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News dalle Città della BAT

giovedì 18 giugno 2015

ANDRIA : RACKET E USURA, ANCHE I GIOVANI NE PARLANO.

TERRITORIO FORTEMENTE A RISCHIO, ANCHE A CAUSA DELLE ACCENTUATE CONDIZIONI DI DISAGIO ECONOMICO DI FAMIGLIE ED IMPRESE.
L’ARGOMENTO NON E’ NUOVO MA SEMBRA ESSERLO OGNI VOLTA CHE ACCADE QUALCOSA.

A distanza di pochissime settimane dagli ultimi, recenti e gravi episodi che hanno interessato alcune città del territorio come quelle di Canosa di Puglia, Trani ed Andria, si torna a parlare di pericolo di racket e di usura anche nella Bat. Un argomento sempre utile per esternazioni di circostanza e per creare occasioni di visibilità a tampone ma che in realtà dovrebbe essere di una gravità che va ben oltre l’immaginabile se è vero che questi due fenomeni criminosi vanno di pari passo con la crisi economica e sociale di famiglie e di imprese quindi, a meno che non si smentisca che le famiglie e le imprese stiano vivendo anni di crisi, significa che pur non vedendolo o facendo finta di non vederlo, il problema è grande, anzi è enorme.
Della gravità del problema e delle sue sfaccettature più nascoste e più significative ne hanno anche parlato alcuni studenti di Andria, anzi lo hanno scritto e per quegli scritti sono stati anche premiati la mattina di giovedì 18 giugno nella sala giunta del comune di Andria, nel corso di una manifestazione organizzata dal Comitato per la Legalità – Società in Movimento e dalle Associazioni Puer Apuliae e F.A.I. (Federazione Antiracket Italiana), Sezione di Molfetta.
Gli elaborati, realizzati da alunni delle scuole medie superiori "O. Jannuzzi" e "Don R. Lotti" di Andria, nell’ambito del Progetto di Ricerca Sociale sul tema del “racket e dell’usura”, hanno centrato la problematica e lo hanno fatto con la saggezza e con la semplicità di chi le cose le vede per quelle che sono e la realtà non la guarda con gli occhiali a lenti colorate, come fanno gli adulti quando vogliono vedere cose diverse da quelle che sono realmente.
All’evento hanno anche partecipato esponenti in rappresentanza del mondo associazionistico locale e sindacale ed è stato Savino Montaruli di Unimpresa Bat ma anche Coordinatore del C.P.L. – Comitato per la Legalità, presente all’evento, a dichiarare: “mi interessava un aspetto importante dell’evento di Andria, coorganizzato dal nostro C.P.L. cioè osservare ed approfondire una visione delle cose differente e questo sono riuscito a comprenderlo osservando e guardando gli studenti presenti all’evento, parlando con qualcuno di loro nella lunga attesa prima dell’incontro e soprattutto andando a ricercare negli elaborati premiati elementi e spunti di riflessione che sono emersi con estrema chiarezza e limpidezza. Da quelle riflessioni emerge a chiare lettere una situazione di profondo allarme sociale e la richiesta immediata di interventi che agiscano proprio sulla sfera sociale quindi preventiva, ancor più che su quella repressiva e giudiziaria, che comunque vengono dopo, sempre dopo. Personalmente sono convinto che – ha detto Montaruli – anche questo tema rischia di alimentare una sorta di circo mediatico che poi offuschi la reale capacità di incidere sulle situazioni e quindi di evitare che racket, usura ma anche estorsioni e danneggiamenti trovino ancor più radicamento nella nostra società al punto che quando non si sentono i rumori delle bombe o non si vedono i fumi degli incendi si possa pensare che tutto sia sotto controllo. Si, ma di quale “controllo?”. Le costituzioni di Parte Civile delle Istituzioni nei processi sono quasi nulle e questo rappresenta un ulteriore elemento di riflessione specie in processi che sono difficili visto lo strano rapporto che esiste in questi fenomeni criminosi tra la vittima ed il criminale.
Le condizioni delle Imprese, piccole, medie ma anche di dimensioni significative, ancora presenti nel nostro territorio è gravissima e la scarsa redditività delle medesime la dice lunga sulla necessità di ricorrere a fonti di reddito “esterne” all’azienda e quando questi approvvigionamenti non arrivano più dai canali ufficiali le cose si complicano. Per quanto riguarda la richiesta di interventi per aiutare le vittime di attentati e di ritorsioni rispetto ai danni subiti, è inutile fare appelli al vento da parte di chi continua a chiedere sostegni a pioggia senza invece sollecitare la denuncia e soprattutto la collaborazione perché solo dopo una denuncia si può usufruire dei benefici di legge che aiutano concretamente le vittime che abbiano denunciato. In assenza di ciò tutto diventa fumoso ed inutile. Tornare a parlare di racket e di usura in modo serio è un buon punto di ripartenza, proprio come lo hanno fatto i giovani studenti premiati ad Andria.” – ha concluso il leader sindacale andriese che è anche socio fondatore della Federazione Regionale Antiracket Antimafia.

                                                                                                                   Area Comunicazione

                                                                                                                       UNIMPRESA BAT

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