Si
è proceduto oggi al prelievo dei cinque campioni, dall’interno
della statua di Eraclio, che consentiranno di stabilire con maggiore
esattezza l’età del colosso bronzeo simbolo della città. Entro
120 giorni saranno completate le
indagini sulle terre di fusione con analisi della “termoluminescenza
dell’anima di fusione”, eseguite dal Laboratorio di Archeometria,
Dipartimento di Scienza dei materiali, dell’Università di Milano
Bicocca, incaricata dall’Amministrazione comunale della nuova fase
dell’iter conoscitivo di uno tra i più qualificanti beni
monumentali del patrimonio cittadino, già oggetto di un “check up”
con attività di manutenzione (in particolare per la
pulitura e protezione della superficie bronzea e delle saldature con
la struttura interna)
che nel 2015 avevano individuato alcune terre di fusione e verificato
la possibilità di prelevare dei campioni.
All’intervento,
questa mattina hanno partecipato il consulente
scientifico e l’operatore del Laboratorio di Archeometria del
Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università degli Studi
di Milano Bicocca, rispettivamente dott.ssa Emanuela Sibilia e
Francesco Maspero, il restauratore Vito Nicola Iacobellis della
Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bari,
Barletta Andria Trani e Foggia, il consulente scientifico dei lavori
conclusi lo scorso anno prof. ing. Gianbattista De Tommasi, il
direttore dei lavori ing. arch. Fabio Mastrofilippo, il supporto al
R.U.P. (ex restauratore dei lavori già conclusi) geom. Cesare De
Gregori, il responsabile del procedimento arch. Mario Pagniello,
l’assessore alle Politiche per il Territorio arch. Azzurra Pelle.
I
risultati delle nuove indagini scientifiche consentiranno di
incrementare le informazioni sulla storica struttura, unica nel suo
genere, e proseguire le attività di tutela e di monitoraggio del
“colosso”.
Nessun commento:
Posta un commento