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venerdì 12 agosto 2016

UN CASINO’ A MARGHERITA DI SAVOIA? LA GIUNTA APPROVA

A Trani ci provarono quasi vent’anni fa senza riuscirci; poi negli anni 2000 altri maldestri tentativi andati a vuoto. La città di Trani, nel 2012, finì nel dossier dell’Associazione Libera di don Ciotti che, a proposito di azzardopoli, analizzava numeri e rapporti con la criminalità organizzata in un Paese, l’Italia, malato di gioco, in uno Stato che approfittandone sforna giochi, lotterie, gratta & vinci. In quel dossier il nome della città di Trani lo si leggeva accanto alla voce Casinò e l’argomento si inseriva nella proposta formulata da 84 parlamentari, lobbisti, che si battevano perché fossero concesse autorizzazioni all’apertura di Casinò in ogni regione d'Italia all'insegna dello slogan del rilancio turistico e commerciale.
L'operazione “finanziaria” non riuscì anche se furono in tanti i comuni interessati a poter usufruire di un Casinò tra i quali c’era anche quello di Trani.
In quell’elenco mancava il comune di Margherita di Savoia, quello gemellato con Miami non riuscendo mai ad assomigliare minimamente alla più famosa isola nella Biscayne Bay, nel tratto sud-orientale della costa della Florida che oggi ha raggiunto i 400.000 abitanti diventando la seconda città nello stato della Florida e dove, su un'isola antistante con una superficie di 20 chilometri quadrati, è situata Miami Beach, il quartiere del divertimento più glamour degli Stati Uniti. Non le assomiglia anche perché a Miami la raccolta differenziata dei rifiuti la fanno davvero e non per finta come a Margherita di Savoia; perché nella lontana Miami non aumentano la tassa dei rifiuti da un anno all’altro di migliaia di euro mettendo in crisi gli stabili balneari, come a Margherita di Savoia e poi perché a Miami sanno cosa significhi fare politiche del turismo, sanno cosa significhi interazione ed integrazione territoriale e a Miami fare rete non significa fare lobbie, come da queste parti.
Tornando ai Casinò, tutti ricordano il monito di Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie il quale affermò testualmente: “mai fare, quindi, del gioco, un'industria che travolga l'uomo nel vortice del vizio, trovando terreno fertile nella fragilità umana". Lo stesso Arcivescovo, nella sua lucidità e pensiero lungimirante continuava dicendo, sempre riferendosi a Trani: “la nostra Città ha delle enormi potenzialità che se intelligentemente valorizzate possono fare della stessa un faro di richiamo culturale, turistico e non solo. Il casinò porterebbe solo un turismo di passaggio, lenendo solo apparentemente un problema annoso. Necessita, quindi, una cultura dell'accoglimento più che una semplice importazione di strutture".
Parole quelle di Mons. Pichierri alle quali non bisognerebbe aggiungerne altre per capire il suo profondo messaggio evidentemente rimasto inascoltato se è vero che questo territorio non ha ancor capito nulla di cosa volesse dire l’Arcivescovo quando parlava di potenzialità da valorizzare “intelligentemente”.
Da Trani a Margherita di Savoia, passando per Barletta il tratto è breve, brevissimo ed anche ricco di rifiuti abbandonati per le strade senza manutenzione e pericolose.
Arrivando a Margherita di Savoia troviamo una notizia ancora fresca anche se tenuta sotto coperta: la Giunta comunale, con provvedimento nr. 147 del 27 luglio 2016, in pubblicazione fino al 17 agosto 2016, ha deliberato di Manifestare l’interesse all’apertura di un Casinò, giusta proposta di una Società di capitali che dal nome dovrebbe occuparsi di tutt’altro, con sede in Barletta. Nel medesimo Verbale si legge, altresì, l’attivazione dell’istruttoria finalizzata all’attività in oggetto. Un’attività da svolgersi nella struttura alberghiera in costruzione.
La Giunta comunale margheritina ha accolto favorevolmente la richiesta di manifestazione d’interesse giustificandola e giustificandosi così: “l’apertura di una casa da gioco sarebbe un’opportunità per incrementare il turismo, valorizzare il territorio e creare nuovi posti di lavoro”, aggiungendo: “trattasi di una mera operazione di attrazione turistica – turismo di un certo livello – che potrebbe riuscire negli obiettivi di cui sopra, senza considerare che tutto ciò vorrebbe dire lucrosi vantaggi finanziari per il comune di Margherita di Savoia”
Nello stesso Verbale di Giunta si legge un’altra curiosità che è questa: “infatti, gli introiti delle case da gioco essi verrebbero destinati in buona percentuale al comune (dal 30% al 50% a seconda della proposta), per la realizzazione di opere pubbliche (strade, acquedotti, servizi, etc.) e per il finanziamento dei servizi turistici e sociali (manifestazioni culturali e/o attrattive, assistenza alle persone svantaggiate e aiuti agli indigenti)”.
Dopo tutte queste belle considerazioni la Giunta, all’unanimità, da il via libera all’attivazione dell’istruttoria finalizzata all’attività in oggetto.
A parte il fatto che in genere una Manifestazione d’interesse viene emanata per la ricerca di eventuali soggetti interessati ad una certa iniziativa quindi ad oggi non sappiamo se quella Società sia l’unica ad essere interessata all’apertura del Casinò ma nel Verbale di Giunta, di fatto, solo quella Società viene citata, le motivazioni alla base dell’adesione del comune di Margherita di Savoia sono tutte da approfondire e soprattutto da verificare.
“Attrazione del turismo di qualità di un certo livello ed introiti per il comune da utilizzarsi per assistenza alle persone svantaggiate e aiuti agli indigenti?”
In un paese dove si spendono 1600 euro pro capite per il gioco; dove il volume d’affari supera ormai i cento miliardi di euro, oltre al sommerso rappresentato dal gioco illegale e dove ci sono oltre un milione di soggetti dipendenti dal gioco, con aumento esponenziale delle ludopatie, siamo sicuri che gli introiti derivanti dal Casinò di Margherita di Savoia per il comune di Margherita di Savoia non basterebbero a curare neanche qualche decina di nuovi ludopatici sfornati belli freschi dalla fabbrica del gioco che vorrebbe risolvere i tanti, numerosi, atavici e gravissimi problemi che stanno facendo regredire il comune salinaro in modo preoccupante, non solo dal punto di vista produttivo ed economico ma anche da quello sociale e culturale.
I dati di fine stagione parleranno anche di questo, anche a Margherita di Savoia.
Dopo Miami “la Perla con le saline” si gemellerà anche con Montecarlo e la Carlucci ne sarà molto contenta visto che la stessa, quando era onorevole ed ancor prima che diventasse sindaca a Margherita, era favorevole all’apertura del Casinò a Trani.
Anche in quell’occasione, come in tutte quelle perse da Sindaca, non ci riuscì.



*Presidente UNIBAT

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