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News dalle Città della BAT

lunedì 13 giugno 2016

ANDRIA : A CASTEL DEL MONTE L’ACCOGLIENZA TURISTICA SI FA CON UN “PUGNO NELL’OCCHIO”.

IL DECANTATO E COSTOSO INFOPOINT? UN AMMASSO DI RUGGINE INUTILIZZATO.
SE QUESTA E’ CULTURA.

Castel del Monte e le sue tante brutture cioè quelle opere realizzate dall’uomo sprecone e pasticcione a discapito della bellezza e della straordinarietà di un luogo magico ed unico.
Arrivare a Castel del Monte senza potersi godere appieno il gusto di una passeggiata lungo un percorso “dignitoso” che unisca le aree parcheggio e servizio private al maniero federiciano; impedire addirittura che i soggetti con diverse abilità possano percorre quel tratto impervio, pieno di rifiuti e pericolosissimo la dice lunga su quanto questo territorio e le sue istituzioni, cosiddette istituzioni ci tengano.
Dopo aver attraversato quel percorso ed aver scampato i moltissimi pericoli presenti lungo di esso, si arriva ai piedi del gigante ed è lì, esattamente a distanza di pochissimi metri dal Patrimonio Unesco, che arriva il pugno nell’occhio per turisti e visitatori. Quella che un tempo era area parcheggio di servizio e che agli andriesi rievoca anche un episodio drammatico che la città ed i suoi cittadini mai dimenticheranno perché colpì un giovane fiore reciso nella sua bellezza e straordinaria purezza ora è stata destinata ad ospitare quel pugno nell’occhio intriso di bruttura e di degrado. Un manufatto color ruggine e realmente ricolmo di ruggine al punto che non ci si può neanche appoggiare salvo poi dover gettar via i propri indumenti. Quello che avrebbe dovuto essere e rappresentare un punto di informazione turistica ma che oggi nessuno sa cosa esso sia diventato visto che non è mai neanche stato inaugurato.
Un manufatto che, insieme ad altri facenti parte dello stesso “progetto” come panche in pietra che riproducono esattamente e fedelmente delle gelide ed insignificanti cofani funebri, pare sia costato, in totale, moltissime decine di migliaia di euro, anzi i più informati parlano di centinaia di migliaia di euro, evidentemente sprecate visto l’inutilizzo di tale manufatto e la sua assoluta estraneità rispetto al contesto architettonico e storico nel quale è stato inserito.
Intervento pubblico mediante utilizzo (e spreco) di denaro pubblico con l’immancabile manina del cosiddetto Gruppo di Azione che ormai sempre più è diventato un bancomat nelle mani dei comuni in cerca di fondi per finanziare populiste festicciole di piazza senza finalità se non quella di foraggiare un consolidato sistema clientelare.
Quel manufatto arrugginito al cui interno si intravedono due sedie ancora incelofanate, una stampante multifunzione e qualche mobile inutilizzato non piace proprio a nessuno ed abbiamo visto sul posto turisti sorridere anzi ridere con intensità di fronte a quel mostro di bruttura che Federico, se lo avesse visto, avrebbe fatto demolire in un sol istante.
Già, Federico. Ma gli altri? La Sovrintendenza, la Regione Puglia, i Politici, i Burocrati, la Corte dei Conti, lo Stato e tutti coloro che non hanno aperto bocca di fronte a quello scempio cosa fanno?
Tacciono? Sono compiacenti o forse, peggio, a loro piace quello sgorbio di ammasso ferroso inutilizzato che tanto offende la storia ed il culto di quel luogo?
Di fronte a questa nostra indignazione ci piace però sottolineare con piacere quei soffi di umanità e di pura accoglienza emanati dalle prestigiose figure delle guide turistiche che con professionalità svolgono il loro compito e da chi, a Castel del Monte, ci resta per evitare la completa desertificazione evidentemente addirittura auspicata da coloro che di quel luogo non hanno mai capito nulla o forse lo hanno capito molto bene ma la loro mente è evidentemente altrove. Se fosse già chiaro, se avessero già deciso a chi “destinare” quell’Infopoint oggi, forse oggi, sarebbe già operativo ed in funzione, magari ripulito della ruggine che lo ricopre.

*Presidente Associazione “Io Ci Sono!”

Membro Eletto 1^, 3^ e 4^ Consulta Città di Andria

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