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martedì 12 luglio 2016

CANOSA DI PUGLIA : I premiati della XVII Edizione del “Premio Diomede”. A Margiotta il “Canusium”

Tantissimi applausi hanno fatto da cornice alla cerimonia conclusiva della XVII Edizione del “Premio Diomede”, svoltasi sabato scorso sul palco allestito sul Sagrato della Cattedrale di S. Sabino a Canosa di Puglia(BT). Un evento che ha ricevuto enormi consensi sia da parte dei premiati che dagli ospiti intervenuti davanti ad un pubblico interessato e molto numeroso. In questa edizione ha vinto Canosa “Città d’Arte e di Cultura”, la sua storia, sempre attuale e proiettata al futuro grazie ai suoi testimonial, che sono stati premiati per essersi distinti in questi anni promuovendo le sue bellezze, tipicità e tradizioni. E’ stata la voce suadente e la professionalità di Mauro Dal Sogno di RadioNorba ad inviare prima gli auguri a Lino Banfi(vincitore “Premio Diomede” nel 2002) per l’80°compleanno accompagnati da una standing ovation e poi a proclamare il canosino dell’anno:l’imprenditore del food Nunzio Margiotta(57 anni) per la sezione “Canusium”. Il “Premio Diomede“ è stato consegnato da Mons. Felice Bacco e dal presidente dell’omonimo Comitato organizzatore, Angela Valentino. Il neo vincitore, il primo nella storia del Premio Diomede ad essere residente e ad operare proficuamente sul territorio canosino ha dichiarato: “““Onorato, lusingato ed orgoglioso di ricevere questo premio in un anno particolare della mia vita imprenditoriale””” poi ha risposto alle domande del presentatore sulla nascita del brand intitolato “I Tesori di Canusium” dopo una visita al Museo di Taranto, custode dei reperti archeologici di Canosa, e passare alla descrizione del grano arso, recentemente rivalutato per le sue proprietà organolettiche. L'antica farina ottenuta in origine dall'usanza contadina di raccogliere i chicchi di grano abbandonati nei campi durante la mietitura e la bruciatura delle stoppie, era più scura della farina bianca e quindi ritenuta di scarsa qualità e perciò rivenduta a poco prezzo ed utilizzata dalla gente povera. Oggi viene riprodotta con la tostatura dei chicchi di grano che rendono la farina dello stesso colore, aromi e gusto particolari come nel passato. La farina con un gusto di nocciola e retrogusto di caffè, viene utilizzata per fare i taralli con le ricette tipiche canosine. Un accenno al sostegno dello sport locale e della squadra del Futsal Canosa in serie B e poi la sua testimonianza a favore della legalità da tramandare alle giovani generazioni ed ai nipoti. Poi c’è stata la premiazione della testata giornalistica “La Gazzetta del Mezzogiorno” per la sezione “Aufidus”. A ricevere il premio dalle mani del consigliere regionale Francesco Ventola e dall’insegnante Tonia Rotondo del Comitato, il giornalista Gianpaolo Balsamo che ha portato i saluti del direttore Giuseppe De Tomaso, dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo ringraziando i corrispondenti canosini Paolo Pinnelli, Antonio Bufano e Sabino D’Aulisa ma soprattutto i 27mila lettori giornalieri de “La Gazzetta del Mezzogiorno” definendoli “sentinelle del territorio”. Il Premio “Speciale Giovani”, è stato consegnato dall’assessore alla Cultura Sabino Facciolongo e dalla professoressa Maria Teresa Conte del Comitato, a Sandro Giuseppe Sardella(33 anni), archeologo e curatore del Museo dei Vescovi di Canosa di Puglia con una serie di mostre ed eventi culturali di rilievo che hanno portato a Canosa migliaia di visitatori.
Il “Premio alla Memoria” a Giuseppe Pasculli (1869 - 1939), musicista e autore di inni e di marce funebri oltre ad aver diretto una delle prime bande canosine e poi il trasferìmento a Milano. Ha ritirato il premio il pronipote professor Antonio Pasculli, dalle mani del vice sindaco Leonardo Piscitelli e dall’insegnate Dino Santamaria del Comitato, che ha ringraziato i presenti superando la commozione del momento per il prestigioso riconoscimento alla memoria di un musicista che ha lasciato un patrimonio di spartiti e partiture, e di strumenti musicali, alcuni dei quali detenuti dall’architetto Franco Merafina a Canosa. Altro momento intenso della serata è stato il riconoscimento alla memoria di Pasquale Cignarale(1920- 2004), pluridecorato come appuntato di Pubblica .Sicurezza e militare della II Guerra Mondiale alla presenza del figlio Roberto e del commissario della Polizia di Stato di Canosa Santina Mennea intervenuta per la consegna. Tra i riconoscimenti uno speciale è stato riservato al M° Mimmo Masotina(classe 1928) che ha diretto per 50 anni il Coro della Desolata, portandolo ad un alto livello di visibilità tra i riti della settimana santa pugliese e del Sud Italia . Alla consegna sono intervenuti l’assessore allo spettacolo Elia Marro, Antonio Capacchione del Comitato, il fotoreporter Davide Pischettola e due coriste Lella Bergamasco e Cristina Cioce che hanno consegnato targhe e quadri al maestro visibilmente commosso e convincente nelle risposte al presentatore Mauro Dal Sogno che ha ben diretto la XVII Edizione del “Premio Diomede”, l’alto riconoscimento alle personalità di origine pugliese che si sono distinte nel campo artistico, scientifico, economico, sportivo, sociale e culturale, in ambito nazionale e all’estero attraverso una ricaduta positiva sulla conoscenza e valorizzazione del territorio, cattura le attenzioni del pubblico e della critica. Ad allietare la manifestazione la prima dell’estate canosina sono intervenuti con performance canore : Giovanna Curatola in arte “Woman in jazz” con il chitarrista Domenico Lopez ed il saxofonista Tommaso Florio; Martina Landriscina, Rita Manelli e Giuseppe Candia. Sul palco hanno dato del loro meglio divertendo gli spettatori, il duo comico molto affiatato composto da Massimo Boccasile e Carlo Maretti, costituitosi nel 2005 al Laboratorio Zelig, con esperienze teatrali importanti e collaborazioni televisive, tra le quali la striscia comica “Cervelli in Fuga” su TeleNorba, dove hanno conseguito successi di ascolti. Giovani artisti pugliesi che hanno arricchito la manifestazione regalando emozioni alla stregua dei vincitori della XVII Edizione del “Premio Diomede”, tra le manifestazioni più longeve della storia canosina.

Bartolo Carbone

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