MONTARULI
(UNIBAT): “SOLI 1,3 MILIONI DI EURO PER L’INTERA PUGLIA, UN’ALTRA
BEFFA PER IL TERRITORIO”
Unimpresa
Bat ne aveva parlato a novembre 2015 e la pubblicazione dei bandi era
attesa per gennaio 2016 ma tutto è slittato, come sempre più spesso
accade in Italia. Si torna di nuovo a parlare dei provvedimenti sulle
Zone Franche Urbane ma la sorpresa è amara, amarissima perché
trattasi, per l’intera Regione Puglia, di soli 1,3 milioni di euro
in totale.
Nei
primi mesi del 2017 la pubblicazione dei bandi con la disponibilità
delle risorse stanziate nella Legge di Bilancio 2016 per finanziare
le agevolazioni fiscali delle dieci Zone Franche Urbane, tra le
quali
Matera, individuate dalla delibera CIPE n. 14 dell’8 maggio 2009
ricadenti nelle regioni non comprese nell’obiettivo “Convergenza”
mentre in Puglia saranno 11 delle 45 ZFU che peraltro hanno già
usufruito delle risorse finanziate con l’articolo 37 del Decreto
legge n. 179 del 18 ottobre 2012 (Legge n. 221 del 2012) e che nel
2017 potranno fare affidamento per il prosieguo dei finanziamenti
esclusivamente sulle risorse rivenienti da rinunce e revoche di
agevolazioni concesse ma non utilizzate dunque in tutto 1,3 milioni
di euro.
Sull’argomento
è intervenuto il Responsabile dell’Area Amministrativa UNIMPRESA
Bat, Savino Montaruli, il quale, amareggiato ma per nulla sorpreso,
ha rilasciato queste dichiarazioni: “l’attesa è finita e quello
che si prospettava, purtroppo, è accaduto. Le nuove misure di
intervento per le Zone Franche Urbane sono una vera e propria beffa
per le imprese. Si tratta unicamente di rimettere a disposizione dei
beneficiari i residui derivanti da rinunce e revoche di agevolazioni
già concesse ma non utilizzate. In Puglia sono state le città di
Andria, Barletta, Foggia e Molfetta quelle meno virtuose che hanno
fatto registrare questo forte disavanzo quindi riaperto la
possibilità di nuovi bandi per le assegnazioni di questi pochi
spiccioli. Nulla di interessante, quindi, se non un’elemosina per
nulla appetibile che per la Puglia, ed in particolare per la Bat, si
risolve i una bolla di sapone. Ricordiamo che ad oggi le imprese già
beneficiarie dei fondi per le ZFU, nei due unici comuni della Bat
inseriti tra i 45 beneficiari in Italia, 201 imprese ad Andria e 856
a Barletta, hanno fruito solamente del 34,86% dei fondi, ad Andria,
mentre a Barletta le imprese ne hanno fruito per il 65,59%, a
dimostrazione della scarsissima flessibilità rappresentata dal modo
in cui è stata concepita e posta in essere l’intera fase di
erogazione e modalità di utilizzo dei fondi che, ricordiamolo,
vengono imputati a fronte di programmi di defiscalizzazione previsti
dalla Legge 296 del 2007 per favorire lo sviluppo economico e sociale
di quartieri e aree urbane caratterizzate da disagio sociale,
economico e occupazionale e con potenzialità di sviluppo inespresse.
La percentuale molto bassa di fruizione – ha detto Montaruli - è
un elemento non di poco conto che conferma ampiamente tutte le nostre
perplessità espresse nel merito già da molti anni, che sono tutte
riportare sui media prima e dopo l’emanazione del primo
provvedimento ed ora di quest’ultimo. Infatti l’importo medio
fruito è solo del 44,67%. Con il nuovo provvedimento e con i bandi
del 2017 si intende attuare un principio differente quindi si terrà
conto proprio della capacità del beneficiario di utilizzare il bonus
fiscale concesso introducendo uno sbarramento all’accesso alle
agevolazioni per le imprese, il cosiddetto de minimis. Una sorta di
“punizione” che però non tiene conto delle motivazioni
“politiche “ alla base di questo deficit di utilizzo in primis
l’elevatissimo calo occupazionale in un territorio dove le
Politiche del Lavoro risultano essere inesistenti e il tasso di
disoccupazione è dei più elevati in tutta Italia. Questi elementi
di negatività sopraggiunti ma anche preesistenti non hanno
consentito alle Imprese di usufruire di quella defiscalizzazione,
anche a causa della diminuita capacità delle imprese di produrre
reddito al limite della loro chiusura. Nel Decreto inoltre è stato
esteso il limite previsto per l’istituzione di “riserve
finanziarie di scopo” da parte delle Regioni fissato in precedenza
al 30%. Di queste risorse aggiuntive di scopo non v’è mai stata
traccia e nella scorsa tornata erano state promesse quindi vedremo se
quella promessa questa volta sarà mantenuta.” – ha concluso
Montaruli.
Il
Decreto, infine, prevede l’ampliamento della platea dei beneficiari
del regime anche ai liberi professionisti con la loro sede legale
operativa presenti nelle ZFU.
Si
aspetta il nuovo anno ed i nuovi bandi.
Area
Comunicazione UNIMPRESA Bat
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