altrettanti soggetti ritenuti a vario titolo appartenenti alla organizzazione criminale della quale il P.L. era considerato leader indiscusso.

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