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lunedì 6 giugno 2016

ANDRIA : CASTEL DEL MONTE CHIAMA, LA CITTA’ RISPONDE, “TUTTO CHIUSO!”

Altra domenica quella del 5 giugno con ottimo numero di presenze registrate a Castel del Monte. Aree parcheggi piene e servizi garantiti sia dallo Staff delle Guide Turistiche che dalle strutture di accoglienza private presenti in loco. Una domenica che ha visto, proprio a Castel del Monte, solo grazie ad iniziative di privati, molti eventi che hanno anche coinvolto gli appassionati e neofiti del mondo della cinofilia oltre che la presenza graditissima di Sua Eccellenza Mons. Luigi Mansi, Vescovo di Andria, che ha celebrato la Santa Messa a in una gremita S. Maria del Monte proprio in Contrada Castel del Monte.
Una festa di Comunità, quindi, che ha coinvolto appieno lo splendido Maniero federiciano ma che ancora una volta ha messo in evidenza, in fortissima e negativa evidenza, il divario tra quell’area turistica e la città di Andria. Mentre alcuni giorni fa, giovedì 2 giugno, i pullman facevano a gara per entrare nei parcheggi al Castello, nella città federiciana si registrava l’ennesimo episodio di intolleranza al turismo organizzato e di affermazione della sottocultura dell’inospitalità per eccesso di trascuratezza cronica.
Lasciar andar via, scappar via decine di turisti tedeschi e volutamente parliamo di turisti e non di visitatori quindi soggetti che nel proprio itinerario avevano incluso la tappa ad Andria per visitare la Cattedrale, per vedere la Sacra Spina, la cripta dove sono sepolte le due mogli di Federico II e per avere informazioni dai competenti Uffici pubblici I.A.T., è stato drammatico visto che hanno trovato una città chiusa a doppia mandata.
Turisti quindi disorientati e confusi in una città desertificata che ha dato il massimo della sua essenza negativa allorquando proprio l’Ufficio Comunale Turismo di Piazza Catuma era chiuso.
Il racconto del concittadino che ha tentato in tutti i modi di sostenere e di essere vicino al Gruppo di Turisti è agghiacciante come di ghiaccio è rimasto quando ha visto quei turisti andar via amareggiati e delusi e prendere la strada verso Castel del Monte.
Questo episodio si inserisce in quella serie consegnata alle cronache della città che non è mai riuscita a parlare di Cultura né tantomeno di Cultura dell’Accoglienza.
Andria ancora una volta piange e non riesce a coniugare i verbi che siano utili per dare le risposte che questa terra attende da decenni. Castel del Monte chiama, Andria non vuole rispondere o se risponde, lo fa come sempre in modo arrogante come solo sa fare per mascherare inefficienze e disorganizzazione, assenza di politiche di concertazione e annientamento delle azioni di rete.
Se fossero arrivati ad Andria quei tanti pullman che anche domenica scorsa erano a Castel del Monte a chi avrebbero dovuto chiedere le chiavi per aprire le sbarre del Park & Ride in largo Appiani e poter parcheggiare? Chi li avrebbe accompagnati? A chi avrebbero dovuto rivolgersi in lingua inglese o tedesca per acquistare un panino, ammesso che avessero trovato un locale aperto? A chi avrebbero dovuto dire: shame, honte, scham, عار, позор, vergogna?
Intanto a dare la risposta per la questione legata agli orari delle chiese ci ha pensato come sempre il Pontefice in persona il quale qualche giorno fa, parlando ai diaconi di tutto il mondo, si è soffermato proprio su questo argomento affermando di provare dolore quando vede l’orario nelle parrocchie. Papa Francesco ha invitato a tenerle sempre aperte rispondendo anche “a chi bussa fuori orario”, e noi ci aggiungiamo: “specie se sono turisti che cercano Dio anche in un’altra città”.


Andria, 6 giugno 2016 *Presidente Associazione “Io Ci Sono!”

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