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domenica 21 giugno 2015

TRINITAPOLI : Dalle regionali verso le amministrative, iniziata la campagna elettorale?

Dopo le elezioni regionali del 30 maggio, a Trinitapoli le forze politiche guardano all’elezione del Sindaco nel 2016. Che la campagna elettorale sia già iniziata ci sembra evidente. Esiste di fatto una spaccatura politica nel centro destra, la coalizione che amministra il paese; Forza Italia si tiene stretto il vicesindaco Andrea Minervino, tra l’altro punto di riferimento della Provincia Barletta Andria Trani.
La candidatura di Minervino non è più un tabù, lo hanno fatto capire anche i dirigenti provinciali del partito. La compagine di Fitto (Oltre) è rappresentata dal Sindaco Francesco Di Feo che non lascia spazio ad eventuali giochi aperti, soprattutto ascoltando dichiarazioni tipo “ squadra vincente non si cambia”. Tra l’altro Di Feo può contare sull’appoggio a vita del Nuovo centro destra del Presidente del Consiglio Mino Albore.
Nel centro sinistra la situazione verso le amministrative del 2016 è confusa,poco chiara. I partiti che la compongono sono distanti, sicuramente c’è un vuoto che forse, dopo l’esperienza delle elezioni regionali, si sta riducendo con il successo di Anna Maria Tarantino. Ma il Pd esiste sul territorio casalino? Veramente a tenerlo unito ci ha provato il neo consigliere Filippo Caracciolo, ma durerà?
Il voto per il Sindaco a Trinitapoli sarà certamente influenzato dall’ingresso del Movimento 5 Stelle ,ora il gruppo si fa chiamare “Associazione in Movimento”in attesa del riconoscimento ufficiale che avverrà con la presentazione della Lista elettorale dei grillini.
Ma il voto avrà anche una motivazione strettamente locale, basti citare la concreta possibilità che si presenti una Lista e un candidato sindaco legati alle istanze indipendentiste, come è il caso di Mimmo Triglione che da mesi sta lavorando per un movimento civico con elementi della “società civile”. Sicuramente circoleranno sondaggi e proiezioni tra gli addetti ai lavori,previsioni che con l’autunno prossimo cominceranno a girare anche con l’obiettivo di influenzare il voto. Ormai la differenza tra il sondaggio che immagina di indovinare le intenzioni di voto e quello che cerca di influenzare il voto indicando il risultato finale non esiste quasi più.
Michele Mininni

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