Dall’inizio del 2016 in Italia sono state 57 le donne uccise a causa di moventi impropriamente definiti “passionali”. Madri, sorelle, figlie, mogli, nel 40,9% dei casi ammazzate da uomini di cui si fidavano, compagni, fidanzati, mariti o ex. Una strage silenziosa che riguarda ciascuno di noi. Lo chiamano ‘femminicidio’ ma non perché si identifichi in una battaglia di genere. Piuttosto si tratta di una battaglia di civiltà che investe in primis quegli uomini che le donne le amano davvero e le rispettano.
Per contrastare questo fenomeno dilagante occorre coinvolgere istituzioni locali e nazionali, enti, associazioni, forze dell’ordine e tutti i soggetti operanti sul territorio. Il primo imprescindibile passo però, è quello di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle donne stesse, che devono imparare a fare rete ed essere sensibilizzate a carpire i campanelli d’allarme e porre fine alla relazioni al minimo segnale di violenza.
Bisogna inoltre rafforzare la fiducia delle donne in un sistema che le protegge e le mette al sicuro da chi le vessa. Nessuno deve più avere timore di denunciare e farsi aiutare.
Un cammino lento e complesso, che passa dal luogo che per eccellenza è deputato al confronto, al dibattito, alla presa di posizione di una comunità: la piazza.
“Per mano di uomini che professano amore, in questi tempi bui, si uccidono donne, sempre di più. Non potevamo rimanere indifferenti. Comeassessorato alle Politiche Sociali – ha spiegato la promotrice dell’iniziativa, l’assessore al ramo Giovina D’Addato – abbiamo a cuore i cittadini di San Ferdinando che meritano di essere informati, di capire, di parlare, di ascoltare testimonianze e confrontarsi. Per questo abbiamo pensato ad una serata in cui alla riflessione si alterni lo spettacolo, con performance di teatro e danza. La donna viene ancora derubricata ad un numero, mentre in sé nutre profondi sentimenti e talvolta sente di non avere voce. Con queste iniziativa vogliamo proprio dare voce a quelle donne che, afflitte dal dolore e dalla violenza, sentono di non averne più e alle vittime innocenti di questa barbarie che non conosce differenze di ceto o geografiche. Perché ogni donna picchiata ed uccisa è una ferita che ciascuno di noi si porta dentro”.
Martedì 26 luglio, alle 21.00, in piazza della Costituzione, interverranno donne che quotidianamente lottano per altre donne, in tutta Italia. Si tratta di:
- Valentina Pappacena, presidente dell’associazione antiviolenza “Valore Donna” di Latina;
- l’avvocato Cristina Capurso, responsabile del settore legale dell’osservatorio “Giulia & Rossella” di Barletta;
- Maria Luisa Toto, presidente del centro antiviolenza “Renata Fonte” di Lecce;
- Angela Lacitignola coordinatrice del centro antiviolenza “Rompiamo il silenzio” di Martina Franca, provincia di Taranto;
- Anna Pulpito, vicepresidente della sezione di Taranto dell’AVO, Associazione Volontari Ospedalieri;
Madrina della serata sarà l’attrice di fama internazionale Maria Grazia Cucinotta, da sempre in prima linea nella lotta alle discriminazioni di genere. Sarà lei a dare il via al momento artistico, recintando alcuni testi sul tema del femminicidio.
Seguiranno lo spettacolo di teatro danza di Vanessa Caponio, le letture interpretate dell’attrice Daniela Delle Grottaglie e l’air performance di Nico Gattullo con la direzione musicale di Bianca Lopez&Woman Music Ensamble.
Responsabile organizzativo e testi è Tiziana Magrì. Il coordinamento artistico è affidato a Gerardo Russo, presidente dell’associazione culturale “Standing Ovation”.
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