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lunedì 31 agosto 2015

ANDRIA : UN'OCCASIONE IMPERDIBILE !

Sono complessivamente 3.334.351 i visitatori di Castel del Monte – Andria (Bt). Dal 1996 al 2014, cioè in 18 anni. I paganti sono poco più della metà, l'altra metà sono i non paganti (le categorie speciali: minori, studenti, pensionati, disabili, ecc.). Questi e altri dati sono resi pubblici dal Ministero dei beni culturali, architettonici e paesaggistici. Perché dal 1996? Perchè a partire da quell'anno il nostro Castel del Monte fu dichiarato patrimonio mondiale UNESCO. E dal 1996 si può seguire l'andamento del flusso turistico nel nostro bel maniero ottagonale con molta attenzione e precisione.
Nel sito del Ministero ci sono dati annuali, ma anche dati mensili. Di conseguenza sappiamo quali sono i mesidi maggiore affluenza turistica nell'arco dell'anno solare, i tipi di visitatori, la loro provenienza.
Ad esempio, i visitatori del primo anno 1996 furono esattamente 97.027, di cui 55.817 paganti e 41.210 non paganti. Fu davvero un buon esordio! Nel 2014 scorso, ultimo anno di rilevamento del Ministero, gli arrivi a Castel del Monte sono stati 206.924, di cui 108.753 paganti e 98.171 non paganti. Dunque in 18 anni le visite annuali si sono quasi raddoppiate. Ultima curiosità: finora l'anno migliore, come numero di presenze, risulta il 2002 che registrò l'attuale primato di ben 220.877, di cui 113.194 paganti e 107.683 non paganti.
Castel del Monte, di certo, non raggiunge le cifre record dei maggiori siti del mondo, come il Museo del Louvre di Parigi, o il Foro romano, il Colosseo e i Musei Vaticani di Roma, o la Galleria degli Uffizi di Firenze o il Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli e gli Scavi di Pompei. Ma resta pur sempre una mèta storica, architettonica e culturale tra le più rilevanti della Puglia e del Mezzogiorno, grazie anche alla sua appartenenza al patrimonio universale UNESCO.
Senza alcun dubbio potrebbe incrementare ancora di più il suo flusso turistico, se...
e qui mi piace rifarmi a un bellissimo articolo di fondo del Corriere della Sera di lunedì 10 Agosto 2015 di Gian Antonio Stella, una delle firme più prestigiose del nostro giornalismo attuale.
“Sedici lingue di benvenuto ai visitatori nel portale turistico della Norvegia e solo due, italiano e inglese, in quello di Sicilia. Basta questo confronto per inchiodare la classe politica isolana, sinistra e destra, alle responsabilità del fallimento di quella che nel bla-bla quotidiano viene spacciato come la Straordinaria Opportunità Turistica...”.
“E' quasi tutto il Sud, aggiunge Stella nella sua disanima, a faticare a dispetto della stupefacente ricchezza della sua offerta. Con 18 siti UNESCO... più quattro “immateriali” (le grandi macchine a spalla della devozione popolare, lo zibibbo di Pantelleria, il canto tenore sardo, i Pupi), più i vini e una gastronomia d'eccellenza, più di tre quarti delle coste italiane spesso bellissime e larga parte delle isole, il Mezzogiorno attira in totale, secondo dati Istat – Regione Veneto, solo un ottavo degli “arrivi” stranieri e un settimo di quanto spendono...”
il turismo si fa non solo con la presenza di siti UNESCO, ma anche “con la competitività dei prezzi, con l'accesso ai servizi igienico-sanitari, con trasporti più veloci, con la diffusione della rete mobile, con la densità di medici, con la sicurezza, con la qualità delle infrastrutture del trasporto aereo, con l'efficacia del marketing nell'attrarre turisti”.
Secondo i dati Istat la Puglia sta meglio rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno, ma deve ancora migliorare su tutti i fronti.
Intanto proprio questi giorni i Comuni, le Provincie, le aree metropolitane hanno davanti a sé un'occasione imperdibile.
Scade il 15 Settembre prossimo la domanda per la ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio architettonico e artistico della Regione Puglia. La quale ha stanziato 17 milioni di Euro per i Comuni, Provincie e aree metropolitane pugliesi che intendo procedere alla ristrutturazione e riqualificazione del proprio patrimonio culturale, architettonico e artistico.
È un'occasione ghiotta da non perdere! Andria ha tanti beni architettonici e artistici da recuperare, salvaguardare e valorizzare. Lì per lì mi vengono in mente il Palazzo Ducale (sec.XVI-XVII), la palazzina stile liberty (1903) di Piazza Porta La Barra, la chiesa rupestre di Santa Croce (sec.X-XIV), gli affreschi del 1500-1600 della Casa di riposo “San Giuseppe” di piazza Santa Maria Vetere, l'edificio dello I.A.T. Di piazza Vittorio Emanuele, la Biblioteca comunale “G. Ceci”, il Mercato Vecchio (1930), piazza Umberto 1° (piazza Municipio).
Forse l'elenco è incompleto. Ma la scadenza della Regione Puglia è prossima, per cui occorre agire, agire, agire!



In fede
prof. Riccardo Suriano

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