"Leopardi
non crede al progresso e te lo fa desiderare; non crede alla libertà
e te la fa amare; chiama illusioni l'amore, la gloria, la virtù, e
te ne accende in petto un desiderio inesausto": così il critico
irpino (1817-1883) nel
saggio
'Schopenhauer e Leopardi' del 1858, in “Saggi critici”. Ma vale
ancora il messaggio del Discorso di Trani del 29 gennaio 1883, su cui
ha scritto Giuseppe Brescia. In quel discorso l'impegno civile di
De
Sanctis, in “Gazzetta del Mezzogiorno” del 20 marzo 1984;
“La provincia e l'umanità' (Roma 1982); “Croce inedito”
(Napoli 1984); “Basilio Puoti” ne “Il Tempo e le Idee”
(Albatros, Milano 2015); e “I conti con il male” (Laterza, Bari
2015, pp. 93-102). Nella novella filosofica del 1948 “Una pagina
sconosciuta degli ultimi mesi della vita di Hegel”, Croce infine
prende le basi dalla “Prima pagina conosciuta di Francesco De
Sanctis” negli anni di liceo a Napoli al Collegio della Carità,
che è poi lo scritto “Settembrini e i suoi critici”, difensivo
del patriota dalle detrazioni di Zumbini, all'insegna del motto
omerico "Non fu sì forte il padre", sigillo autentico
dello storicismo moderno.
Sono
questi alcuni dei numerosi spunti di riflessione e attualizzazione
affidati alla “lectio magistralis” di Giuseppe Brescia, filosofo
storico e critico, in agenda alla Biblioteca
“Bovio” di Trani - Sala Ronchi,
giovedì
19 gennaio
2017, h.
18,00, nella
ricorrenza del bicentenario della nascita del maestro di
vita
intellettuale e civile, e in ricordo dell'elevato “Discorso
di Trani”.
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