A
Trani ci provarono quasi vent’anni fa senza riuscirci; poi negli
anni 2000 altri maldestri tentativi andati a vuoto. La città di
Trani, nel 2012, finì nel dossier dell’Associazione Libera di don
Ciotti che, a proposito di azzardopoli, analizzava numeri e rapporti
con la criminalità organizzata in un Paese, l’Italia, malato di
gioco, in uno Stato che approfittandone sforna giochi, lotterie,
gratta & vinci. In quel dossier il nome della città di Trani lo
si leggeva accanto alla voce Casinò e l’argomento si inseriva
nella proposta formulata da 84 parlamentari, lobbisti, che si
battevano perché fossero concesse autorizzazioni all’apertura di
Casinò in ogni regione d'Italia all'insegna dello slogan del
rilancio turistico e commerciale.
L'operazione
“finanziaria” non riuscì anche se furono in tanti i comuni
interessati a poter usufruire di un Casinò tra i quali c’era anche
quello di Trani.
In
quell’elenco mancava il comune di Margherita di Savoia, quello
gemellato con Miami non riuscendo mai ad assomigliare minimamente
alla più famosa isola nella Biscayne Bay, nel tratto sud-orientale
della costa della Florida che oggi ha raggiunto i 400.000 abitanti
diventando la seconda città nello stato della Florida e dove, su
un'isola antistante con una superficie di 20 chilometri quadrati, è
situata Miami Beach, il quartiere del divertimento più glamour degli
Stati Uniti. Non le assomiglia anche perché a Miami la raccolta
differenziata dei rifiuti la fanno davvero e non per finta come a
Margherita di Savoia; perché nella lontana Miami non aumentano la
tassa dei rifiuti da un anno all’altro di migliaia di euro mettendo
in crisi gli stabili balneari, come a Margherita di Savoia e poi
perché a Miami sanno cosa significhi fare politiche del turismo,
sanno cosa significhi interazione ed integrazione territoriale e a
Miami fare rete non significa fare lobbie, come da queste parti.
Tornando
ai Casinò, tutti ricordano il monito di Mons. Giovan Battista
Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie il quale affermò
testualmente: “mai fare, quindi, del gioco, un'industria che
travolga l'uomo nel vortice del vizio, trovando terreno fertile nella
fragilità umana". Lo stesso Arcivescovo, nella sua lucidità e
pensiero lungimirante continuava dicendo, sempre riferendosi a Trani:
“la nostra Città ha delle enormi potenzialità che se
intelligentemente valorizzate possono fare della stessa un faro di
richiamo culturale, turistico e non solo. Il casinò porterebbe solo
un turismo di passaggio, lenendo solo apparentemente un problema
annoso. Necessita, quindi, una cultura dell'accoglimento più che una
semplice importazione di strutture".
Parole
quelle di Mons. Pichierri alle quali non bisognerebbe aggiungerne
altre per capire il suo profondo messaggio evidentemente rimasto
inascoltato se è vero che questo territorio non ha ancor capito
nulla di cosa volesse dire l’Arcivescovo quando parlava di
potenzialità da valorizzare “intelligentemente”.
Da
Trani a Margherita di Savoia, passando per Barletta il tratto è
breve, brevissimo ed anche ricco di rifiuti abbandonati per le strade
senza manutenzione e pericolose.
Arrivando
a Margherita di Savoia troviamo una notizia ancora fresca anche se
tenuta sotto coperta: la Giunta comunale, con provvedimento nr. 147
del 27 luglio 2016, in pubblicazione fino al 17 agosto 2016, ha
deliberato di Manifestare l’interesse all’apertura di un Casinò,
giusta proposta di una Società di capitali che dal nome dovrebbe
occuparsi di tutt’altro, con sede in Barletta. Nel medesimo Verbale
si legge, altresì, l’attivazione dell’istruttoria finalizzata
all’attività in oggetto. Un’attività da svolgersi nella
struttura alberghiera in costruzione.
La
Giunta comunale margheritina ha accolto favorevolmente la richiesta
di manifestazione d’interesse giustificandola e giustificandosi
così: “l’apertura di una casa da gioco sarebbe un’opportunità
per incrementare il turismo, valorizzare il territorio e creare nuovi
posti di lavoro”, aggiungendo: “trattasi di una mera operazione
di attrazione turistica – turismo di un certo livello – che
potrebbe riuscire negli obiettivi di cui sopra, senza considerare che
tutto ciò vorrebbe dire lucrosi vantaggi finanziari per il comune di
Margherita di Savoia”
Nello
stesso Verbale di Giunta si legge un’altra curiosità che è
questa: “infatti, gli introiti delle case da gioco essi verrebbero
destinati in buona percentuale al comune (dal 30% al 50% a seconda
della proposta), per la realizzazione di opere pubbliche (strade,
acquedotti, servizi, etc.) e per il finanziamento dei servizi
turistici e sociali (manifestazioni culturali e/o attrattive,
assistenza alle persone svantaggiate e aiuti agli indigenti)”.
Dopo
tutte queste belle considerazioni la Giunta, all’unanimità, da il
via libera all’attivazione dell’istruttoria finalizzata
all’attività in oggetto.
A
parte il fatto che in genere una Manifestazione d’interesse viene
emanata per la ricerca di eventuali soggetti interessati ad una certa
iniziativa quindi ad oggi non sappiamo se quella Società sia l’unica
ad essere interessata all’apertura del Casinò ma nel Verbale di
Giunta, di fatto, solo quella Società viene citata, le motivazioni
alla base dell’adesione del comune di Margherita di Savoia sono
tutte da approfondire e soprattutto da verificare.
“Attrazione
del turismo di qualità di un certo livello ed introiti per il comune
da utilizzarsi per assistenza alle persone svantaggiate e aiuti agli
indigenti?”
In un
paese dove si spendono 1600 euro pro capite per il gioco; dove il
volume d’affari supera ormai i cento miliardi di euro, oltre al
sommerso rappresentato dal gioco illegale e dove ci sono oltre un
milione di soggetti dipendenti dal gioco, con aumento esponenziale
delle ludopatie, siamo sicuri che gli introiti derivanti dal Casinò
di Margherita di Savoia per il comune di Margherita di Savoia non
basterebbero a curare neanche qualche decina di nuovi ludopatici
sfornati belli freschi dalla fabbrica del gioco che vorrebbe
risolvere i tanti, numerosi, atavici e gravissimi problemi che stanno
facendo regredire il comune salinaro in modo preoccupante, non solo
dal punto di vista produttivo ed economico ma anche da quello sociale
e culturale.
I dati
di fine stagione parleranno anche di questo, anche a Margherita di
Savoia.
Dopo
Miami “la Perla con le saline” si gemellerà anche con Montecarlo
e la Carlucci ne sarà molto contenta visto che la stessa, quando era
onorevole ed ancor prima che diventasse sindaca a Margherita, era
favorevole all’apertura del Casinò a Trani.
Anche
in quell’occasione, come in tutte quelle perse da Sindaca, non ci
riuscì.
*Presidente
UNIBAT
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