Con una lettera del 31
marzo 2015 è giunta la comunicazione preventiva di trasferimento a Gazzaniga
(Bg) e Augusta (Sr) di 12 dipendenti della sede di Barletta della Team Network
Srl, un dato che si inserisce in un contesto aziendale già preoccupante e assai
poco trasparente, fatto di cessioni di rami d’azienda, concordati preventivi, di fatto trasferimenti
di attività/commesse lavorative in alcune sedi
a scapito di altre (es. Barletta), nonché di crisi aziendali del recente
passato già affrontate con cassa integrazione
e riduzione del personale. Rileviamo che i lavoratori interessati dal
trasferimento sono soltanto i lavoratori della ex PCM (19 in tutto) attualmente
in concordato preventivo.
Tali procedure, intraprese unilateralmente, hanno avuto e
continuano ad avere, evidentemente, carattere esclusivamente finanziario che
nulla hanno a che vedere con le concrete attività lavorative e tanto meno con i
lavoratori e le loro famiglie.
Nei due incontri tenuti
in Confindustria, nonostante l’atteggiamento propositivo e concreto del
sindacato, la direzione aziendale si è dichiarata sempre indisponibile, sia a
ricercare soluzioni alternative ai trasferimenti, che ad un sostegno di natura
economica ai lavoratori che dovessero accettare il trasferimento, nonostante
l’enorme disagio che tali trasferimenti comporterebbero, che ricordiamo tutelati da leggi e Contratti di Lavoro.
In questo scenario, non
possiamo condividere una volontà aziendale che non trova sostanza in nessun
piano industriale su cui ragionare, e che di conseguenza non offre nessuna
prospettiva concreta a nessuna delle sedi dell’azienda sparse in Italia a cominciare
dalla sede di Barletta. Quest’ultima anzi, da una valutazione oggettiva dei
fatti posti in essere, sembra ormai avviata ad una dismissione certa a dispetto
di quanto continua a sostenere l’azienda.
Questo territorio e
questi lavoratori non possono pagare un costo sociale così elevato causato da
scelte aziendali scellerate.
A sostegno delle
posizioni contrarie al piano, da portare nuovamente al tavolo del prossimo incontro previsto per il 4
maggio, i lavoratori nelle assemblee con le segreterie sindacali territoriali,
e con i rappresentanti sindacali aziendali, hanno condiviso la proclamazione
dello stato di agitazione e si dichiarano pronti a mobilitarsi con il fine di
determinare sostanziali cambiamenti del “processo” avviato dall’azienda.
Le segreterie
provinciali di
Fim Cisl, Fiom
Cgil e Uilm Uil
Nessun commento:
Posta un commento