CHIESTO ACCORPAMENTO MEDIANTE
PROLUNGAMENTO DI VIA BRUNO BUOZZI, IN ATTESA DELLE DECISIONI “IMPORTANTI”
Una storia infinita che
potrebbe finire veramente male quella del mercato settimanale del lunedì di
Andria. Un mercato classificato, negli anni ’80 e ’90 uno dei più attrattivi
dell’intero Meridione d’Italia, unitamente ad altri della Provincia anch’essi
in forte decadimento a causa di politiche di Sviluppo inesistenti se non
estremamente dannose anche perché proprio da quegli anni in poi alla guida di
questi Settori così importanti si sono susseguite personalità assolutamente
improprie e quindi lontane dalla cultura del mercato e dalle sue problematiche
che, tali personaggi politici ma anche dirigenti, hanno dimostrato di non
conoscere affatto.
Andria che sembrava tenere,
soprattutto dopo l’ipotesi di riorganizzazione emersa in seguito al
trasferimento dalla villa comunale nella Zona 167 Nord 3° Comparto, una riqualificazione
seria ed importante, a distanza di cinque anni da quella programmazione andata
praticamente in fumo mostra tutti i suoi punti deboli e soprattutto mostra
quanta trascuratezza ci sia ancora oggi verso questo straordinario elemento di
cultura storica, economica e sociale.
Eppure in attesa di quelle
decisioni importanti tra le quali esiste anche un’ipotesi di sdoppiamento in
due o più parti con la garanzia di un servizio a grandi quartieri della città,
alcune ipotesi erano state avanzate e pure sperimentate come quella di evitare
la troncatura della zona di via Bruno Buozzi con il prolungamento e la
riunificazione del circolo con l’area dei venditori di frutta e verdura. Tale
esperimento fu fatto quando si stavano realizzando i lavori stradali nella zona
stadio e vennero temporaneamente, a rotazione, spostate alcune decine di
postazioni di vendita ed il risultato fu
ottimo perché quella circolarità invogliava i consumatori a percorrere proprio
via Bruno Buozzi che oggi è praticamente desertificata e dove gli incassi medi
addirittura non superano i 25/38 euro per ciascun mercato con una perdita di oltre il 600%
rispetto ai costi aziendali.
Di fronte a questa drammatica
condizione degli Ambulanti che, ricordiamolo, sono sempre stati determinanti
anche politicamente, accade anche che al comune di Andria non vengono convocati
incontri da almeno due anni e questo è gravissimo specie di fronte ai problemi
del mercato del lunedì anche in ordine igienico-sanitario e sopratutto di
sicurezza e pubblica incolumità e questa ultima condizione di precarietà
potrebbe addirittura risolversi con una possibile sospensione improvvisa
dell’attività di vendita con conseguenze ancor più gravi ed imprevedibili.
Anche dal punto di vista
normativo i problemi sono enormi con un settore praticamente bloccato dopo
l’emanazione del Codice del Commercio della Regione Puglia che è pure stato
impugnato dal Consiglio dei Ministri in quanto i “rappresentatati” che hanno
dato i loro pregiati ed esclusivi pareri non devono essersi accorti che quel
Codice non rispetta la legge e le norme in materia di liberalizzazioni e di
libera concorrenza.
Poiché dopo le elezioni le
cose dovrebbero essere radicalmente e profondamente cambiate, in virtù di
un’evidente percorso di discontinuità intrapreso dall’Amministrazione Comunale,
siamo certi, certissimi che immediatamente dopo la pausa estiva e prima della
Festa Patronale saremo convocati per affrontare il tema scottante e che agli
inizi del nuovo anno Andria potrebbe avere il nuovo mercato o uno o più mercati
nuovi, purché si faccia qualcosa perché le scadenze di agosto, in tantissimi
casi, non potranno essere onorate quindi aumenta in modo preoccupante
l’indebitamento mentre l’abusivismo dilaga e la tolleranza pure.
Il
Presidente BATCOMMERCIO2010/CNA Puglia
Vincenzo
BERARDINO
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